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Morte per ribaltamento di trattore a nazzano, federacma denuncia la mancanza di controlli sui mezzi agricoli

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Un altro incidente mortale coinvolge un agricoltore italiano: a nazzano, vicino roma, un uomo di 52 anni è rimasto schiacciato dal proprio trattore. Ecco cosa è successo e perché si torna a parlare di sicurezza nei lavori agricoli, in particolare della mancata revisione obbligatoria dei mezzi utilizzati nei campi.

La tragedia accaduta a nazzano e l’intervento urgente dei soccorsi

Nel pomeriggio del 4 aprile 2025, un agricoltore di 52 anni è deceduto nei campi di sua proprietà a nazzano, comune situato nella provincia di roma. Secondo le ricostruzioni dei carabinieri della stazione di torrita tiberina, intervenuti sul posto, il trattore che stava guidando si è ribaltato a causa di un tratto di terreno irregolare e sconnesso.

L’uomo ha subito l’incidente mentre eseguiva i lavori agricoli quotidiani, ma l’allarme è stato lanciato subito dopo l’evento. Purtroppo, nonostante l’arrivo tempestivo dei soccorsi, non è stato possibile salvarlo. Le indagini in corso punteranno a chiarire eventuali ulteriori dettagli sulla dinamica, ma le cause sembrano direttamente collegate allo stato del terreno e alla stabilità del mezzo agricolo.

Incidenti simili e attenzione sulla sicurezza in agricoltura

Questo episodio si inserisce in una serie di incidenti simili registrati negli ultimi mesi, che hanno acceso di nuovo l’attenzione sulle condizioni di sicurezza dei lavoratori in agricoltura e in particolare sui rischi derivanti dall’uso di macchine obsolete o mal manutenzionate.

La ferma denuncia di federacma sulla sicurezza dei trattori

Federacma, la federazione che rappresenta le associazioni nazionali legate ai servizi e commercio di macchine agricole, si è espressa con durezza a seguito del nuovo incidente a nazzano. Il presidente, andrea borio, ha espresso cordoglio per la vittima ma soprattutto ha rilanciato l’allarme sulla sicurezza nei campi.

Secondo borio, la mancanza di revisione obbligatoria per i trattori aggrava la situazione. Molti mezzi circolano senza i dispositivi minimi di sicurezza, come rollbar, cinture o freni in buone condizioni. Questo aumenta il rischio di ribaltamenti, che sono la prima causa di incidenti mortali in agricoltura.

Rischi derivanti dall’assenza di controlli regolari

La federazione sottolinea che l’assenza di una procedura ufficiale per la revisione regolare dei trattori lascia gli agricoltori esposti a rischi evitabili. Borio parla di “giorni in cui si rischia la vita nei campi” e della necessità di un intervento urgente per evitare tragedie simili. Senza un controllo rigoroso, dice, queste morti continueranno a ripetersi.

I dati inail e l’ostacolo legislativo

Secondo i dati raccolti da inail, ogni anno in italia sono oltre cento le vittime di incidenti legati all’utilizzo di macchine agricole. Il ribaltamento del trattore resta la causa principale, con conseguenze spesso fatali.

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Il problema, evidenziato da federacma, è anche legislativo. La revisione obbligatoria per questi mezzi è prevista dal 2015, ma ad oggi manca ancora il decreto attuativo che definisca modalità, criteri e officine abilitate per effettuare tali controlli. Questo vuoto normativo impedisce la nascita di un sistema efficiente per garantire la manutenzione dei trattori.

Posizioni di andrea borio sulla normativa attuale

Andrea borio ha ribadito come, a dieci anni dall’entrata in vigore della legge, non ci siano ancora indicazioni chiare né centri accreditati. Così, la sicurezza resta nelle mani della buona volontà degli utenti o dei rivenditori, senza un percorso ufficiale che obblighi tutte le parti coinvolte a monitorare lo stato dei mezzi.

Federacma sollecita un intervento deciso del governo

A fronte dell’ennesima tragedia, federacma ha rivolto una richiesta al governo: sbloccare rapidamente il decreto attuativo per la revisione dei mezzi agricoli. La federazione si propone di contribuire attivamente alla definizione di un sistema che coinvolga i rivenditori, le officine e i tecnici abilitati.

Questo sistema dovrebbe garantire controlli periodici e standard di sicurezza uniformi. La federazione sostiene che senza un impegno concreto da parte dello stato la situazione continuerà a provocare vittime sul lavoro, con un impatto pesante sulle famiglie degli agricoltori.

Parole finali di andrea borio sull’emergenza sicurezza

Andrea borio ha concluso dicendo che la sicurezza nei campi non è un problema individuale, ma una responsabilità collettiva che richiede attenzione e interventi concreti. La speranza è che le istituzioni non trascurino più questa emergenza, che ha ormai assunto il volto dei tanti incidenti tragici che si consumano nell’italia rurale.

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