La città di napoli avanza con un progetto di rigenerazione urbana che unisce tecnologia, cultura e imprenditoria. Negli oltre 1200 metri quadrati rinnovati dell’albergo dei poveri, sono stati aperti laboratori dedicati alle tecnologie emergenti, pensati per sostenere le imprese, i giovani creativi e le realtà artigiane locali. Il progetto mette in campo strumenti avanzati e collaborazioni tra università e aziende, con l’obiettivo di restituire alla città uno spazio vivo e attivo dentro un edificio storico.
La rinascita dell’albergo dei poveri come polo per l’innovazione tecnologica e culturale
L’albergo dei poveri di napoli, struttura storica di grande rilevanza architettonica e sociale, diventa teatro di un’importante trasformazione. Per mesi il comune di napoli ha lavorato alla riapertura di questo spazio, dedicandolo a laboratori tecnologici e culturali che rispondono alle esigenze di imprese e creativi cittadini. Il risultato si concretizza in una superficie di più di 1200 metri quadri riqualificati e dotati di tecnologie all’avanguardia.
Spazi per sperimentazione e formazione
Qui trovano posto diversi ambienti destinati alla sperimentazione e alla formazione, pensati per coinvolgere imprese, studenti e operatori del campo culturale. L’iniziativa rientra nel progetto “infiniti mondi”, finanziato dal ministero delle imprese e del made in italy, con il comune di napoli come capofila di un partenariato più ampio. Lo spazio si propone come un laboratorio pubblico che mette a disposizione tecnologie avanzate a realtà spesso svantaggiate dal punto di vista delle risorse, come piccole imprese e giovani artigiani.
Laboratori tematici per imprese, artigiani e giovani creativi
Tra i laboratori aperti la novità più importante riguarda l’accesso a strumenti innovativi per raccontare storie e valorizzare l’artigianato locale. Angelo Giuliana, direttore della casa delle tecnologie emergenti “infiniti mondi”, spiega che “lo spazio è progettato per accogliere operatori della cultura e della produzione artigiana, offrendo aule di formazione e aree per sperimentare nuove modalità di comunicazione.”
Palestre di innovazione
Palestre di innovazione si concentrano in vari ambiti, come il web, i videogiochi e le tecnologie quantum, quest’ultime sviluppate grazie alla partnership con il centro di competenza meditech. Il laboratorio quantum permette di esplorare nuovi modi con cui le aziende possono muoversi nel mercato dell’alta tecnologia, mentre il settore gaming contribuisce a sviluppare una cultura locale intorno al mondo dei videogiochi, sempre più rilevante nel panorama culturale contemporaneo.
Un progetto che intreccia tradizione napoletana e tecnologia
Il ruolo di questo spazio va oltre la sola tecnologia. Maria Grazia Falciatore, capo di gabinetto del comune di napoli, sottolinea come l’albergo dei poveri rappresenti un luogo dove identità, tradizione e innovazione si incontrano e si valorizzano. L’azione del comune punta a dare nuovo significato all’edificio, traendone una funzione sociale e culturale al servizio della città, in coerenza con la sua storia.
Connessione tra passato e futuro
Questo approccio – costruito nel tempo, con un lavoro iniziato oltre tre anni fa – intende creare una connessione tra passato e futuro. Lo spazio tecnologico all’interno dell’albergo diventa quindi un punto di riferimento per chi nel napoletano desidera sviluppare competenze digitali, mantenendo però uno stretto legame con il territorio e la cultura locale.
La fabbrica italiana per l’innovazione e il valore storico dell’edificio
Tra le realtà che partecipano al progetto c’è anche la fabbrica italiana per l’innovazione. Vincenzo Lipardi, direttore dell’istituzione, racconta come la riapertura dell’albergo dei poveri con funzioni legate alla tecnologia gli rimandi a un ricordo personale di quando frequentava il liceo scientifico in quell’edificio, prima del suo deterioramento.
Un simbolo per il futuro tecnologico
Per lui e per molti altri, l’albergo torna a rappresentare non solo un luogo fisico, ma anche un simbolo a cui affidare lo sviluppo di laboratori dedicati all’industria culturale e creativa. Nell’edificio si trovano cinque laboratori che riflettono l’importanza delle tradizioni produttive della città, rinnovate però attraverso strumenti contemporanei. L’iniziativa evidenzia così un legame forte tra passato industriale e prospettive di crescita tecnologica nel napoletano.