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Niccolò pasqualetti a pitti uomo 108 presenta una collezione uomo senza confini tra stili e generi

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Niccolò pasqualetti, giovane stilista toscano riconosciuto nel panorama internazionale della moda, ha scelto pitti uomo 108 per mostrare la sua prima collezione uomo in una cornice insolita: i tetti di firenze, alla cavea del teatro del maggio musicale. noto per aver portato le collezioni donna nel calendario ufficiale di parigi dal 2023 e per essere stato finalista all’LVMH prize nel 2024, il designer ha costruito una proposta che supera i limiti tradizionali dell’abbigliamento maschile attraverso la fusione di materiali e tagli e un’idea precisa di libertà espressiva.

L’idea di libertà nello stile maschile secondo niccolò pasqualetti

pasqualetti ha spiegato che, nella sua ricerca, i codici dell’abbigliamento maschile sono da sempre un punto di partenza, un sistema da rispettare e su cui intervenire con attenzione. la collezione primavera/estate 2026 racconta proprio questa tensione tra rigore e desiderio di rinnovamento. il giovane stilista spinge il pubblico a guardare oltre le etichette e le categorie tradizionali, suggerendo un modo di vestire dove la precisione sartoriale convive con l’ibridazione degli stili. la sfilata ha incluso 33 look, con capi che mescolano uniformi militari, workwear, sportswear e swimwear, creando una narrativa che parla di abbigliamento senza confini.

Elementi innovativi della collezione

tra gli elementi più particolari, si segnalano trikini maschili da indossare insieme a gonna-pareo o pantaloni in denim grezzo, oltre a micro top in cotone panna abbinati a pantaloni sartoriali, unendo pezzi della tradizione a dettagli insoliti e pensati per abbattere schemi. questa contaminazione garantisce una libertà formale che si riflette anche nei tagli e nelle forme dei capi.

Materiali e tecniche di lavorazione come strumenti di espressione

la collezione punta molto sulla varietà e il contrasto dei materiali, usati in modo da far emergere la libertà stilistica. lino, cotone, seta e camoscio formano la base dei tessuti scelti, ma il risultato non è la somma di singoli elementi, bensì un puzzle di sensazioni e contrasti. il camoscio, lavorato con tagli laser per un effetto camouflage, dialoga con il denim lasciato volutamente grezzo per richiamare quell’estetica workwear così cara a pasqualetti.

alcuni capi sfidano la classificazione tradizionale: shorts che si aprono come gonne, kilt agganciati ai pantaloni con zip, pantaloni con aperture sugli stinchi, maglie simili a poncho. queste scelte sottolineano l’idea di rottura dei confini tra generi e funzioni di un capo, aprendo nuove possibilità per chi vuole vestirsi senza vincoli. il rigore sartoriale cede il passo a dettagli che accentuano movimento e versatilità, elementi pensati per chi considera il vestire una forma personale di libertà.

Innovazione nell’uso dei tessuti

“La sperimentazione nasce dal desiderio di un abbigliamento che sia una forma di espressione libera, senza barriere di genere né di stile.” questa frase di pasqualetti sintetizza il suo approccio innovativo.

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L’ispirazione artistica e il percorso di un talento toscano

pasqualetti ha sempre richiamato la sua passione per la scultura e le arti visive come fonte di ispirazione. la trama delle sue collezioni si intreccia con le forme e le linee di artisti come jean arp e barbara hepburn. questi riferimenti emergono nell’uso dello spazio, delle volumetrie e nel modo in cui i tessuti si modellano sul corpo, spesso sfidando le convenzioni.

la base del lavoro resta però il guardaroba italiano tradizionale, rivisitato con uno sguardo contemporaneo che supera i confini del passato. questa attenzione gli ha portato premi e riconoscimenti importanti, tra cui il camera moda fashion trust 2023-2024, il franca sozzani award for who is on next del 2021 a alta roma, e le esperienze all’LVMH prize di cui è stato semifinalista e poi finalista. una serie di attestati che raccontano la qualità e la precisione del suo lavoro.

Formazione internazionale e radici artigianali

niccolò pasqualetti ha affinato il suo talento iniziando dalla formazione allo IUAV di venezia, passando per la Central Saint Martins di Londra. l’esperienza lavorativa lo ha condotto in luoghi chiave del fashion system: a lavorare in belgio per The Row di New York, poi a parigi con lo storico brand Loewe. nel 2021 ha lanciato il suo brand, oggi con base tra parigi e la sua toscana, dove rimane molto legato al lavoro degli artigiani locali per dare concretezza alle sue idee.

questa doppia vita permette a pasqualetti di mantenere un equilibrio tra sperimentazione e tradizione, con un controllo diretto su ogni fase della produzione. lo stile che ne esce è infatti radicato in una cultura sartoriale profonda, che non rinuncia a misurarsi con la modernità e le esigenze di un pubblico contemporaneo. il legame con la toscana e i suoi artigiani garantisce quella cura del dettaglio che si percepisce in ogni capo mostrato durante pitti uomo 108.

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