A Latina è stato lanciato un programma dedicato a contrastare le truffe agli anziani, finanziato dal Ministero dell’Interno. L’iniziativa punta a informare e sostenere le persone più vulnerabili attraverso incontri periodici e momenti di socializzazione. Il progetto coinvolge servizi sociali comunali e una cooperativa locale, con il coinvolgimento di un’équipe di esperti per sostenere anziani e famiglie.
Questa mattina nella sala consiliare di Latina è stato presentato “insieme siamo più forti”, un programma pensato per contrastare le truffe ai danni degli anziani. Il progetto si basa su due incontri mensili indirizzati soprattutto a chi vive situazioni di fragilità sociali e personali. Il suo scopo principale è far circolare informazioni utili a riconoscere e fermare i tentativi di raggiro. Il sostegno dato dal Fondo per la prevenzione e contrasto delle truffe agli anziani, istituito dal Ministero dell’Interno, ha permesso di avviare questa iniziativa, ritenuta urgente e necessaria dalla comunità locale.
Il Comune di Latina, attraverso i suoi Servizi sociali, ha curato la stesura del piano d’intervento. Per concretizzare il progetto, la gestione è stata affidata alla cooperativa sociale Nuova Sair. Nei prossimi giorni saranno resi noti i dettagli su dove si terranno gli incontri e il calendario preciso. Le attività prenderanno luogo nei punti di ritrovo abituali come centri anziani, parrocchie e altri spazi di aggregazione. Un aspetto importante sarà la presenza di uno psicologo, a disposizione sia per colloqui individuali sia per incontri di gruppo, pensati per favorire il confronto e la condivisione tra i partecipanti.
Il sindaco di Latina, Matilde Celentano, ha aperto la conferenza con un messaggio che riassume bene l’obiettivo del progetto. Il motto “fidarsi è bene, ma non di tutti – la prudenza non ha età” sintetizza la necessità di mantenere alta l’attenzione contro questi crimini. Celentano ha ricordato che proteggere i fragili è un dovere civile e che gli anziani, pur con storie e formazioni diverse, possono facilmente cadere vittime di truffatori senza scrupoli.
La prima cittadina ha sottolineato che la vulnerabilità non dipende dal grado di istruzione o dall’esperienza, quanto piuttosto da un insieme di fattori che rendono una persona più sensibile al rischio. Isolamento, fiducia e incapacità di riconoscere le situazioni sospette possono mettere a rischio la sicurezza degli anziani. Non a caso la sindaca ha invitato tutta la comunità a diventare sentinelle, cioè persone attente capaci di segnalare situazioni dubbie, per bloccare sul nascere questi fenomeni. I truffatori mirano spesso a sottrarre denaro, beni o informazioni personali, approfittando proprio della buona fede delle vittime spesso sole o poco supportate.
Insistere su una corretta informazione e sviluppare una rete sociale di tutela rappresenta così l’elemento chiave del progetto, promosso con convinzione anche da chi governa la città.
A spiegare nel dettaglio la struttura e le concrete modalità dell’intervento sono state Ester Licata, assistente sociale e responsabile comunale del progetto, e Alessia Alessandroni, psicologa e coordinatrice per la cooperativa Nuova Sair. Entrambe hanno delineato un percorso che non si limita a informare, ma vuole creare uno spazio di confronto e sostegno per gli anziani coinvolti.
Le attività prevedono momenti informativi chiari e semplici per riconoscere i segnali d’allarme di una truffa. Le sedi scelte, centri anziani, parrocchie e luoghi di incontro, facilitano la partecipazione e permettono di raggiungere direttamente chi rischia di essere isolato. Lo psicologo offre un supporto prezioso, gestendo sia piccoli gruppi che colloqui privati, per affrontare le paure, le esperienze negative e rafforzare la fiducia nelle relazioni sociali.
La cooperativa Nuova Sair prepara intanto un calendario dettagliato, con date e indirizzi, in modo che i partecipanti sappiano sempre dove e quando poter partecipare. Una delle sfide maggiori resta coinvolgere in modo capillare le persone a rischio, anche con il coinvolgimento delle famiglie, affinché il messaggio di prevenzione arrivi ovunque.
L’impostazione di “insieme siamo più forti” conferma come lavorare sulla consapevolezza sociale e l’attenzione collettiva siano strumenti fondamentali per arginare fenomeni di truffa sempre più frequenti. Il modello adottato da Latina potrà rappresentare un riferimento importante anche per altre realtà con rischi simili.
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