processi a Latina, testimoni raccontano presunti abusi sessuali di un uomo contro la cognata

Il tribunale di Latina ha accolto ieri mattina tre testi nel procedimento penale contro un uomo di 65 anni accusato di aver molestato la cognata. L’uomo è agli arresti domiciliari mentre si svolge il processo, seguito dal collegio penale e coordinato dal pm Martina Taglione. Le testimonianze hanno ricostruito la dinamica delle presunte molestie, aggiungendo dettagli sulle difficoltà vissute dalla parte offesa.

La testimonianza dello zio sulla confidenza della nipote

Tra i primi a prendere la parola è stato lo zio della vittima. Ha spiegato come la nipote gli aveva rivelato episodi in cui l’imputato insisteva affinché lei avesse rapporti sessuali con lui. Secondo lo zio, si trattava di continue proposte avanzate dall’uomo che mettevano a disagio la ragazza. Il testimone ha ribadito che la nipote si era aperta con lui per sfogarsi, spiegandogli le pressioni subite e i timori che provava in quelle situazioni. Ha sottolineato come la ragazza fosse in evidente difficoltà nel gestire le avance che le venivano rivolte da una persona di famiglia.

Questo racconto è stato importante per gli inquirenti, perché ha confermato la persistenza delle richieste da parte dell’imputato. La donna, a fianco di chi le voleva bene, ha provato a contrastare questi comportamenti, ma lo zio ha evidenziato come la situazione fosse per lei fonte di inquietudine e stress. I dettagli emersi della sua deposizione hanno contribuito a delineare il contesto in cui si sarebbero verificati i fatti contestati.

L’amica della vittima conferma le preoccupazioni per le molestie

Anche una conoscente della vittima ha preso parte all’udienza, fornendo la sua versione su quanto la donna le aveva confidato in precedenza. Ha riferito di aver ascoltato più volte le parole d’allarme della ragazza, preoccupata perché il cognato non smetteva di importunarla. Questi episodi l’avevano spinta a raccontare a un’amica la situazione difficile che stava attraversando. La testimone ha spiegato di aver notato ansia e disagio nella vittima, segnali chiari che qualcosa non andava.

Questa testimonianza si è rivelata un tassello fondamentale per ricostruire il clima che circondava la famiglia in quel periodo. Dalle parole dell’amica emerge un quadro di insistenza e di pressioni continue che hanno influito sulla serenità della donna. Il suo racconto aiuta a confermare come la denuncia non sia isolata, ma frutto di sensazioni condivise e sofferenza reale. Le autorità continuano a raccogliere elementi, mentre la difesa ha tempo per preparare la propria strategia.

Il percorso del processo e le misure restrittive

Il procedimento contro l’uomo 65enne residente a Latina prosegue con le testimonianze che gettano luce sui fatti. L’imputato è sottoposto a domiciliari per evitare fughe o interferenze con le indagini. Il tribunale vigila attento sulla buona gestione del caso, che tocca aspetti delicati di natura familiare e penale. Al momento non sono stati resi noti dettagli ulteriori relativi a udienze future o eventuali sviluppi nell’inchiesta.

Il pm Taglione coordina l’istruttoria puntando a chiarire nei dettagli la verità, raccogliendo dichiarazioni e confrontando le versioni. Il lavoro del collegio penale resta cruciale per garantire che ogni elemento venga valutato senza pregiudizi. Intanto la comunità di Latina segue con attenzione, vista la natura personale della vicenda e l’impatto che casi simili possono avere sull’opinione pubblica.

Le prossime udienze saranno decisive per verificare la solidità delle accuse e per ascoltare altre parti chiamate a deporre. Al centro resta la vicenda di una donna che ha denunciato un abuso da parte di un familiare, in un contesto che coinvolge rapporti personali e fiducia tradita. Il tribunale mantiene aperto il dibattito, mentre la giustizia cerca risposte a questa dolorosa vicenda.