La polizia di stato di latina ha concluso una lunga indagine culminata con l’arresto di quattro persone legate alla sparatoria avvenuta nella notte tra il 14 e il 15 maggio 2025 a fondi. Tre uomini e una donna, tutti residenti in zona e con precedenti, sono stati acciuffati con l’accusa di tentato omicidio premeditato. L’evento aveva coinvolto un pregiudicato locale che era stato raggiunto da diversi colpi di pistola ma era riuscito a scappare rifugiandosi. L’ultima cattura, quella del latitante, è avvenuta dopo una fuga spericolata. Ecco i dettagli sull’operazione, i protagonisti e le accuse.
Ricostruzione della sparatoria e ruolo degli indagati
Nella notte tra il 14 e il 15 maggio 2025, nei pressi di un locale vicino al palazzetto dello sport di fondi, la tensione è esplosa con il suono di colpi d’arma da fuoco sparati ad altezza d’uomo. L’obiettivo dei sicari era un uomo di 40 anni, noto pregiudicato della zona. Secondo le indagini della squadra mobile di latina e del commissariato di fondi, il gruppo, formato da tre uomini di età compresa tra i 34 e i 44 anni provenienti da caserta, napoli e roma, insieme a una donna di 33 anni residente nella provincia di roma, aveva pianificato l’agguato. Tutti hanno precedenti penali e vivevano a fondi al momento dei fatti.
La vittima è stata colpita alla gamba ma ha avuto la prontezza di riflessi per riuscire a fuggire e nascondersi, evitando che gli aggressori riuscissero a finire il loro piano criminale. La gravità della ferita ha però richiesto cure immediate e ha dato vita a una denuncia che ha portato alla mobilitazione delle forze dell’ordine.
L’accusa principale nei confronti dei quattro fermati è quella di tentato omicidio premeditato in concorso, ovvero un’azione di gruppo organizzata per togliere la vita a qualcuno. Il fatto che l’agguato si sia consumato in un luogo pubblico e frequentato come quello vicino al palazzetto dello sport aumenta la rilevanza del caso e la pericolosità del gesto.
Indagine e arresti: la caccia al latitante e la dinamica della cattura
Dopo la sparatoria, la polizia ha subito avviato le indagini che si sono concluse con il fermo di tre dei quattro sospettati tra la fine di giugno e i primi giorni di luglio 2025. Il quarto uomo, però, con precedenti e residente a fondi, era riuscito a sottrarsi alla cattura e si era reso latitante. Ciò ha innescato una ricerca serrata a cui hanno partecipato diverse pattuglie della squadra mobile e del commissariato.
Il latitante è stato bloccato solo questa mattina durante un inseguimento dopo essere stato visto a bordo di un’auto insieme alla moglie incinta. Nel tentativo di evitare l’arresto, ha speronato una macchina della polizia facendola finire in un fossato. Ha abbandonato la moglie fuori dall’auto danneggiata e priva di una ruota, quindi ha continuato la fuga a piedi tentando di raggiungere un luogo sicuro.
Nonostante gli sforzi, la fuga è durata poco. Dopo aver impattato con la vettura contro un muro, è scappato a piedi ma gli agenti lo hanno bloccato a breve distanza. L’arresto finale è stato possibile anche grazie all’intervento immediato degli uomini in divisa che hanno presidiato le uscite. Questo episodio dimostra come i soggetti coinvolti nella vicenda fossero determinati e pericolosi.
Accuse accessorie e ulteriori dettagli sugli indagati
Oltre al tentato omicidio in concorso, tutti e quattro devono rispondere di porto illegale di arma da fuoco. La detenzione di armi in tale contesto riflette un’aggressività criminale elevata e la volontà di intimidire o colpire con violenza chi viene preso di mira.
Due degli arrestati sono indagati per furto aggravato dell’auto utilizzata durante l’agguato a fondi. Secondo gli inquirenti, il mezzo era stato rubato nell’arco di tempo tra il 12 e il 14 maggio 2025 proprio nella città. L’uso di un veicolo rubato ha complicato le ricerche iniziali e indicato un tentativo di cancellare tracce.
Gli arrestati, tutti con precedenti, rappresentano un gruppo piuttosto compatto e radicato nel territorio di fondi. Il coordinamento con la procura della repubblica è stato decisivo per l’emissione delle quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere. Queste misure cautelari sono state eseguite con tempestività una volta identificati e localizzati i soggetti.
Sicurezza nel sud lazio e attività delle forze dell’ordine
Questa attività investigativa sottolinea come le forze dell’ordine continuino a lavorare per contenere fenomeni di violenza e criminalità armata nelle città del sud lazio, garantendo così maggiore sicurezza per i cittadini coinvolti e per l’intera comunità.