L’attenzione sulle lunghe attese per il rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno a Frosinone continua a crescere. Le difficoltà burocratiche incidono non solo sulla vita di molti cittadini stranieri residenti in provincia, ma mettono a dura prova anche gli uffici preposti. Un recente incontro con il dottor Raffaele Attanasi, vicario del questore, ha fatto emergere i problemi e le possibili soluzioni per snellire le procedure.
Le difficoltà pratiche legate ai permessi di soggiorno
L’attesa per ottenere appuntamenti per il fotosegnalamento e ritirare il permesso di soggiorno si allunga fino a 6 o 9 mesi. Dopo aver raccolto i casi più urgenti, la CISL di Frosinone ha espresso la preoccupazione per queste tempistiche che rischiano di far scadere i documenti prima del rilascio definitivo. I ritardi complicano anche il rilascio del permesso temporaneo per i nuovi nati, creando ulteriori ostacoli alle famiglie coinvolte.
Queste attese pesano soprattutto sulle persone straniere che si interfacciano con il sistema sanitario, il mercato del lavoro e i servizi sociali. La mancata risposta entro tempi ragionevoli può bloccare l’accesso all’assistenza sanitaria, il rinnovo dei contratti di lavoro o la riscossione di assegni e sostegni come l’assegno unico per i figli o le prestazioni legate all’invalidità. Questi intoppi contribuiscono ad aumentare la condizione di debolezza e povertà tra chi è già in situazione precaria.
Proposte per migliorare le procedure
Tra le proposte rivolte al questore ci sono la riattivazione del servizio “prenota facile” per velocizzare le prenotazioni degli appuntamenti, la semplificazione dei moduli per le richieste e un’attenzione maggiore al rilascio di permessi temporanei. Questi interventi puntano a ridurre le difficoltà burocratiche e a migliorare l’esperienza degli utenti senza creare ulteriori disagi.
La situazione degli organici nelle forze dell’ordine
Uno dei temi emergenti riguarda il personale disponibile in questura e prefettura, particolarmente sotto pressione dopo anni senza assunzioni e con un ricambio generazionale praticamente assente. Questo fatto ha pesato sulla capacità di gestire le procedure in tempi ragionevoli. La mobilitazione sindacale ha evitato la fine dei contratti per sei addetti che si occupano specificamente delle questioni legate agli immigrati, garantendo una proroga fino al 31 agosto 2025.
Il blocco delle assunzioni ha determinato la necessità di ricorrere a personale interinale, proveniente da agenzie per il lavoro, per evitare la sospensione delle attività essenziali quotidiane. Le organizzazioni sindacali hanno quindi svolto un ruolo chiave per assicurare la continuità del servizio e il sostegno agli uffici carenti di risorse umane. La formazione del nuovo personale resta un passaggio necessario per adattarsi ai diversi compiti richiesti dai servizi ai cittadini stranieri.
Dati sugli immigrati regolari nella provincia
I dati raccolti confermano la presenza di 24.300 immigrati regolari nella zona di Frosinone. Di questi, circa metà proviene dall’Unione europea, mentre l’altra metà è costituita da cittadini extracomunitari. Le comunità più numerose sono albanesi, marocchine e bengalesi, che quotidianamente si affidano alle procedure della questura per regolarizzare la propria posizione o rinnovare i documenti.
Il dialogo tra sindacati e questura per affrontare la crisi
L’incontro tra la CISL provinciale, rappresentata da Antonella Valeriani e Abdelhagidh Oussaifi, e il vicario del questore ha segnato un momento di confronto diretto sui problemi emersi. La volontà di creare un canale di comunicazione ha l’obiettivo di monitorare costantemente la situazione, evitando che le difficoltà si accumulino senza soluzione.
Il ringraziamento espresso al questore di Frosinone — per l’impegno in condizioni complesse — indica una collaborazione che prova a intervenire sulle criticità di un sistema appesantito da diversi fattori, tra cui la carenza di personale e la domanda crescente di servizi. Le proposte portate sul tavolo cercano di migliorare il funzionamento degli uffici, rendendo più chiari e rapidi i passaggi necessari per i cittadini stranieri.
Questa fase di confronto resta aperta, con la speranza che la situazione possa evolversi positivamente in tempi brevi, garantendo i diritti di chi vive nella provincia e facendo funzionare meglio il meccanismo amministrativo in città. Il coinvolgimento attivo dei sindacati e della questura rappresenta un passaggio necessario per superare la complessità e gli impatti negativi per migliaia di persone.