Un ragazzo di 28 anni, assistente bagnante in strutture della Franciacorta, è stato trovato morto in una zona isolata del comune di Cologne, vicino al monte Orfano. Il ritrovamento del corpo e le circostanze del decesso hanno subito attirato l’attenzione delle forze dell’ordine locali e nazionali. Le indagini sono ancora in corso e si attendono i risultati dell’autopsia per chiarire le cause della morte.
Il ritrovamento del corpo tra i boschi di cologne
Il corpo del giovane è stato scoperto nella mattina di una giornata recente da due runner che stavano percorrendo un sentiero isolato nei pressi del monte Orfano. Il ragazzo giaceva a terra in una posizione insolita: la testa era dentro un sacchetto di plastica e le mani erano immobilizzate da un lucchetto da bicicletta. Poco distante erano parcheggiati la sua auto e uno zaino, elementi che hanno subito attirato l’attenzione degli investigatori.
L’area, coperta da una fitta vegetazione, non era frequentata da molte persone e il luogo appare scelto appositamente per la sua riservatezza. Le caratteristiche del ritrovamento hanno portato le autorità a ipotizzare un gesto volontario, ma ogni valutazione definitiva dovrà attendere l’esito degli esami medico legali. Gli inquirenti hanno preso in carico il caso con attenzione, considerata la delicatezza e le modalità insolite del decesso.
Il legame con il recente caso del bambino annegato
Il giovane bagnino era finito al centro di una vicenda giudiziaria pesante. Qualche giorno prima del ritrovamento era stato coinvolto in un’indagine per la morte di un bambino di quattro anni, annegato nella piscina dove il ragazzo lavorava come assistente bagnante. Il piccolo era caduto in acqua senza dispositivi di galleggiamento e, pur soccorso tempestivamente e trasportato in ospedale a Bergamo con l’elicottero, è deceduto dopo due giorni.
Il 28enne risultava formalmente indagato per omicidio colposo a seguito dell’incidente. L’inchiesta cerca di capire se ci siano state responsabilità dirette o negligenze nell’episodio. L’accaduto ha messo sotto pressione il giovane, soprattutto nei giorni successivi, quando è emerso che stava vivendo un forte stato di agitazione psicologica.
La scomparsa e i momenti immediatamente successivi
Proprio il giorno in cui avrebbe dovuto ricevere un avviso di garanzia, il ragazzo aveva informato la madre che sarebbe andato al lavoro, ma da quel momento aveva fatto perdere le proprie tracce. Preoccupata, la madre ha presentato denuncia di scomparsa alle forze dell’ordine non appena si è resa conto che non riusciva più a contattarlo.
Fonti investigative rivelano che, in quel periodo, il giovane appariva molto provato e, dopo il sequestro del cellulare da parte degli inquirenti, aveva acquistato una nuova scheda sim. Questi comportamenti hanno alimentato ulteriormente i dubbi sulle sue condizioni psicologiche. Gli inquirenti stanno monitorando ogni elemento utile a ricostruire la sequenza degli eventi antecedenti al ritrovamento del corpo.
Lo stato attuale delle indagini e le prospettive future
Al momento, le autorità mantengono il più stretto riserbo sui particolari delle indagini, concentrandosi soprattutto sulla verità riguardo alla morte del giovane. L’autopsia disposta dalla procura rappresenta un passaggio chiave per chiarire se si sia trattato effettivamente di un suicidio o se eventuali responsabilità di terzi possano emergere.
Nel frattempo, gli investigatori continuano a raccogliere testimonianze, analizzare prove e approfondire le tracce raccolte sul posto del ritrovamento. La comunità locale segue con attenzione il caso, che ha aperto un dibattito anche sul delicato ruolo degli assistenti bagnanti e le condizioni in cui svolgono il loro lavoro. La storia resta aperta e nuovi sviluppi sono attesi nelle prossime settimane.