Un intervento della polizia locale di Monte San Biagio ha portato alla luce una lottizzazione abusiva in un’area protetta lungo l’argine del lago di Fondi-Monte San Biagio. La zona, parte del Parco Naturale dei Monti Ausoni, è considerata di alto valore ambientale e gode di particolari tutele, ma ignoti avevano avviato lavori senza alcuna autorizzazione. L’operazione ha coinvolto il sequestro di strutture e mezzi, con denunce e un’informativa inviata alla procura di Latina.
L’area protetta nei monti ausoni al centro dell’intervento
L’area interessata dal controllo si trova nel cuore del Parco Naturale dei Monti Ausoni, un luogo riconosciuto per l’importanza ambientale paesaggistica e per il suo ruolo nella conservazione della biodiversità. Il tratto di terreno lungo l’argine del lago di Fondi-Monte San Biagio in cui è stata scoperta la lottizzazione abusiva è classificato come ZPS, Zona a Protezione Speciale, che vieta qualsiasi tipo di intervento edilizio o urbanistico.
In questa zona sono già stati rilevati precedenti abusi, segnalati da anni dalle autorità preposte alla salvaguardia ambientale. Proibire la costruzione o altre modifiche al terreno serve a proteggere l’habitat naturale, preservare le specie animali e vegetali e mantenere intatti gli equilibri idrogeologici locali. L’attività di controllo svolta dai vigili ha trovato un manufatto in cemento e legno, realizzato illegalmente, che fungeva da rimessa per natanti.
Il manufatto e l’accesso all’area
Il manufatto è ubicato in una porzione di terreno demaniale, quindi di proprietà pubblica. Al momento dell’intervento, l’accesso all’area era stato bloccato da un cancello chiuso a chiave, un gesto che ha richiesto l’intervento per tagliare il lucchetto e entrare nel sito.
Irregolarità riscontrate e sequestro dell’area
Ciò che ha destato maggiore attenzione è stata l’entità della lottizzazione abusiva. Non si trattava infatti di un semplice abuso edilizio, ma di una vera e propria trasformazione urbanistica in un terreno non edificabile. Gli agenti della polizia locale di Monte San Biagio, guidati dal comandante Alex Antegiovanni, hanno documentato con precisione i lavori illegali, finalizzati alla realizzazione di una struttura utilizzata come rimessa per barche probabilmente adibite alla pesca nel lago.
Accanto al manufatto è stato sequestrato anche un natante a motore legato abusivamente nella zona. Questa situazione rappresenta non solo un’occupazione arbitraria di proprietà demaniale, ma anche un’azione che va contro le norme di tutela ambientale e urbanistica vigenti.
Sequestro preventivo d’urgenza
Di fronte a tali elementi, la polizia locale ha disposto il sequestro preventivo d’urgenza dell’intera area e delle opere in corso. Il provvedimento mira a bloccare ogni ulteriore tentativo di intervento non autorizzato e a tutelare la parte di territorio al centro della questione.
Le conseguenze legali e le prospettive future
Al termine dell’operazione, dalla polizia locale è stata inviata un’informativa dettagliata alla Procura della Repubblica di Latina. Il documento contiene tutti gli elementi raccolti durante l’intervento: fotografie, verbali, dati sui sequestri e resoconto delle irregolarità riscontrate. La procura potrà così valutare i passaggi successivi, compreso l’avvio di un procedimento penale per occupazione abusiva e violazione delle normative ambientali.
Situazioni come quelle emerse a Monte San Biagio mettono in risalto le difficoltà nel proteggere aree naturali da simili abusi, soprattutto se realizzati in zone ben conosciute e sorvegliate. Le controlli hanno comunque mostrato che le forze locali riescono ancora a intervenire per evitare danni irreparabili a territori con specifiche caratteristiche ambientali.
Il lago di Fondi e il parco che lo circonda restano aree soggette a vincoli rigorosi, necessari per mantenere l’equilibrio fragile tra attività umane e natura. La vigilanza continuerà per evitare nuove irregolarita e garantire la tutela del paesaggio e della fauna.