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Il presidente del Lazio rocca punta a una regione meno romanocentrica e più equilibrata nei servizi e opportunità

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Il Lazio si trova da anni sotto i riflettori per il suo ruolo speciale: ospita Roma, la capitale d’Italia e città più estesa d’Europa, con un patrimonio storico unico. Questa centralità però ha effetti concreti sulla regione, dove Roma finisce per assorbire risorse e attenzione, lasciando il resto del territorio spesso in difficoltà. Questo squilibrio riguarda settori chiave come la sanità, i trasporti e le infrastrutture. Il presidente Nicola Zingaretti, che guida la regione dal 2023, ha chiesto un cambio di marcia per bilanciare meglio gli investimenti e valorizzare tutte le province, da Frosinone a Viterbo. Gli sforzi già avviati mirano a offrire opportunità simili a ogni cittadino laziale, anche fuori dalla capitale.

La centralità di roma e il suo impatto su tutta la regione lazio

Roma è la protagonista indiscussa del Lazio, non solo per la sua grandezza territoriale ma per il peso politico, economico e culturale che esercita sul resto della regione e del paese. Ospitare la capitale implica costi elevati, soprattutto nel campo della sanità, dove i servizi offerti a Roma sono più ampi e complessi rispetto alle altre province. Questo comporta spese importanti che ricadono sull’intera regione, con il risultato che le risorse tendono a concentrarsi quasi esclusivamente nella capitale.

La situazione crea una disparità percepibile dagli abitanti delle altre province, dove invece mancano spesso investimenti e attenzione. Qualcosa di più è successo anche nella rappresentanza politica regionale: la maggior parte dei consiglieri proviene da Roma e tende quindi, sia per conoscenza che per interesse, a trascurare i problemi di territori come Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo. Per questi luoghi, il riscontro è spesso una difficoltà ad accedere a servizi adeguati o a vedere realizzati progetti che migliorino la vita quotidiana.

Oltre all’aspetto economico, si crea un disequilibrio nelle opportunità di sviluppo che si riflette in fenomeni come lo spopolamento delle zone interne. Insomma, la centralità di Roma appare come una lama a doppio taglio: vicinanza e vantaggi ma anche soffocamento e marginalità.

Rocca riconosce la sfida e punta a un riequilibrio territoriale reale

Il presidente della regione Nicola Zingaretti ha spiegato chiaramente la consapevolezza di questo problema. In un’intervista al “Riformista”, ha definito la questione come “una delle sfide più importanti” e ha ribadito l’intenzione di lavorare per un Lazio meno “romanocentrico”. Le parole di rocca sottolineano come Roma sia il motore della regione ma non debba schiacciare il resto del territorio, che deve ricevere pari attenzione e risorse.

Prima del suo mandato, molte delle richieste provenienti dalle province erano state ignorate o respinte dalla giunta regionale. La novità dell’attuale governance sta proprio nell’apertura verso un riequilibrio che coinvolga tutto il Lazio nella crescita e nella modernizzazione. Le risorse messe a disposizione oggi coprono diversi settori fondamentali, con un occhio di riguardo per i piccoli comuni e le zone più isolate.

Si tratta di un cambio di passo che punta a correggere torti storici e a garantire un accesso più equo a servizi pubblici come i trasporti, la sanità territoriale e la scuola. Anche la digitalizzazione della regione è un punto su cui si investe per ridurre il divario tra città e aree rurali.

Investimenti concreti per i piccoli comuni e le aree interne minacciate dallo spopolamento

Le aree interne della regione Lazio affrontano da tempo una crisi demografica preoccupante accompagnata da una riduzione dei servizi e delle opportunità. Il governo regionale ha stanziato finanziamenti consistenti proprio per questi territori, coprendo settori che impattano direttamente sulla vita quotidiana dei cittadini.

Tra le priorità ci sono il potenziamento del trasporto locale, che consenta ai residenti di muoversi con più facilità anche rispetto alla capitale, e il rafforzamento della sanità territoriale, essenziale per garantire cure rapide e vicine. La scuola e la digitalizzazione vengono viste come leve per mantenere giovani e famiglie in quelle aree, offrendo strumenti aggiornati e infrastrutture moderne.

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Il presidente rocca ha fatto particolare riferimento a comuni come Amatrice e Formia, sottolineando come gli abitanti di queste città debbano poter godere degli stessi diritti di chi vive a Roma. Sono passi concreti per allentare il divario tra realtà così diverse all’interno della stessa regione.

Gli interventi si estendono anche al turismo e alle infrastrutture, cercando di valorizzare il patrimonio locale e di connettere meglio i territori tra loro. Questo aiuta a rendere il Lazio nel suo complesso più competitivo e attraente per visitatori e investitori, senza che Roma si confermi l’unico punto di interesse.

Un lazio che guarda al futuro: modernizzazione senza perdere identità

L’obiettivo dichiarato dal presidente rocca è trasformare il Lazio in una regione capace di risollevarsi, con un volto più moderno, senza però abbandonare le proprie radici. Vuole un territorio in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini e di collaborare con le imprese per uno sviluppo condiviso.

La linea tracciata parla di decisioni concrete e rapide che non devono essere rimandate, per evitare di lasciare i problemi irrisolti alle generazioni future. Il prossimo ciclo amministrativo è annunciato come quello in cui consolidare quanto si è fatto finora, dando continuità agli interventi avviati per un Lazio più equilibrato.

Il percorso infatti non è semplice, ma almeno a Roma si registra un cambio di passo rispetto a chi, in passato, sembrava ignorare le difficoltà delle province. L’attenzione a temi come il riequilibrio territoriale diventa un punto nodale che può ridisegnare l’immagine complessiva della regione.

I risultati concreti si vedranno nel tempo, ma il tentativo di spostare lo sguardo dal centro verso tutto il territorio laziale risponde a una richiesta di molti cittadini che, lontani da Roma, attendono segnali di un governo più presente e vicino alle loro esigenze.

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