Quest’estate i saldi arrivano in quasi tutte le regioni italiane, esclusi i territori di Trento e Bolzano. Questo momento atteso dalla maggior parte degli italiani si preannuncia movimentato, con stime di spesa che sfiorano i 3,5 miliardi di euro. Sorprende però che molti consumatori abbiano anticipato gli acquisti grazie alle offerte fuori stagione, muovendosi già prima della partenza ufficiale. Dati recenti di Confesercenti-Ipsos confermano grande interesse e confermano il legame stretto tra promozioni e comportamento di acquisto.
L’analisi di confesercenti e le abitudini di acquisto
Il sondaggio condotto da Confesercenti insieme a Ipsos fotografa una partecipazione ampia e radicata tra i cittadini. Quasi due terzi degli italiani hanno scelto di sfruttare gli sconti estivi quest’anno. La percentuale è ancora più alta tra le donne e i residenti nelle regioni del Sud, entrambi al 67%, segno che la voglia di approfittare delle offerte coinvolge maggiormente questi gruppi. Il 32% degli intervistati valuta la decisione in base alla convenienza delle proposte, che non sempre si traducono in acquisti obbligati ma dipendono dalla qualità e dalla reale convenienza di ciò che viene messo in vetrina. Solo una piccola minoranza, appena il 3%, dichiara in modo netto di non partecipare ai saldi.
Acquisti anticipati tra i fenomeni emergenti
Interessante il dato sugli acquisti anticipati: si stima che oltre 6 milioni di italiani abbiano già comprato prodotti in saldo, pur prima dell’avvio ufficiale. Questo fenomeno di offerte pre-saldi, spesso al limite delle regole, sta modificando le abitudini di consumo e spinge a riconsiderare il calendario degli sconti in futuro.
Differenze di spesa e caratteristiche territoriali
L’analisi del budget pianificato per gli acquisti in saldo rivela notevoli differenze. La spesa media si attesta sugli 218 euro a persona, ma scende drasticamente a 136 euro tra chi non lavora. La fascia più comune, scelta da un quarto degli intervistati, ruota intorno ai 100 euro. Una quota significativa, il 16%, però mira a spendere oltre 200 euro; e c’è chi supera i 300 euro, attestandosi intorno al 7%. Questi dati mostrano una netta varietà di strategie d’acquisto legate alle disponibilità economiche di ciascuno.
Il territorio incide in modo evidente. Gli abitanti del Nord Italia sono quelli pronti a investire di più, con una media di 241 euro destinati agli sconti estivi. Al contrario, nel Sud e nelle aree insulari la cifra si riduce a circa 196 euro. Queste differenze riflettono sia dinamiche economiche sia differenti priorità di spesa nelle varie zone del Paese. Lo scenario indica che le disponibilità finanziarie determinano ancora gran parte del comportamento in queste settimane di saldi.
Prodotti più richiesti e tendenze d’acquisto
Le calzature dominano la lista dei desideri di chi ha già deciso cosa comprare con lo sconto. Il 53% degli intervistati punta a sandali, scarpe sportive, zeppe o mocassini. Questi articoli si confermano come il primo acquisto scelto con attenzione, probabilmente per rinnovare il guardaroba estivo o anticipare le vacanze. Subito dopo si collocano t-shirt, top e bluse, scelti da metà dei consumatori. Molto richiesti anche pantaloni, gonne e maglie leggere, con una preferenza intorno al 38% ciascuno.
Gli acquisti di abiti coprono il 37% degli interessi, mentre l’intimo attira il 31% delle preferenze. Segnali chiari arrivano dalla categoria costume da bagno e accessori da spiaggia, pari al 28%, un dato che esprime il desiderio di prepararsi al periodo delle vacanze o di godersi il mare senza attese.
Le scelte mostrano una forte concentrazione su prodotti stagionali, che rispondono tanto alle necessità quotidiane quanto alla voglia di godersi l’estate. Questa tendenza suggerisce come i saldi siano un momento importante per aggiornare il guardaroba con articoli di vario tipo ma sempre legati al clima e al tempo libero.
L’avvio dei saldi tocca dunque molti aspetti dell’economia domestica. Il legame tra territorio, capacità di spesa e preferenze d’acquisto resta netto e definito anche nel 2025, in un contesto che vede una parte consistente dei consumatori muoversi prima che finisca giugno. Le prossime settimane saranno decisive nel confermare i trend delle vendite e nel definire la sostenibilità di questa nuova abitudine agli acquisti anticipati.