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Stanziati 25 milioni per migliorare le reti idriche abruzzesi e ridurre le perdite d’acqua nelle infrastrutture

Un finanziamento di 25 milioni di euro è stato destinato al sistema idrico abruzzese per ridurre le dispersioni nelle reti acquedottistiche e rinforzare le infrastrutture. Il voto favorevole è arrivato in giunta regionale come risposta alla crisi idrica del 2024 che ha colpito l’Abruzzo, per ampliare l’accesso all’acqua potabile e migliorare la gestione delle risorse. Questi fondi, reperiti dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale 2021-2027, mirano a ottimizzare l’intero ciclo idrico con investimenti mirati su estrazione, stoccaggio e distribuzione.

Le priorità individuate e le risposte alla crisi idrica del 2024

Il vicepresidente della giunta regionale con delega al ciclo idrico integrato, Emanuele Imprudente, ha dettagliato le motivazioni dietro il pacchetto di interventi. Dopo la grave emergenza idrica dello scorso anno, gli uffici dell’Assessorato, insieme a ERSI e ai gestori locali, hanno aggiornato l’elenco dei fabbisogni per definire un piano di azioni mirate. Gli interventi si concentrano soprattutto su aree con maggiori criticità, utilizzando un quadro aggiornato dei problemi per dare risposta in modo puntuale.

Si è deciso di continuare la linea già avviata con progetti finanziati attraverso altre fonti nazionali come il PNRR e l’Accordo di Coesione FSC 2021/2027, oltre che con strategie regionali di modernizzazione. Il nuovo pacchetto scaturisce dall’esigenza di dare priorità alla riduzione delle perdite idriche, tema cruciale per migliorare la disponibilità dell’acqua in tutta la regione. Le attività prevedono lavori per rendere più efficienti le reti, correggere le fessure e sostituire condotte obsolete.

Dettagli sugli investimenti e le infrastrutture coinvolte

Il fondo europeo FESR finanzia due macro interventi: 4 milioni destinati all’estrazione, trattamento, stoccaggio e distribuzione dell’acqua potabile, e 21 milioni focalizzati sulla gestione sostenibile delle risorse, inclusa la conservazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici. Il programma comprende costruzione e manutenzione di infrastrutture, riduzione degli sprechi e miglior utilizzo delle risorse acquifere.

Tra i progetti più importanti, spiccano l’ampliamento e l’interconnessione dell’acquedotto Pizzo di Coda con l’acquedotto Suriente, oltre all’adeguamento della rete Aremogna . Nel comune di Silvi, sono previsti interventi per sostituire le condotte obsolete nell’Area 1 per 5,5 milioni di euro, mentre nel comprensorio di Avezzano circa un milione andrà alla sostituzione e l’efficientamento delle condotte idriche.

Altri importanti lavori riguardano il recupero delle perdite lungo la costa teramana con la realizzazione di serbatoi e reti distributrici per 3,5 milioni di euro. Nel comprensorio teatino sono programmati interventi per riparare e sostituire reti idriche obsolete, oltre a lavori di efficientamento di pozzi esistenti, con un investimento di 9,4 milioni. In totale i lavori coprono varie aree strategiche per garantire un funzionamento più stabile e meno dispersivo del sistema idrico.

Un impegno regionale verso la sostenibilità e la resilienza idrica

L’intervento abruzzese non si limita a un’efficienza momentanea. L’attenzione si concentra anche sulla conservazione delle risorse idriche e misure concrete di adattamento al cambiamento climatico che ha pesantemente inciso sulla disponibilità d’acqua in regioni come l’Abruzzo. Tutti gli interventi sono studiati per ridurre la vulnerabilità del sistema idrico e tutelare la fornitura d’acqua potabile ai cittadini.

Il pacchetto approvato riflette un piano che integra le esigenze emergenti con quelle strutturali, programmando manutenzione, aggiornamento e potenziamento delle reti esistenti. Il quadro generale punta a ridurre la frattura tra disponibilità e domanda di acqua, affrontando le criticità emerse in tempi recenti e ponendo le basi per una gestione più solida e duratura nel futuro prossimo.

Una trasformazione concreta del sistema idrico abruzzese

Il sistema idrico abruzzese attraversa così una fase di trasformazione concreta, rafforzata da fondi europei e scelte politiche convergenti. La svolta interessa tutti gli snodi fondamentali della filiera: dalla captazione dell’acqua alle reti di distribuzione, fino alla gestione delle perdite, con l’obiettivo di garantire un approvvigionamento stabile e sicuro in ogni area della regione.

Monica Ghilocci

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