L’edizione 2025 di stile sartoriale ha preso il via il 27 giugno a roma, segnando un appuntamento cruciale per la sartoria italiana. La manifestazione coincide con il 450° anniversario dell’accademia nazionale dei sartori, fondata nel 1575 e riconosciuta come la più antica realtà sartoriale d’europa ancora attiva. Due giornate intense dedicate al mondo del tailoring, con molti momenti pubblici e istituzionali, culminate in una sfilata esclusiva in via veneto.
Il convegno in campidoglio: istituzioni e mondo artigiano insieme per la sartoria
Il 27 giugno si è svolto a roma in campidoglio un convegno molto seguito, alla presenza di autorevoli rappresentanti pubblici e del settore. L’assessore al turismo, grandi eventi, moda e sport, alessandro onorato, ha portato i saluti della giunta capitolina, sottolineando l’importanza di valorizzare le arti locali.
Tra i relatori si sono alternati voci istituzionali, presidenti di associazioni di artigianato e esperti del settore formazione. Gaetano Aloisio, presidente dell’accademia nazionale dei sartori, ha ribadito che il “made in italy è ben più di un marchio commerciale: è un patrimonio culturale da difendere.” Ha insistito sul ruolo cruciale della formazione, indispensabile per garantire il futuro della sartoria artigianale.
All’intervento di Aloisio hanno fatto seguito quelli di Antonio Franceschini, per cna moda, e di Enrico Quintavalle, responsabile dell’ufficio studi di confartigianato imprese. Quintavalle ha presentato dati sulla leadership dell’italia nel comparto moda, confermando la presenza di circa 80mila aziende coinvolte e un impatto sul 27% dell’occupazione nel continente europeo.
L’incontro ha messo in luce la sfida di conservare mestieri così specialistici e il ruolo delle istituzioni e categorie per rinnovarne il pubblico e la formazione.
La sfilata “l’eterna eleganza” e il programma della due giorni in via veneto
La conclusione delle celebrazioni è stata affidata allo spettacolo di sartoria “l’eterna eleganza” il 28 giugno, destinato a un pubblico ristretto di 500 invitati. La passerella ha visto protagoniste in apertura le creazioni degli studenti dell’accademia, una vetrina importante di giovani talenti chiamati a mostrare i progressi tecnici e stilistici. Sono seguite le proposte dei finalisti al concorso forbici d’oro, un contest che premia la maestria e la cura nei dettagli degli abiti fatti a mano.
A chiudere la parata sono stati gli abiti di 40 sarti accademici, operatori già riconosciuti per il loro ruolo di custodi della tradizione. Questa formula offre un quadro variegato del settore, mettendo a confronto esperienza e freschezza, classico e innovazione sotto l’egida della qualità sartoriale.
I premi e i protagonisti del concorso forbici d’oro 2025
Nel corso della manifestazione sono stati consegnati tre premi prestigiosi: la forbici d’oro, il gesso d’oro e il ditale d’oro, riconoscimenti riservati agli interpreti più meritevoli tra i finalisti regionali.
La forbici d’oro 2025 è andata a Lorenzo Macchiaroli, protagonista per la regione lazio. Il gesso d’oro, premio che sottolinea l’eccellenza nella progettazione e disegno, è stato assegnato a Giovanni Andrea Palmiotto, finalista per il piemonte. Il ditale d’oro, riservato all’abito meglio cucito, è andato a Vanit Tohsanguanpun, rappresentante della regione toscana.
Questi riconoscimenti si basano su una valutazione attenta della tecnica, della precisione e della qualità dell’esecuzione artigianale, elementi che definiscono la sartoria di alto livello.
L’edizione 2025 di stile sartoriale e il suo legame con la storia della sartoria italiana
Stile sartoriale ha assunto quest’anno una valenza storica oltre che celebrativa. Il 2025 segna infatti le 4 secoli e mezzo di attività dell’accademia nazionale dei sartori, un organismo che custodisce tradizioni e tecniche della sartoria fatta a mano, tramandando arti antiche e stile inconfondibile. Fondata nel 1575, l’accademia è punto di riferimento in tutta europa, eppure ha mantenuto salda la sua tradizione a roma, dove ancora oggi presidia gli studi e la formazione dei maestri sartori.
L’evento si è aperto all’insegna della consapevolezza del valore culturale del made in italy, interpretato come patrimonio vivo e atto a preservare mestieri specializzati, lontani dalla produzione di massa. L’accademia, con i suoi corsi e maestri, ha un ruolo fondamentale per garantire la trasmissione di un sapere molto tecnico e manuale.