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una targa in via toledo ricorda salvatore giordano, il ragazzo morto salvando l’amico

Da Napoli arriva un gesto concreto per non dimenticare il coraggio di Salvatore Giordano, il ragazzo di 14 anni morto il 5 luglio 2014 per la caduta di calcinacci vicino alla galleria Umberto. La città ha apposto una targa commemorativa proprio all’esterno dell’ingresso di via Toledo, a testimoniare quell’atto di eroismo che salvò l’amico con cui stava camminando. L’iniziativa arriva alla undicesima ricorrenza di quella tragedia, portando sollievo e rispetto alla famiglia e all’intera comunità.

La commemorazione e la cerimonia per salvatore giordano

La targa è stata collocata dall’amministrazione comunale e inaugurata con una semplice cerimonia alla quale hanno partecipato il sindaco Gaetano Manfredi, la famiglia di Salvatore e il prefetto Michele di Bari. Durante l’evento il padre di Salvatore, Umberto Giordano, ha letto una lettera con un appello diretto al sindaco: «Da padre a padre, aiutatemi a ottenere giustizia per Salvatore». Quelle parole hanno portato un momento di grande emozione, suggellato da un abbraccio con il primo cittadino.

Il sindaco Manfredi ha voluto sottolineare come il ricordo di Salvatore debba restare impresso nella coscienza della città. Ha definito la targa un riconoscimento etico che nulla può colmare del dolore familiare, ma serve a mantenere vivo il sacrificio del ragazzo. Manfredi ha anche confermato di aver seguito personalmente la vicenda da quando si è insediato e di voler continuare a onorarne la memoria con iniziative future.

Il gesto eroico di salvatore giordano inciso nella memoria della città

La targa riporta una frase decisiva che indica il motivo per cui Salvatore Giordano è rimasto un esempio. Si legge: «Salvatore Giordano, il suo atto eroico resterà per sempre vivo nella memoria della città». Quel gesto di protezione verso l’amico, che gli è costato la vita, viene così elevato su un piano simbolico di coraggio e umanità.

Anche la sorella del ragazzo, Angela Giordano, ha commentato la scelta delle parole, richiamando l’attenzione sul valore del gesto all’interno di una prima uscita con gli amici. Ha ricordato la bontà e la gentilezza di Salvatore che si sono manifestate in quel momento tragico, legando la sua figura all’idea di un giovane che ha saputo anteporre la vita degli altri alla propria sicurezza.

Ai piedi della targa, il Comune ha posizionato una corona per onorare ulteriormente la memoria del ragazzo. Questo elemento fisico fa sì che quel luogo diventi un punto di riferimento per chi vuole ricordare e riflettere sul sacrificio compiuto.

Il ruolo del comune e la richiesta di riconoscimento della famiglia

La famiglia Giordano ha lamentato di essersi sentita «lasciata sola» dalle passate amministrazioni nei tanti anni trascorsi dalla morte di Salvatore. Questa installazione della targa è dunque un primo passo, ma Umberto Giordano si è detto pronto a lottare per un ulteriore riconoscimento più alto: la Medaglia d’oro al valore civile. Ha auspicato che il Comune non faccia aspettare ancora undici anni per concederla.

L’attuale amministrazione ha mostrato disponibilità nel seguire da vicino la vicenda, prendendo a cuore la memoria di Salvatore non solo come fatto passato, ma come parte integrante del tessuto civile della città. Il ripristino e la valorizzazione della galleria Umberto hanno offerto l’occasione per installare la targa proprio in quel luogo simbolico dove il ragazzo ha perso la vita.

Anche la presenza del prefetto Michele di Bari alla cerimonia testimonia l’attenzione dello Stato verso un evento che ancora segna la cronaca locale e le coscienze. L’impegno è quello di mantenere la vicenda sempre presente, così che sia monito e insegnamento per tutti.

Un ricordo che va oltre la tragedia, un monito per la città

Quella targa in via Toledo non è soltanto un’opera commemorativa. Diventa una traccia tangibile di un momento che richiama al rispetto per la vita e il coraggio. Ricorda che anche nei gesti più semplici, come una passeggiata tra amici, si possono manifestare atti che valgono più della stessa esistenza.

In un’epoca dove tante tragedie rischiano di essere dimenticate, Napoli sceglie di mantenere viva la memoria di Salvatore Giordano in modo concreto e visibile. Un invito a guardare al futuro senza perdere guardia sul valore delle persone e dei loro sacrifici. La città, grazie a questo simbolo, riconosce chi ha saputo dare la priorità al bene altrui, anche a costo di tutto.

Il destino di Salvatore resta un appuntamento con la storia di Napoli, una presenza discreta ma profonda nella quotidianità di chi passa sotto i portici e osserva quell’incisione di ricordo. La memoria diventa così uno strumento di giustizia e di coscienza collettiva.

Clarissa Abile

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