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Uomo di Avellino percepiva indennità invalidità 100% ma conduceva vita autonoma, sequestrati 14 mila euro

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Un cittadino di 65 anni di Avellino, dichiarato invalido al 100% nel 2023 e beneficiario delle agevolazioni previste dalla legge 104 per disabili, è stato scoperto a condurre una vita normale e autonoma. I controlli della guardia di finanza, su ordine della procura locale, hanno dimostrato che l’uomo utilizzava indebitamente indennità e sussidi previsti per persone con gravi difficoltà. Le autorità hanno disposto il sequestro di quasi 14 mila euro e l’interruzione degli aiuti economici.

I dettagli dell’indagine della guardia di finanza ad avellino

L’indagine della guardia di finanza di Avellino ha preso il via da alcune segnalazioni sospette riguardo a un beneficiario di indennità per invalidità totale e legge 104. L’uomo, riconosciuto invalido nel 2023, risultava percepire una cifra mensile a titolo di indennità di accompagnamento, un sostegno economico destinato a chi non è in grado di muoversi o svolgere attività quotidiane senza aiuto.

Durante le attività investigative, i militari hanno seguito il soggetto e ne hanno osservato lo stile di vita. Le immagini raccolte mostrano chiaramente come l’uomo guidasse regolarmente l’auto, salisse e scendesse senza alcuna difficoltà e facesse la spesa in un supermercato locale, caricando senza problemi i prodotti nel bagagliaio della sua vettura. Questi comportamenti si scontrano con quanto previsto dalla certificazione di invalidità che dovrebbe invece indicare una incapacità totale o quasi tale.

Le verifiche hanno chiarito che il soggetto non aveva dichiarato un reale stato di disabilità, ma aveva continuato a percepire sussidi non spettanti. L’incarico di coordinamento dell’indagine è stato affidato alla procura di Avellino, con il procuratore capo Domenico Airoma che ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari il sequestro dell’importo indebitamente percepito.

Le misure giudiziarie e le conseguenze per il caso

Il GIP del tribunale di Avellino, su proposta del procuratore, ha disposto il sequestro della somma di circa 14 mila euro ritenuta percepita illecitamente dall’uomo. Questo importo comprende l’intera somma di indennità e altri benefici legati alla legge 104 ricevuti da quando l’invalidità totale era stata certificata nel 2023.

Anche il sussidio mensile è stato bloccato immediatamente, sospendendo qualsiasi pagamento ulteriore fino a nuove valutazioni. L’azione giudiziaria mira a prevenire ulteriori abusi ai danni dello Stato, che sostiene economicamente persone con disabilità gravi con risorse pubbliche.

La vicenda evidenzia quanto siano fondamentali i controlli diretti sul territorio e i riscontri concreti delle condizioni dichiarate. La percezione indebita di aiuti e prestazioni rappresenta un fenomeno che le autorità cercano di contrastare per tutelare chi ha reale bisogno.

La legge 104 e i criteri per i benefici economici

La legge 104 del 1992 è una norma italiana che riconosce diritti e benefici a persone con disabilità e ai loro familiari. Tra questi ci sono agevolazioni fiscali, permessi lavorativi e indennità di accompagnamento per chi non può svolgere autonomia quotidiana. L’indennità di accompagnamento è riconosciuta a chi ha una grave impossibilità a compiere da solo atti elementari della vita.

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Per ottenere tale certificazione, vengono effettuate visite mediche e valutazioni approfondite da parte di commissioni sanitarie. La persona invalidata, se giudicata completamente incapace, ha diritto alle prestazioni previste e a varie tutele di carattere economico e personale.

Nel caso di Avellino, però, la documentazione attestava un’invalidità che la vita quotidiana non confermava. Guidare, fare la spesa, camminare senza aiuto sono attività in contrasto con la condizione di invalidità totale riconosciuta, e ciò ha fatto scattare le verifiche delle forze dell’ordine.

Il ruolo della procura e l’importanza della vigilanza nei casi di disabilità

La procura di Avellino si è attivata per accertare possibili frodi ai danni dello Stato, a tutela delle risorse riservate alle persone con disabilità. Il procuratore Domenico Airoma ha diretto l’indagine e richiesto l’intervento del GIP, che ha autorizzato le misure cautelari.

Questa attività ha rafforzato il controllo pubblico sulle certificazioni di invalidità e sull’effettiva condizione dei beneficiari. L’azione della magistratura vuol garantire che i sussidi arrivino a chi ne ha davvero bisogno, evitando che vengano sottratti ingiustamente.

Il caso avellinese restituisce un’immagine chiara di come le verifiche sul campo siano decisive per smascherare abusi. Comportamenti come quelli registrati dai militari della guardia di finanza mettono in discussione le dichiarazioni sanitarie e obbligano a un rigoroso controllo delle certificazioni.

L’attività investigativa si estende anche a ulteriori controlli sui piani di assistenza per invalidi, rendendo più difficile qualsiasi abuso o falso in futuro. Il caso rimane all’attenzione della procura per eventuali sviluppi e nuovi accertamenti.

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