La realizzazione dell’impianto di smaltimento rifiuti a Sant’Apollonia, nel comune di Aprilia, ha superato un importante ostacolo giudiziario. Il tribunale amministrativo regionale di Latina, il 15 luglio 2025, ha rigettato la richiesta di sospensione urgente avanzata dalla società agricola Tenuta Calissoni Bulgari, opponendosi così a un blocco dei cantieri. Questo pronunciamento consente di proseguire con i lavori, partiti lo scorso 30 giugno, che puntano a completare l’opera entro la fine di novembre 2025.
Il decreto firmato dal presidente del Tar, Donatella Scala, è arrivato dopo poche ore di camera di consiglio. La rapidità della decisione indica una valutazione immediata e netta sull’infondatezza delle istanze presentate da Tenuta Calissoni Bulgari. L’opposizione chiedeva l’interruzione immediata dei lavori, sostenendo che la prosecuzione avrebbe comportato un danno irreparabile, legato all’avvio di un impianto che ancora non è entrato in esercizio.
Il tribunale ha deciso che non ricorrevano le condizioni per bloccare in via cautelare i cantieri, facendo riferimento anche alla scadenza dei lavori programmata per il 28 novembre 2025. Inoltre, la questione di merito sarà discussa nel corso dell’udienza collegiale fissata per il 10 settembre. La decisione di non intervenire con misure urgenti sottolinea come il progetto, ad oggi, non presenti elementi tali da giustificare un arresto immediato.
Al centro della controversia ci sono le autorizzazioni concesse dalla regione Lazio alla società Frales Srl, che ha proposto l’impianto di smaltimento nella zona di Sant’Apollonia. L’azienda ha ottenuto per il progetto sia l’Autorizzazione Integrata Ambientale sia il Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale . Tali documenti hanno superato numerosi pareri favorevoli da parte di enti chiamati a valutare gli aspetti ambientali e urbanistici.
Tra gli enti coinvolti spiccano l’Arpa Lazio, la provincia di Latina e le direzioni regionali competenti in materia di ambiente, urbanistica e paesaggio. L’Arpa ha effettuato sopralluoghi nell’area di progetto, confermando l’assenza di rifiuti preesistenti. La Direzione Ambiente regionale ha invece escluso la necessità di valutazioni di incidenza ambientale, considerando che il sito non impatta significativamente sulle aree protette della rete Natura 2000.
L’impianto di Sant’Apollonia rientra nel piano regionale di gestione dei rifiuti, con l’obiettivo di assicurare l’autosufficienza dell’ambito territoriale ottimale della provincia di Latina. La struttura serve a ridurre la dipendenza da impianti esterni, organizzando in modo più diretto e locale lo smaltimento.
Si tratta di un intervento strategico per la riorganizzazione complessiva del ciclo dei rifiuti nella regione Lazio. L’opera è infatti pensata per garantire un servizio più efficiente, limitando i trasporti su lunghe distanze e migliorando la sostenibilità complessiva della gestione dei materiali. Da tempo il tema dello smaltimento rifiuti è al centro del confronto fra istituzioni e cittadini, e l’avanzamento di questo progetto rappresenta un passaggio significativo.
Il giudizio sul merito del progetto proseguirà con l’udienza collegiale fissata al 10 settembre 2025, dove saranno esaminate più approfonditamente le questioni sollevate dalla Tenuta Calissoni Bulgari. Intanto però, il no del Tar alla sospensione urgente consente di mantenere aperti i cantieri aperti da fine giugno.
Questa sentenza rappresenta un risultato importante per l’amministrazione regionale e la società Frales. Dopo diversi mesi di incontri, verifiche tecniche e conferenze di servizi, l’opera ha ottenuto conferme significative che ne legittimano la prosecuzione. Il dibattito pubblico restarà attivo, ma per ora il lavoro sul nuovo impianto di smaltimento può procedere senza interruzioni.
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