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A Arce due giovani migranti iniziano un tirocinio di integrazione attiva presso il Comune

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Il Comune di Arce ha dato il via a un progetto che coinvolge due giovani beneficiari del sistema SAI in un percorso formativo di tre mesi. L’iniziativa punta a integrare attivamente i migranti nel tessuto locale attraverso lavori concreti di manutenzione e cura degli spazi pubblici nel centro storico.

Il progetto di integrazione attiva promosso da Arce per i giovani migranti

L’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Arce, Bruna Gregori, ha comunicato l’avvio di un percorso di inserimento lavorativo rivolto a due giovani stranieri accolti nel sistema SAI. Il progetto prevede un tirocinio della durata di tre mesi, con un impegno settimanale di 36 ore, rivolto a promuovere la loro partecipazione attiva nella comunità.

I beneficiari saranno impegnati in attività di piccola manutenzione e cura del verde pubblico. Questi interventi saranno eseguiti nel centro storico del paese, una zona simbolo per la vita culturale e sociale della cittadina. L’obiettivo è quello di favorire l’inclusione attraverso il lavoro, restituendo ai partecipanti un ruolo riconosciuto e concreto.

La direzione tecnica del tirocinio a cura di giovan battista germani

La direzione tecnica del tirocinio sarà affidata a Giovan Battista Germani, dipendente dell’Area Polizia Locale, che seguirà da vicino le attività svolte. L’attenzione alla supervisione garantisce che i lavori si svolgano in sicurezza e con la giusta organizzazione, mentre i giovani acquisiranno competenze utili per il loro futuro inserimento nel mondo del lavoro.

Attività pratiche e impegno nel centro storico di Arce

Durante le 36 ore settimanali, i due giovani saranno impegnati in azioni di pulizia e manutenzione del centro storico. I compiti includono l’uso di strumenti come soffiatore e decespugliatore per la cura delle aree verdi e degli spazi pubblici esterni. Queste mansioni, seppur semplici, richiedono precisione e attenzione, oltre a favorire il legame con l’ambiente cittadino.

Il centro storico, con le sue vie strette e i cortili interni, rappresenta uno spazio molto frequentato da residenti e visitatori. Mantenere pulite e ordinate queste aree migliora la qualità della vita quotidiana e valorizza il patrimonio urbano. Il lavoro degli ospiti del progetto contribuisce direttamente al decoro cittadino, offrendo un esempio pratico di inclusione attraverso azioni visibili a tutti.

Un’esperienza formativa con personale qualificato

L’esperienza formativa permetterà anche ai giovani di acquisire abilità tecniche specifiche, che saranno utili nel caso decidano di continuare a lavorare nella manutenzione urbana o in settori affini. L’attività sotto la guida di personale qualificato assicura un apprendimento sul campo ben strutturato e con obiettivi chiari.

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Il sindaco di Arce racconta l’importanza del progetto per la comunità

Luigi Germani, sindaco di Arce, ha espresso le motivazioni che hanno spinto il Comune a portare avanti questa iniziativa. Secondo il primo cittadino, “l’inserimento lavorativo dei migranti non è solo un obbligo sociale ma un’occasione per costruire legami più solidi all’interno della comunità.”

Germani sottolinea come il lavoro rappresenti una forma concreta di accoglienza, capace di valorizzare la dignità personale e favorire l’inclusione sociale. Il tirocinio, infatti, dà ai giovani un ruolo riconosciuto e li rende protagonisti nel mantenimento della città stessa.

Prospettive future per il progetto di Arce

Il sindaco ha manifestato la volontà di replicare e ampliare questo tipo di progetti nel futuro, considerando l’esperienza attuale un passo importante verso una convivenza più partecipata e consapevole. Il tono delle dichiarazioni resta sobrio, evidenziando i risultati pratici e la responsabilità del Comune nel creare opportunità concrete.

Arce si pone così come esempio di una piccola realtà che punta a trasformare l’accoglienza in azioni tangibili, coinvolgendo direttamente i migranti nella vita quotidiana della città. Uno sforzo che mira a lasciare tracce durature sia nei ragazzi coinvolti, sia nella comunità che li circonda.

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