L’avvio dell’autorizzazione integrata ambientale segna un passaggio decisivo per il progetto di un biodigestore anaerobico a Teramo. Questo impianto, pensato per gestire la frazione organica dei rifiuti urbani, si inserisce in un piano più ampio di interventi per la tutela ambientale e la conversione sostenibile della città. Anche l’inceneritore dismesso dal 1987 è destinato a sparire dal paesaggio urbano, con la demolizione programmata entro l’anno. Ne deriva una svolta significativa per il ciclo dei rifiuti e la gestione pubblica del territorio.
Rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale e quadro istituzionale
Il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale rappresenta il via ufficiale per Teramo Ambiente e il Comune di Teramo per mettere in moto la fase operativa del nuovo impianto. Si tratta di un documento chiave, perché attesta che il progetto rispetta i parametri ambientali richiesti dalla normativa e può essere avviato tanto nella costruzione quanto nella futura gestione. Il percorso per arrivare a questo traguardo non è stato scontato.
Contro l’installazione del biodigestore si erano mossi gruppi contrari, ma il Tar ha bocciato due ricorsi, rafforzando così la posizione pubblica e legale della società di igiene ambientale. Questo doppio successo giudiziario spiana la strada affinché il progetto proceda senza intoppi. Il Comune, insieme a TeAm, gode quindi di un sostegno solido sia sul piano amministrativo che nella difesa da opposizioni legali.
Sinergia fra amministrazione e società pubblica
La sinergia tra amministrazione e società pubblica, soprattutto fra gli assessorati all’Ambiente e al Pnrr, è risultata decisiva in questo passaggio. Ora si potrà metter mano all’opera che cambierà il volto ecologico di una zona importante per la città.
Demolizione dell’inceneritore dismesso: un passo straordinario per Teramo
L’inceneritore di contrada Carapollo, inattivo dal 1987, continua ad essere una ferita aperta per l’ambiente locale. Quell’impianto, un tempo fonte di inquinamento rilevante, resta oggi come un simbolo negativo della gestione passata. La decisione di demolirlo entro fine anno segna un momento storico.
Lo smantellamento di questo vecchio impianto non sarà solo un’opera di rimozione fisica: è prevista una bonifica accurata dell’area, così da eliminare ogni rischio ambientale residuo. Questo proposito rappresenta un cambio radicale e una reale opportunità di riscatto per la zona.
Lavori in parallelo con il biodigestore
Il lavoro di demolizione partirà parallelamente alla gara per la costruzione del biodigestore. Entrambi gli interventi confermano la volontà di investire risorse concrete in progetti capaci di ridare dignità e salubrità a un sito finora penalizzato. Il risultato atteso, oltre la rimozione materiale, è il recupero ambientale e la valorizzazione del territorio.
Il biodigestore anaerobico e il ruolo nel sistema di gestione dei rifiuti
Il nuovo impianto di digestione anaerobica per la frazione organica dei rifiuti urbani rappresenta una svolta per Teramo. Con un finanziamento di circa 30 milioni di euro provenienti dal Pnrr, la struttura entrerà a far parte di un modello più vasto di economia circolare, che interessa tutta la regione Abruzzo.
La digestione anaerobica permette di trasformare gli scarti organici in biogas e compost, riducendo significativamente la quantità di rifiuti da smaltire tradizionalmente. Questo processo affianca la gestione pubblica e si lega all’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale legato allo smaltimento.
Una pietra fondamentale per la cittadella del riciclo
La collocazione dell’impianto a Carapollo, nei pressi della città, serve infatti da caposaldo per monitorare e migliorare la qualità del trattamento rifiuti regionale. Non sarà solo un’opera locale, ma una pietra fondamentale per la nascita di quella che è stata definita come la cittadella del riciclo, dove diversi impianti e servizi si coordineranno per ottimizzare l’intero ciclo dei materiali.
Questa realizzazione risponde anche agli impegni presi a livello nazionale per la riduzione degli sprechi e la promozione di fonti energetiche rinnovabili.
Tempistiche e prossimi passi per la realizzazione del progetto
Il cronoprogramma per il completamento della prima fase del progetto è chiaro. Entro la fine del 2025 si svolgerà la gara per affidare lavori e forniture. Subito dopo il consiglio comunale sarà chiamato a dare l’ultima approvazione formale sul piano esecutivo. Queste procedure permetteranno di dare il via libera alla fase di costruzione.
Il cantiere partirà con la demolizione dell’inceneritore, seguita dalla bonifica completa dell’area interessata. Parallelamente si interverrà sul sito per predisporre gli spazi destinati al nuovo impianto di biodigestione anaerobica.
Dichiarazioni di TeAm
La società TeAm ha sottolineato come questa tempistica rappresenti non solo un’operazione tecnica ma una vera svolta per la città.
La conclusione di questo primo step renderà Teramo un esempio pratico di gestione moderna e responsabile dei rifiuti. Infine, una volta operativo, il biodigestore contribuirà anche al rilancio economico dell’area, integrandosi nel quadro delle politiche ambientali regionali e nazionali.