La politica regionale abruzzo ha imposto nuovi tagli per oltre un milione di euro destinati all’agricoltura, un settore già provato dalle riduzioni economiche annunciate a maggio scorso, pari a sei milioni. Le risorse tolte mettono a rischio i servizi fondamentali per la cura del territorio e penalizzano gravemente le aziende agricole, in particolare quelle del comparto vitivinicolo. La protesta arriva dall’associazione nazionale Città del Vino, che raccoglie più di 500 comuni, e sottolinea come questi provvedimenti possano compromettere una crescita segnata fino a oggi da risultati positivi.
Impatto dei tagli sull’agricoltura regionale e sul servizio Uma
A maggio, la regione abruzzo aveva già ridotto i fondi destinati al settore agricolo di sei milioni di euro. Ora, un’ulteriore limitazione di oltre un milione aggrava la situazione. Il più colpito è il servizio Uma, il cui funzionamento è già precario. Tagliare queste risorse significa probabilmente dimezzarne la capacità operativa, con ripercussioni dirette sulla gestione del territorio e l’assistenza agli agricoltori.
Il colpo si estende anche ad altri interventi del settore, ora azzerati. Il drastico ridimensionamento delle disponibilità economiche impedisce di portare avanti progetti di sviluppo, manutenzione e innovazione. Molte attività rischiano di fermarsi a causa della mancanza di fondi adeguati proprio dove sarebbe più necessario investire.
Angelo Radica, presidente dell’associazione Città del Vino, ha definito i tagli insostenibili. Secondo lui, svuotare risorse così importanti significa mettere in pericolo le basi dell’agricoltura regionale, già messa a dura prova dalle ristrettezze e dalle difficoltà di un mercato sempre più competitivo.
Ruolo del settore vitivinicolo e necessità di sostegno ai produttori
Negli ultimi vent’anni abruzzo ha visto un’evoluzione importante nel settore del vino. Le aziende locali hanno fatto grandi passi avanti nella qualità e nel valore dei propri prodotti. Molti di questi produttori sono giovani imprenditori che si impegnano con passione. Anche i comuni supportano l’attività vitivinicola organizzando eventi per promuovere la cultura e il territorio.
La riduzione dei fondi rappresenta un colpo ai programmi di sostegno e valorizzazione di questo comparto. Le risorse del CSR e dell’OCM, spesso citate come fonti alternative, non bastano per coprire davvero i bisogni, specie per le piccole e piccolissime aziende che gestiscono gran parte della produzione locale.
Radica sollecita gli amministratori regionali a rivedere queste scelte. Sono necessari interventi che garantiscano continuità e supporto alle cantine, alle iniziative di promozione e agli investimenti in innovazione, per non perdere terreno rispetto ad altre aree agricole italiane e straniere.
Bisogni immediati dei comuni e criticità nella gestione delle risorse
Le richieste dell’associazione Città del Vino si concentrano anche sulle esigenze pratiche degli enti locali. In primo piano c’è la manutenzione delle strade rurali, fondamentali per le attività agricole quotidiane e per l’accesso ai terreni.
Serve, poi, la realizzazione di invasi per accumulare risorse idriche, indispensabili per contrastare la crisi che colpisce molte zone dell’abruzzo soprattutto nei mesi estivi. Migliorare i servizi a rete è un altro punto urgente: la mancanza di infrastrutture adeguate ostacola le coltivazioni e l’efficienza delle aziende agricole.
Sviluppo della meccanizzazione e del biologico
Si sollecita anche il potenziamento della meccanizzazione in agricoltura e lo sviluppo del biologico, settori che potrebbero offrire prospettive di sostenibilità e competitività ma che necessitano di risorse e incentivi.
Il quadro, invece, mostra continui tagli, giustificati con la necessità di coprire debiti della sanità e spese per eventi. Queste scelte vengono valutate come sbilanciate, perché sacrificano un comparto che rappresenta una parte importante dell’economia e dell’identità della regione abruzzo.