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al grand palais di parigi una retrospettiva su niki de saint phalle, jean tinguely e pontus hulten fino al 2026

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Il grand palais di Parigi ospita una mostra che mette al centro l’arte moderna di Niki de Saint Phalle e Jean Tinguely, attraverso lo sguardo di Pontus Hulten, figura chiave nel promuovere il loro lavoro in un contesto artistico rivoluzionario. L’esposizione offre una vasta selezione di opere che si estendono su diversi linguaggi artistici, aprendo una finestra sui legami profondi tra questi tre protagonisti della scena culturale del XX secolo.

Un’esposizione con oltre 200 opere tra sculture, filmati e installazioni

Il grand palais ospita l’esposizione in più di 2.000 metri quadri, restituendo una dimensione ampia alla varietà delle opere selezionate. Tra circa 200 pezzi in mostra si trovano sculture famose e meno note di Niki de Saint Phalle, come le sue celebri nanas, e le macchine cinetiche di Jean Tinguely, veri e propri ingranaggi di movimento e suono che sfidano le categorie classiche dell’arte statica.

Accanto alle sculture, il percorso include dipinti colorati e installazioni immersive, insieme a materiali d’archivio quali fotografie, lettere, filmati che raccontano la genesi delle opere e i momenti di lavoro condiviso tra i protagonisti. Questi documenti mettono a fuoco il dialogo continuo che avveniva tra Niki, Jean e Pontus, offrendo una lettura più completa dell’ambiente artistico a cui appartenevano.

Gli spazi del grand palais, con la sua celebre volta di cristallo, amplificano l’esperienza del visitatore, inserendo le opere in un contesto che evoca la modernità e il dinamismo tipico di quei decenni. La mostra indaga anche la relazione tra tecnologia e arte, presente nei lavori di Tinguely, al tempo stesso ironici e sofisticati.

Un incontro tra tre visioni per una nuova idea di arte

La retrospettiva raccoglie il lavoro di Niki de Saint Phalle, artista nota per le sue colorate sculture pop e politiche, e Jean Tinguely, inventore di sculture cinetiche e macchine automatiche, insieme all’impatto di Pontus Hulten, curatore e primo direttore del musée d’art moderne del centre pompidou. Hulten, nato nel 1924 e scomparso nel 2006, ha svolto un ruolo determinante nel sostenere le opere di Saint Phalle e Tinguely e nel diffondere un’idea di arte libera, che rompeva con gli schemi tradizionali.

Questa mostra, che si tiene al grand palais di Parigi dal 2025 fino al 4 gennaio 2026, racconta come i tre abbiano costruito un rapporto di collaborazione e amicizia, fondato su una visione comune di un’arte in cui partecipazione, sperimentazione e multidisciplinarietà fossero elementi centrali. Il percorso espositivo propone un’immersione negli aspetti più innovativi e provocatori del loro operato, evidenziando quel fermento creativo che ha segnato la stagione dell’arte contemporanea durante la seconda metà del ‘900.

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La collaborazione tra grand palais e centre pompidou per un importante scambio culturale

L’esposizione segna l’avvio di una nuova collaborazione tra il grand palais e il centre pompidou. Il secondo, che dal 22 settembre 2025 chiuderà per cinque anni per lavori di ristrutturazione, ha iniziato a spostare alcune delle sue collezioni in altre sedi, favorendo così un più ampio scambio con altre istituzioni.

Il grand palais, simbolo di Parigi e meta di migliaia di visitatori, diventa spazio temporaneo di queste opere, garantendo continuità alla presenza dell’arte contemporanea nella capitale francese durante il periodo di chiusura del centre pompidou. Questa sinergia consente di offrire al pubblico esposizioni di rilievo internazionale, mantenendo alta l’attenzione sugli avvenimenti culturali parigini.

La mostra come riflessione sulle strade dell’arte del secolo scorso

L’esposizione su niki de saint phalle, jean tinguely e pontus hulten propone così una riflessione sulle strade percorse dall’arte nel secolo scorso, accompagnando emozioni e stimoli che ancora oggi si percepiscono nelle loro opere e negli spazi che le ospitano. “Un tributo unico a tre maestri la cui visione ha trasformato la concezione dell’arte nel mondo contemporaneo”, si legge nel catalogo della mostra.

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