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Alessandro Compagno lascia la direzione della biblioteca comunale di Anagni dopo 35 anni

La biblioteca comunale di Anagni cambia pagina dopo decenni sotto la guida di Alessandro Compagno, che conclude il suo incarico per raggiunti limiti di età. Il suo lavoro ha segnato profondamente la vita culturale della città, trasformando la biblioteca in uno spazio accessibile e aperto a tutte le generazioni.

Iniziative e impegno nella promozione della lettura e della cultura

Oltre alla gestione quotidiana, Compagno ha promosso numerose iniziative culturali che hanno animato la vita di Anagni. Sono stati organizzati cicli di presentazioni di libri con autori locali e nazionali, che hanno attratto un pubblico variegato e appassionato. Le rassegne letterarie curate sotto la sua supervisione hanno offerto occasioni di confronto, dibattito e approfondimento su temi attuali e storici.

La sua attenzione verso i più giovani ha portato alla realizzazione di progetti dedicati alle scuole e alle famiglie, con laboratori e incontri pensati per avvicinare i ragazzi al piacere della lettura. Ha curato collaborazioni con insegnanti e istituzioni per diffondere l’importanza del libro come strumento di conoscenza ma anche di aggregazione sociale. I programmi inclusivi sono stati una costante, in modo da superare barriere linguistiche, sociali o cognitive.

La biblioteca come spazio di dialogo intergenerazionale

Tra le sue iniziative più importanti, il dialogo intergenerazionale ha rappresentato un filo rosso. Spazi e momenti dedicati a far incontrare anziani e giovani hanno permesso uno scambio di esperienze e idee, rafforzando il senso di comunità attraverso la cultura. Queste attività hanno contribuito a dare alla biblioteca una nuova identità, più viva e attenta ai bisogni delle persone.

Una carriera di oltre trentacinque anni dedicata alla biblioteca comunale di anagni

Alessandro Compagno è entrato in servizio nel 1990 e da allora ha ricoperto il ruolo di direttore della biblioteca comunale di Anagni. In questi trentacinque anni ha assistito a molte trasformazioni nel modo di intendere e gestire la cultura cittadina. La biblioteca, che prima era vista soprattutto come luogo di raccolta di libri, è diventata sotto la sua guida un centro vivo di attività e occasioni di crescita. Con pazienza e attenzione, ha ampliato l’offerta di servizi, puntando ad aprire la struttura a un pubblico più ampio.

Durante il suo mandato ha affrontato anche le importanti sfide della digitalizzazione, senza mai perdere di vista l’importanza del contatto diretto con i lettori. Ha lavorato per far sì che la biblioteca fosse accessibile anche a chi ha difficoltà o barriere di vario tipo. In anni in cui la tecnologia ha cambiato l’approccio alla lettura è riuscito a mantenere intatto il valore del libro cartaceo, ma al contempo ha portato dentro la biblioteca nuove tecnologie. La sua presenza ha reso possibile una crescita culturale che ha coinvolto decine di migliaia di utenti.

Un addio a una figura di riferimento per la comunità di anagni

Il pensionamento di Alessandro Compagno lascia un vuoto importante nella scena culturale della città. Il suo approccio discreto ma costante ha fatto sì che la biblioteca diventasse un punto di riferimento per studenti, insegnanti e semplici lettori. La sua competenza e dedizione hanno guadagnato rispetto e riconoscimento da parte di chi ha avuto occasione di lavorare con lui o di frequentare la biblioteca.

In questi anni ha contribuito a far crescere una comunità di lettori, trasformando un luogo tradizionalmente statico in un ambiente aperto e stimolante. Le sue scelte hanno sempre guardato al futuro, con un’attenzione particolare alle esigenze di una cittadinanza in continua evoluzione.

Un momento di svolta per la biblioteca comunale

L’uscita di scena è un momento di svolta per la biblioteca di Anagni. Nei prossimi mesi si attendono nuove nomine e scelte che possano garantire continuità a un progetto culturale solido, iniziato decenni fa con la guida di Compagno. La città vede ormai la biblioteca come un luogo da valorizzare e mantenere vivo.

Chi lo ha conosciuto ricorderà la pazienza e la passione che ha messo nel suo lavoro per oltre trentacinque anni. Le sue azioni hanno lasciato tracce tangibili e progetti ancora aperti che arricchiscono il patrimonio culturale locale. Il passaggio di consegne rappresenta dunque anche un’occasione per riflettere sul ruolo di queste istituzioni nelle città italiane oggi.

Clarissa Abile

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Clarissa Abile

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