Un gruppo di 130 giovani volontari dell’esercito ha iniziato una settimana intensa di formazione all’aquila, in abruzzo. Il programma prevede uscite in montagna, eventi culturali e una cerimonia finale che celebra il loro ingresso ufficiale nelle truppe alpine. Tutto si concluderà il 5 luglio, con la consegna del cappello alpino in piazza duomo, momento simbolico per questi militari provenienti da tutta italia.
La giornata inaugurale e la scoperta del patrimonio locale
La settimana è partita con una cerimonia ufficiale, sotto il tricolore issato nella villa comunale dell’aquila. Qui si sono radunati i giovani aspiranti alpini per un primo momento solenne, che ha dato il via agli impegni previsti. Dopo la cerimonia, la compagnia 43 del battaglione Aosta, di cui fanno parte questi ragazzi in ferma iniziale, ha visitato il sito archeologico di Amiternum. La tappa è stata guidata da esperti dell’università dell’aquila, permettendo così ai giovani di entrare in contatto con le radici storiche e culturali della zona.
Non è mancata una passeggiata nel centro storico cittadino, occasione per ammirare i monumenti e comprendere meglio il patrimonio dell’abruzzo. La giornata è proseguita con un incontro serale nella sala ‘Renzo Piano’, dove i militari si sono confrontati con rappresentanti dell’associazione nazionale alpini, una realtà importante per chi si avvicina a questa tradizione. Questi momenti hanno rafforzato il legame tra i giovani e la comunità locale, creando un clima di aggregazione attorno ai valori degli alpini.
Le escursioni in quota e gli eventi della rassegna intrecci di montagna
Mercoledì 2 luglio ha previsto un programma impegnativo all’aperto. I militari hanno affrontato l’ascensione del Corno Grande, la vetta più alta del Gran Sasso, che raggiunge i 2912 metri. Oltre a questa, sono state percorse anche le cime di Monte Aquila e Pizzo Cefalone , tracciando un percorso che unisce impegno fisico e scoperta del paesaggio montano abruzzese.
La sera dello stesso giorno, in piazza regina margherita, si è tenuto il primo incontro della rassegna “Intrecci di montagna”. Ospite l’alpinista militare Filip Babicz, che ha parlato della spiritualità legata agli ambienti alti e delle difficoltà proprie del vivere in quota. Questi appuntamenti culturali arricchiscono la formazione tecnica dei giovani, offrendo spunti di riflessione sulla vita in montagna e sulle sue sfide.
Giovedì 3 luglio è stata la volta di un’altra tappa significativa: la compagnia ha percorso parte del sentiero del ricordo di San Gabriele, un itinerario storico lungo 39 km che si sviluppa con un dislivello complessivo di 1490 metri. Sempre quella sera, nel secondo appuntamento degli “Intrecci di montagna”, Marco Majori ha affrontato il tema della tradizione e dell’innovazione nelle attività alpine, sottolineando come questi due elementi convivano nelle esperienze quotidiane di chi opera in quota.
La fanfara taurinese anima le vie dell’aquila
Il venerdì 4 la giornata ha visto protagonista la fanfara della brigata alpina Taurinense, che ha percorso le vie dell’aquila portando musica e suggestioni. Questa formazione musicale, con base a torino, ritorna in abruzzo dopo una tourneè natalizia nel 2024 a castel di sangro, dimostrando un costante legame con la regione.
Il programma del concerto finale ha mescolato brani classici per banda con pezzi di musica leggera e jazz, coinvolgendo la cittadinanza in un evento inclusivo e ricco di atmosfera. Il concerto in piazza duomo alle 18 ha rappresentato un momento di condivisione tra persone e militari, in cui la musica ha sottolineato il valore della tradizione alpina in forma accessibile a tutti.
L’appuntamento scientifico e la cerimonia del cappello alpino
Sabato 5 luglio ha ospitato alle 10 una conferenza dal titolo “L’artico frontiera delle frontiere” nel palazzo del consiglio regionale d’abruzzo. L’evento, curato dal centro addestramento alpino, ha radunato accademici e imprenditori per discutere delle sfide ambientali e delle opportunità connesse al mondo artico. La scelta della sede e del tema ha posto l’aquila come fulcro di interesse non solo militare ma anche scientifico.
La giornata si è chiusa con la cerimonia più attesa: alle 18, sempre in piazza duomo, i 130 giovani di tutte le regioni italiane hanno ricevuto il cappello con la penna, simbolo distintivo delle truppe alpine. Questo gesto sancisce il loro ingresso ufficiale nel corpo, dopo un periodo di preparazione durato sette giorni. La consegna ha un valore carico di significati, rappresentando il passaggio dal ruolo di reclute a quello di alpini riconosciuti.
Organizzazione e sostenitori dell’iniziativa
Gli eventi sono stati ideati e realizzati dal centro addestramento alpino di Aosta, con la collaborazione del 9° reggimento alpini dell’aquila, il comando militare esercito abruzzo e la sezione abruzzi dell’associazione nazionale alpini. Anche le istituzioni civili hanno partecipato al progetto, con il patrocinio della regione abruzzo, della provincia e del comune dell’aquila. Questo coinvolgimento multiplo ha garantito un’organizzazione precisa e un’accoglienza sul territorio che ha valorizzato ogni attività.
La sinergia tra militari, amministrazioni locali e associazioni ha facilitato lo svolgimento di un programma completo che spazia dalla formazione tecnica, alla promozione culturale, fino alla celebrazione simbolica. Gli alpini, noti per il legame con la montagna e il territorio, hanno così consolidato una presenza attiva e radicata nella vita dell’aquila per questa settimana intensa.