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Corse in moto sulla Itri-Sperlonga continuano a minacciare la sicurezza di residenti e turisti

La strada Itri-Sperlonga, nota per i suoi panorami suggestivi, ospita ogni fine settimana un fenomeno che preoccupa chi la frequenta e abita nei dintorni: corse in moto ad alta velocità. Dopo aver risolto il problema dei rifiuti abbandonati, ora resta la sfida legata alla pericolosa guida su questo tracciato. Nonostante il paesaggio incantevole, il tratto di strada si trasforma in pista per centauri che sfidano i limiti rischiando la vita propria e degli altri.

La trasformazione del tratto panoramico in una pista di corse

Durante i fine settimana la Itri-Sperlonga cambia volto. Quella che dovrebbe essere una via tranquilla, frequentata da automobilisti e turisti, si popola di motociclisti che cercano brividi a ogni curva. Le caratteristiche della strada – curve strette, dislivelli improvvisi e poco spazio di manovra – diventano terreno ideale per esibizioni pericolose. Chi guida si lascia trasportare da velocità elevate e sorpassi azzardati, mettendo a rischio se stesso e chi condivide la strada.

l’assenza di controlli favorisce il rischio

La quasi totale assenza di controlli in quei momenti favorisce questa situazione. Quelle poche volte in cui la polizia stradale o i vigili cercano di intervenire, i centauri si disperdono rapidamente, tornando poi a ripetere le loro manovre pericolose. Il rombo assordante dei motori rompe la quiete del luogo e agita chi vorrebbe godersi in pace il paesaggio o fare una semplice passeggiata in bici.

Rischi concreti per residenti, turisti e automobilisti

I pericoli sulla Itri-Sperlonga non sono teoria. Frenate improvvise, sorpassi dove la visibilità è limitata e manovre azzardate si susseguono lungo il percorso, trasformando la strada in un ambiente imprevedibile. Molte persone hanno raccontato di aver evitato incidenti solo per un soffio. I rombi forti dei motori disturbano anche la tranquillità dei residenti, soprattutto la sera e durante il weekend.

Automobilisti e ciclisti devono stare costantemente in allerta, perché rischiano di essere travolti da competizioni improvvisate. I turisti, spesso ignari di quel che succede, restano sorpresi e impauriti di fronte a scene che sembrano estranee a una località pensata per rilassarsi e godersi il mare e i paesaggi. Tutto questo pesa su chi usa quella via per motivi quotidiani o semplicemente per svago.

Proposte e misure per arginare il fenomeno delle corse domenicali

Le autorità locali e le forze dell’ordine hanno di fronte una sfida urgente: mettere fine alla trasformazione della Itri-Sperlonga in un circuito per centauri. Tra le proposte che circolano, c’è l’aumento dei controlli durante i fine settimana, con pattuglie che possano intervenire senza preavviso. L’installazione di dissuasori di velocità, come dossi o segnali più visibili, potrebbe rallentare chi esagera con l’acceleratore.

Campagna di sensibilizzazione per i giovani centauri

Un altro intervento importante sarebbe una campagna di informazione rivolta soprattutto ai giovani, chiamati a prendere coscienza dei rischi legati a queste corse. Il dialogo diretto con chi frequenta la zona in moto, magari organizzando incontri nelle scuole o nelle associazioni locali, potrebbe smorzare l’idea che correre in quelle condizioni sia un gioco senza conseguenze.

Il diritto alla sicurezza lungo la panoramica itri-sperlonga

La Itri-Sperlonga deve restare un luogo in cui chiunque può muoversi in sicurezza. Non basta pulire i rifiuti abbandonati o mettere qualche telecamera per fermare pericoli più gravi. I cittadini onesti hanno il diritto di percorrere strade senza timore per la propria incolumità. I rombi assordanti e le manovre azzardate danneggiano il tessuto sociale e la reputazione di questo tratto, che merita di essere vissuto senza paura.

È evidente che le parole non bastano più. La strada ha bisogno di sorveglianza continua e interventi concreti che impediscano il ripetersi di situazioni pericolose. L’area attira turisti e persone che vogliono godersi momenti di svago, ma la sicurezza deve venire prima di tutto. Chi abita nella zona e chi sceglie di visitarla sappiano che ci si può muovere senza trovare ostacoli determinati da comportamenti irresponsabili.

Il futuro della Itri-Sperlonga passa attraverso azioni decise, in grado di fermare chi mette a rischio vite con corse improvvisate. Il paesaggio e la sua fruizione meritano rispetto, perché la sicurezza stradale non può diventare un lusso in questa zona amata da tanti.

Paolo Ludovichi

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