Nel Lazio il problema delle dipendenze continua a farsi sentire con numeri in aumento e un abbassamento dell’età di chi si rivolge ai servizi di assistenza. Il rapporto Dipendenze 2025 della Regione analizza in dettaglio il contesto regionale, con particolare attenzione alla provincia di Latina, uno dei territori più colpiti. Nel 2023 i SerD hanno seguito oltre 23mila persone nel Lazio, più di 1400 solo nella provincia pontina, segnalando una situazione complessa che coinvolge dagli adulti fino ai giovanissimi.
I dati degli utenti dei serd nella provincia di latina
Nella provincia di Latina operano sei SerD suddivisi in quattro distretti sociosanitari. L’anno scorso si sono rivolti ai servizi 1497 utenti, di cui 268 per la prima volta. Dopo il picco registrato nel periodo post-Covid, questo dato mostra una leggera flessione, ma la presenza resta alta e preoccupante. La fascia di età con più rappresentanza è tra i 35 e i 44 anni, che costituiscono quasi il 30% degli assistiti. Tuttavia cresce la partecipazione di giovani tra i 18 e i 24 anni, che superano il 15%, e ci sono casi anche di minori coinvolti.
Tra le dipendenze più frequenti spicca l’eroina, che riguarda oltre un terzo degli utenti, seguita da cannabis e cocaina. Sorprende la diffusione della dipendenza da alcol, motivazione della presa in carico per oltre il 21% dei casi, cifra più alta della media regionale. Un fenomeno in ascesa è quello delle dipendenze comportamentali, in particolare il gioco d’azzardo patologico, presente nel 5,7% dei casi, e l’abuso di internet o social media, anch’esso in aumento ma ancora difficile da quantificare.
Profilo e caratteristiche degli utenti nei servizi della provincia
Gli utenti della provincia di Latina sono per la maggior parte uomini, circa il 74%. Però il numero di donne che si rivolge al SerD è salito dal 21% al 26% negli ultimi due anni, segno di nuove fragilità emergenti. Sul piano sociale, quasi la metà delle persone assistite vive condizioni di disagio economico o marginalità, con difficoltà a mantenere un’occupazione stabile. Solo poco più di un quarto degli utenti resta in cura per un periodo prolungato oltre l’anno, mentre molte persone interrompono il percorso prima del tempo.
Gli abbandoni derivano spesso da ricadute, problemi familiari o mancanza di sostegno nelle comunità di riferimento. La permanenza negli interventi risente pure di continue criticità legate al recupero e al reinserimento. È ora chiaro quanto sia importante affiancare alle terapie anche progetti di sostegno sociale e lavorativo per evitare che chi è in trattamento torni a isolarsi o a ricadere.
La situazione nelle altre province del lazio e il quadro regionale
Nel Lazio i servizi per le dipendenze hanno seguito nel 2023 più di 23mila persone, distribuite tra 47 SerD. Gli uomini rappresentano il 74% degli utenti, con una forte concentrazione a Roma, che raccoglie il 60% dei casi. Latina segue a distanza, poi Frosinone, Viterbo e Rieti chiudono la graduatoria. L’eroina rimane la sostanza più consumata, mentre si nota un aumento dell’uso combinato di droghe, o poliabuso, che riguarda quasi il 18% degli assistiti.
Tra le sostanze emergenti compaiono le droghe sintetiche, soprattutto tra i giovani under 25. La dipendenza da psicofarmaci senza prescrizione si allarga, spesso legata a disturbi d’ansia e depressione. Le dipendenze comportamentali continuano a diffondersi e rappresentano un tema da monitorare con attenzione.
Giovani e dipendenze: strategie di prevenzione nelle scuole del lazio
Il rapporto evidenzia che il 10% degli utenti seguiti ha meno di 24 anni. La maggior parte di questi giovani arriva ai SerD su segnalazione di familiari, insegnanti o forze dell’ordine. Il consumo di cannabis è il primo passo, seguito dall’alcol e dagli psicofarmaci. L’età media al primo contatto con sostanze si attesta intorno ai 14 anni, un dato che allarma per la precoce esposizione a rischio.
La Regione ha promosso iniziative nelle scuole secondarie per prevenire l’uso di sostanze e sensibilizzare ragazzi e adulti. Il progetto “Scuola e Dipendenze Zero”, partito nel 2024, ha coinvolto più di 120 istituti tra tutte le province, offrendo formazione specifica per insegnanti e campagne informative sui social. Questi interventi puntano a intercettare il problema molto prima che diventi cronico.
Verso un modello integrato: servizi sanitari e supporto sociale nella rete territoriale
La strategia regionale punta a sviluppare un modello di cura che unisca assistenza sanitaria e supporto sociale. Si lavora per creare una rete territoriale con enti locali, scuole, comunità terapeutiche, forze dell’ordine e famiglie. In provincia di Latina sono attivi tavoli interistituzionali nei distretti di Aprilia, Cisterna e Terracina per coordinare gli interventi.
Oltre alla cura sanitaria, si investe su percorsi di reinserimento nel lavoro e nella società. Nel 2023, Latina ha visto 92 persone avviate a tirocini formativi, borse lavoro o attività di volontariato, grazie a accordi con cooperative e associazioni locali. Questa attenzione al post-trattamento mira a evitare che la dipendenza si trasformi in esclusione definitiva.
Il quadro evidenziato dal rapporto conferma che le dipendenze rappresentano una questione trasversale che coinvolge salute, scuola, lavoro e legalità sul territorio pontino e in tutta la regione. La sfida resta intercettare i segnali di rischio il più presto possibile e mettere insieme risorse diverse per non lasciare nessuno isolato.