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Evento sismico ai campi flegrei: analisi delle differenze tra la scossa di ieri e quella del 13 marzo 2025

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Una scossa di terremoto si è manifestata ieri nella zona dei Campi Flegrei, più precisamente nel golfo di Pozzuoli vicino alla costa di Bacoli, a una profondità di 3,9 km. Questa scossa ha avuto magnitudo 4.6, identica a quella registrata il 13 marzo scorso, ma con caratteristiche diverse nell’impatto sul territorio circostante. Le analisi fornite dall’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv mettono in luce questi elementi, attraverso le mappe di scuotimento che mostrano la forza con cui il terreno ha tremato in ciascun evento.

Caratteristiche della scossa di ieri ai campi flegrei

La scossa registrata ieri nel golfo di Pozzuoli ha colpito una zona molto vicina alla costa di Bacoli ed è stata misurata a una profondità relativamente bassa, di soli 3,9 km. La magnitudo è stata 4.6, identica a quella dell’evento di marzo, ma la forza reale percepita dal suolo è risultata molto più contenuta. Le mappe di scuotimento pubblicate dall’Ingv mostrano una differenza evidente nell’accelerazione di picco al suolo, definita Pga, che rappresenta l’energia massima che il terreno ha assorbito durante il sisma.

Questa scossa ha registrato una Pga di 7.7 %g, molto inferiore rispetto a quella di marzo, suggerendo che l’energia sprigionata dalla terra è stata meno intensa. Una Pga più bassa implica minori effetti nelle strutture e potenzialmente danni più ridotti alle abitazioni e alle infrastrutture. La vicinanza al mare e la natura del suolo possono aver influito sul modo in cui la scossa si è diffusa, limitandone la forza percepita.

Confronto con la scossa del 13 marzo nel golfo di pozzuoli

L’evento del 13 marzo scorso ebbe un epicentro più vicino alla costa di via Napoli e un effetto più forte sul territorio, nonostante la stessa magnitudo di 4.6. Le mappe di scuotimento rivelano che la Pga in quel caso ha raggiunto il valore di 114 %g, una differenza notevole rispetto alla scossa di ieri. Questo dato indica che il terreno si è mosso con un’accelerazione oltre quindici volte superiore quella recente, segnalando una scossa molto più violenta dal punto di vista fisico.

Un’accelerazione di picco così elevata produce scuotimenti maggiori con conseguenze più visibili sugli edifici e sulle infrastrutture urbane, dunque con un potenziale dannoso superiore. Questa differenza spiega perché, pur avendo la stessa magnitudo, la scossa di marzo è stata avvertita in maniera più intensa dalla popolazione e ha suscitato maggior preoccupazione. Le condizioni geologiche specifiche e la profondità, seppur simili, non sempre determinano l’entità dell’accelerazione.

Ruolo delle mappe di scuotimento nell’interpretazione degli eventi

Le mappe di scuotimento rappresentano uno strumento fondamentale per comprendere le conseguenze di un terremoto oltre alla semplice magnitudo. Misurano l’accelerazione del suolo in differenti punti e mostrano come l’energia del sisma si distribuisce nel territorio. Nel caso dei Campi Flegrei, l’Ingv ha diramato queste mappe per le due scosse di marzo e di ieri, evidenziando quanto i valori di Pga possano differire sostanzialmente.

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Questi dati aiutano tecnici e autorità a valutare i rischi reali e a pianificare interventi di protezione civile e di sicurezza. La semplice magnitudo non basta, perché due terremoti dello stesso valore numerico possono provocare effetti molto diversi. In particolare, la mappatura mostra che l’evento più recente ha liberato un’energia decisamente inferiore nella zona abitata, spiegando la differenza nel livello di danni e percezione pubblica.

Impatto sociale e scientifico dei controlli sul territorio

Gli abitanti dei comuni attorno ai Campi Flegrei seguono con attenzione i dati forniti dall’Ingv. La quantità di informazioni dettagliate sulle scosse permette di monitorare in modo puntuale l’attività vulcanica e sismica in un’area notoriamente complessa e soggetta a fenomeni naturali di varia natura. Il confronto tra gli eventi serve a orientare la comunicazione pubblica e a misurare il livello di allerta.

Il golfo di Pozzuoli e la costa di Bacoli restano posti da osservare con attenzione, vista la loro vicinanza a zone vulcaniche e ai centri abitati densamente popolati. Le autorità locali possono così meglio organizzare le risposte, mentre gli esperti studiano la natura dei terremoti della zona, per capire eventuali segnali di attività più intensa o particolari cambiamenti nelle caratteristiche del suolo.

I dati di accelerazione al suolo rappresentano quindi un elemento di riferimento concreto e tangibile non solo per gli addetti, ma anche per i cittadini, abituati a una realtà sismica da seguire con cautela e rigore. La diffusione di queste informazioni contribuisce a mantenere alta l’attenzione e la consapevolezza sul territorio.

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