Franco Nero ha appena terminato le riprese di un cameo nel film “roma elastica“, diretto dal regista francese Bertrand Mandico. Il set è stato allestito negli storici studi di Cinecittà, dove l’attore italiano ha interpretato un ruolo ispirato a Federico Fellini. In questo progetto, nato come tributo ai grandi maestri del cinema italiano, Nero ha condiviso alcune scene con l’attrice francese Marion Cotillard. L’evento è stato raccontato dallo stesso Nero durante l’Ischia Global Film & Music Festival 2025, manifestazione in cui è coinvolto da più di due decenni.
Franco Nero ha assunto il ruolo di un regista che ricorda molto da vicino Federico Fellini. La scelta di Mandico di mettere Nero in questa parte nasce dalla sua ammirazione per la lunga carriera dell’attore. Nero ha raccontato come il regista francese fosse un vero fan dei suoi film e quanto fosse affettuoso negli scambi al termine delle riprese. Un messaggio di Mandico all’attore riportava: “sei l’attore dei miei sogni”, un complimento che mostra l’importanza che la sua figura ha per questo progetto.
La decisione di Mandico di ambientare il film a Roma negli anni ottanta ha aggiunto una dimensione nostalgica al racconto, capace di connettere passato e presente del cinema. Il cameo di Nero, che a 83 anni vanta oltre 200 film, ha arricchito un’opera che omaggia non solo Fellini ma l’intera tradizione cinematografica italiana. In effetti, Nero ha ammesso di non essere stato pienamente certo della propria performance, ma l’entusiasmo del regista ha ribaltato ogni dubbio.
“Roma elastica” nasce come coproduzione franco-italiana e racconta la storia di una attrice internazionale che si appresta a tornare sul set per l’ultima volta. Il film si svolge nella capitale italiana durante un decennio carico di fermenti artistici, rappresentando un ponte tra culture e stili differenti. La presenza di Marion Cotillard accanto a Nero conferma la natura internazionale del progetto.
Le scene girate a Cinecittà offrono uno sfondo autentico che riporta alla mente la vivacità del cinema di quell’epoca. Più di una semplice storia, il film si propone come una celebrazione dell’eredità artistica e un omaggio al lavoro di registi come Fellini che hanno reso famosa l’Italia nel mondo. Il lavoro del cast è stato seguito da vicino dal pubblico e dalla stampa durante le riprese, segno di come questa produzione abbia suscitato curiosità in diversi ambiti.
Franco Nero ha una carriera che attraversa ormai quasi sei decenni. Il suo debutto risale al 1966, quando John Huston lo scelse per il film “La Bibbia“. L’attenzione aumentò subito dopo con il ruolo in “Django” di Sergio Corbucci. Tra i momenti chiave della sua carriera c’è stato l’incontro con Vanessa Redgrave sul set di “Camelot“. Oggi, con più di 200 titoli nel curriculum, Nero continua a scegliere ruoli diversi, alternando film originali a apparizioni che omaggiano la sua lunga storia nel cinema.
Qualche mese fa, Nero ha ricevuto la stella sulla Walk of Fame di Hollywood, un riconoscimento raro fra gli attori italiani. Il premio si aggiunge a una serie di onorificenze, inclusa la nomina a senatore della cultura europea. In occasioni diverse ha ricevuto riconoscimenti a Praga e Budapest. Nonostante l’età, Nero continua a lavorare in diverse nazioni, dalla Germania all’Australia.
Ha anche sperimentato ruoli meno usuali, come quello di Dio in un cortometraggio e di Papa Clemente VII. Un altro suo sogno realizzato è stato la regia di una pellicola girata a Cuba con un coro di bambini, un’esperienza che lo ha avvicinato a un mondo diverso da quello in cui si muove abitualmente. Questo percorso racconta una professionalità che non si limita al passato, ma si rinnova con il tempo.
Franco Nero ha espresso ammirazione per registi contemporanei come Matteo Garrone, che definisce un talento con la capacità di affrontare generi diversi. In particolare, ha parlato bene del film “Io Capitano“, ritenuto una straordinaria opera capace di raccontare temi attuali. Nero ha ricordato anche un progetto interrotto in ungherese, che avrebbe visto protagonista una donna africana in attesa di un bambino, una storia legata alle migrazioni. Purtroppo questo lavoro è fermo e sembra ormai cancellato.
Riflessioni interessanti emergono su come il cinema possa contribuire al dialogo sociale. Al Global Festival, che da sempre ha al centro valori come solidarietà e pace, Nero ha condiviso un pensiero toccante. Parla del peso di vedere la realtà drammatica del mondo, con una particolare attenzione ai bambini vittime dei conflitti a Gaza. Questi temi difficili alimentano un senso di impotenza ma anche di responsabilità nel raccontare storie che parlano di umanità.
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