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Il caso delle progressioni verticali all’azienda ABC riapre il confronto su legalità e ruoli in consiglio comunale

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Le recenti dichiarazioni dell’ex sindaco Damiano Coletta sulle progressioni verticali all’azienda pubblica ABC hanno riacceso il dibattito politico locale. Il nodo centrale riguarda il rispetto delle procedure previste dalla legge, in particolare il passaggio obbligatorio in consiglio comunale prima di approvare promozioni che incidono sulla spesa pubblica. A rispondere sono stati i capigruppo della maggioranza, che hanno evidenziato presunti errori e responsabilità nell’operato dell’ex amministrazione.

La contestazione delle promozioni senza passaggio in consiglio

I capigruppo della maggioranza municipale hanno criticato duramente il comportamento di Coletta riguardo alle 95 progressioni verticali decise all’interno dell’azienda ABC. Il punto sottolineato riguarda la mancanza dell’autorizzazione preventiva da parte del consiglio comunale, passaggio previsto dalla normativa. Secondo Cesare Bruni , Vincenzo Valletta , Giuseppe Coriddi , Alessandro Porzi e Maurizio Galardo , questa omissione rappresenta una violazione della legge e un errore politico rilevante.

Le progressioni verticali, di per sé un diritto legato alla valorizzazione dei lavoratori, diventano quindi illegittime quando non seguono l’iter formale stabilito. Il consiglio comunale, come organo di controllo politico-amministrativo, deve dare il proprio consenso prima di qualsiasi provvedimento che impatti sulle risorse economiche pubbliche. In questo caso specifico, i capigruppo accusano Coletta di aver evitato il confronto democratico in aula, eludendo così un passaggio fondamentale.

La denuncia non si limita solo alla questione formale. Evidenzia anche la gravità politica di decisioni prese in solitaria dalla vecchia amministrazione, che hanno messo a rischio l’equilibrio finanziario dell’ente. Il mancato coinvolgimento del consiglio avrebbe generato una situazione in cui le scelte non sono state adeguatamente discusse o condivise.

Responsabilità politiche e impatto sulla gestione dell’azienda

I capigruppo hanno chiarito che la critica non è rivolta ai lavoratori, ma ai modi con cui l’amministrazione Coletta ha gestito il dossier. La scelta di firmare un piano di progressioni verticali senza il necessario passaggio parlamentare locale ha avuto conseguenze sia sull’azienda sia sull’intera città. Il tema tocca sia la gestione delle risorse umane che la sostenibilità economica del servizio offerto ai cittadini.

Secondo la maggioranza, la necessità di apportare “opportuni correttivi” oggi dimostra in modo chiaro il fallimento di quella gestione. Il rifacimento del piano indica che le promozioni erano strutturate in modo non corretto o insufficiente, costringendo la nuova amministrazione a intervenire per evitare problemi nel bilancio e nell’organizzazione interna.

Tale condotta avrebbe creato un terreno instabile per il futuro dei dipendenti, lasciando incertezza sulle loro prospettive di carriera. L’assessore delegato, con il supporto della giunta, sta cercando di riportare ordine e trasparenza, ma questo processo richiede tempo e impegno.

Il tema, in realtà, riverbera anche sul funzionamento democratico a livello locale. Il fatto che un sindaco possa bypassare il consiglio comunale è visto come un vulnus per il rispetto delle regole e dei ruoli istituzionali. Senza la partecipazione degli eletti, decisioni importanti rischiano di essere prese senza adeguati controlli.

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Il valore delle risorse umane e la necessità di regole chiare

Sui lavoratori non si apre discussione: dare valore alle competenze e riconoscere i meriti resta un obiettivo imprescindibile. Questo, tuttavia, deve avvenire rispettando norme e procedure rigorose. La valorizzazione va bilanciata con la tutela della sostenibilità economica dell’ente, evitando azioni approssimative o affrettate.

L’esperienza di questa vicenda mette in luce come una gestione poco attenta possa generare danni difficili da correggere e produce effetti negativi sulla qualità dei servizi ai cittadini. Le conseguenze toccano la vita della città e delle persone impiegate nell’azienda pubblica.

Le critiche della maggioranza fanno emergere l’esigenza di trasparenza e rispetto delle regole per evitare simili problemi in futuro. Coinvolgere il consiglio comunale significa assicurare un controllo collettivo e una condivisione delle responsabilità.

Gli atti amministrativi devono seguire iter chiari per non compromettere la stabilità economica e la fiducia nei confronti degli enti pubblici. L’accusa di “sciatteria e fretta” rivolta all’ex sindaco richiama l’attenzione sull’importanza di un lavoro serio e scrupoloso in ogni fase.

Il recupero della legalità in questa materia rappresenta non solo un’esigenza formale, ma un passaggio necessario per tutelare i cittadini e i dipendenti pubblici. La maggioranza insiste sulla necessità che chi ha preso decisioni risponda delle proprie scelte secondo le norme, senza scorciatoie o giustificazioni.

La discussione politica nel vivo

La discussione aperta intorno alle progressioni verticali nell’azienda ABC continua, segnata da posizioni nette e richieste di chiarimento. Il confronto politico sul rispetto della legge e sui ruoli istituzionali si intreccia con la realtà concreta dei lavoratori e dell’ente pubblico.

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