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La pirateria audiovisiva in italia nel 2024: calo degli atti illeciti ma perdite economiche elevate

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La pirateria audiovisiva in italia ha mostrato negli ultimi due anni un leggero calo nei numeri degli utenti e degli atti illeciti, ma il danno economico resta considerevole. Lo confermano i dati del 2024 raccolti nello studio Fapav/Ipsos, presentati a roma durante l’evento che ha riunito rappresentanti delle industrie, delle forze dell’ordine e delle istituzioni. L’analisi evidenzia come la pirateria digitale rimanga la principale modalità di accesso a contenuti audiovisivi e sportivi per una larga parte della popolazione adulta, sottolineando una sfida ancora aperta per l’economia e la sicurezza nazionale.

Andamento della pirateria digitale tra gli adulti italiani

Nel 2024 circa il 38% degli adulti italiani ha compiuto almeno un atto di pirateria, mantenendo stabile la percentuale rispetto al 2023. I contenuti di maggiore interesse sono stati film, seguiti da serie tv e fiction, programmi televisivi e sport in diretta. Da questa base, si stima un totale di circa 295 milioni di atti di pirateria, un calo dell’8% sull’anno precedente e una riduzione del 56% rispetto al 2016, quando sono iniziate le rilevazioni. Il calcio domina in termini di contenuti sportivi piratati, seguito da Formula 1, tennis e MotoGp. Nonostante la diminuzione, la pirateria continua a essere una pratica diffusa, che coinvolge diverse modalità di fruizione illecita.

Modalità utilizzate per l’accesso illecito

I pirati utilizzano canali diversi per accedere ai contenuti senza pagare. Le Iptv illegali sono usate da circa il 22% della popolazione adulta coinvolta, seguite dallo streaming senza licenza , il download tramite peer-to-peer , i social network e le app di messaggistica istantanea . Questi dati mostrano un’ampia varietà di strumenti per aggirare le protezioni di diritto d’autore. È importante notare che circa 15 milioni di persone hanno utilizzato almeno una volta servizi Iptv non ufficiali a pagamento; molti sono consapevoli del danno prodotto, ma quasi la metà non lo considera un reato.

Novita normative e tecnologiche nel contrasto alla pirateria

Gli ultimi due anni hanno visto l’introduzione di una nuova legge antipirateria, ritenuta all’avanguardia anche a livello europeo. Questa normativa ha creato una cornice più rigida contro le violazioni sui contenuti audiovisivi e multimediali. A febbraio 2024 è stata lanciata Piracy Shield, una piattaforma progettata per bloccare entro mezz’ora la messa in onda illegale di eventi sportivi live. Attualmente limitata allo sport, c’è l’intenzione di estendere il sistema anche ai contenuti audiovisivi in prima visione, grazie a una consultazione Agcom in corso.

Il funzionamento di Piracy Shield

Il meccanismo di Piracy Shield si basa su una rete di monitoraggio rapida, con chiusure tempestive di streaming illegali e siti che diffondono contenuti senza autorizzazione. Questa soluzione tecnologica mira a ridurre la disponibilità dei contenuti piratati in tempo reale, punto critico dato il crescente consumo di eventi sportivi dal vivo. L’efficacia di questi strumenti, unita alla nuova legge, vuole diventare un deterrente concreto, anche se resta da aumentare la percezione pubblica delle sanzioni associate.

Il profilo dell’utente pirata e le abitudini di consumo

Analizzando chi compie atti di pirateria, emerge una predominanza tra i giovani sotto i 35 anni, con una incidenza pari al 39% dei pirati totali. La maggior parte ha un lavoro e possiede un titolo di studio più elevato rispetto alla media nazionale; un quinto ha una laurea. Geograficamente, il fenomeno si concentra maggiormente nel sud italia e nelle isole, aree dove si registra il 40% dei pirati. Questo quadro indica un fenomeno non legato solo a condizioni economiche ma anche a modelli di consumo diffusi in specifici territori.

Gli adulti coinvolti mostrano un comportamento diversificato: spesso utilizzano più canali simultaneamente per avere accesso ai contenuti senza passare attraverso canali ufficiali. Lo streaming su social media e app rappresenta una modalità in espansione, complicando le operazioni di contrasto per le forze dell’ordine. Quanto ai servizi Iptv a pagamento illegali, la consapevolezza del danno supera il 70%, ma quasi la metà non li considera comunque un reato, riflettendo una normalizzazione del fenomeno.

I giovanissimi e l’evoluzione della pirateria

Nel segmento degli adolescenti tra i 10 e i 14 anni, la pirateria ha perso appeal nel 2024. Il numero dei giovani che hanno compiuto almeno un atto illecito è sceso al 40%, con un calo del 14% nei singoli atti di pirateria rispetto al 2023, per un totale di 17,7 milioni di abusi. Tra i contenuti più colpiti dalla diminuzione si trovano i film, mentre rimangono stabili i dati su sport live e serie televisive. Anche la forma tradizionale di pirateria, come la diffusione fisica di contenuti o modalità indirette, ha mantenuto un livello costante di incidenza.

Il dato suggerisce che tra i più giovani la pirateria digitale perde terreno, forse a causa di una maggiore attenzione alle alternative legali o a una sensibilizzazione crescente. Restano però significative le quote di accesso illecito per alcuni contenuti, specie quelli sportivi. I numeri indicano un cambiamento lento ma visibile nelle abitudini di consumo delle nuove generazioni.

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L’impatto economico della pirateria sul mercato italiano

Il peso economico della pirateria in italia resta molto alto. Nel 2024 le fruizioni illegali di film e serie tv raggiungono circa 61 milioni, con un danno stimato di 530 milioni di euro, in lieve calo rispetto al 2023. Se si considerano anche gli abbonamenti legali che sarebbero potuti derivare dalla rimozione di queste pratiche illecite, il danno sale a 778 milioni, leggermente superiore all’anno precedente. Per lo sport live, il numero di azioni illecite diminuisce appena, ma il danno economico stimato sfiora i 350 milioni di euro, con un aumento del 23% rispetto al 2023.

Complessivamente, considerando film, fiction e sport, si calcolano perdite per circa 2,2 miliardi di euro in fatturato per le aziende italiane, con una perdita di pil di circa 904 milioni e un mancato gettito fiscale di 407 milioni. Le imprese subiscono anche riflessi sul mercato occupazionale, con più di 12 mila posti di lavoro persi, trend in aumento rispetto all’anno precedente.

Effetti sul lavoro e sull’economia

Le imprese subiscono anche riflessi sul mercato occupazionale, con più di 12 mila posti di lavoro persi, trend in aumento rispetto all’anno precedente.

Consapevolezza e rischi percepiti legati alla pirateria audiovisiva

Nonostante una larga maggioranza di pirati riconosca che la pirateria costituisce un reato – 75% tra gli adolescenti e 78% tra gli adulti – meno della metà si mostra preoccupata del rischio di essere scoperta e sanzionata. La percezione del danno sociale ed economico resta limitata: solo metà della popolazione ritiene gli atti di pirateria gravi e meritevoli di attenzione legale. Questo deficit di consapevolezza sottolinea la necessità di azioni mirate di informazione.

La nuova legge antipirateria, introdotta nel 2023, è conosciuta dal 70% degli italiani, ma solo una minoranza ne comprende appieno contenuti e implicazioni. Quasi la metà degli intervistati nutre dubbi sull’efficacia reale della normativa, sospettando che rimangano modi per aggirarla. Il passaparola e i risultati concreti saranno determinanti per rafforzare il ruolo di deterrente della legge e per cambiare realmente i comportamenti.

Ruolo di piracy shield nel contrasto alla pirateria negli eventi sportivi

La piattaforma Piracy Shield ha raccolto ampi consensi come strumento di lotta alla diffusione illegale dei contenuti sportivi live. Il 79% degli italiani la considera uno strumento valido, mentre anche tra chi ha fruito di sport tramite canali illeciti il 71% ne riconosce l’utilità. La chiusura immediata di siti e streaming pirata porta quasi metà degli utenti a rivolgersi a offerte legali, segnando un segnale positivo nel modificare le abitudini.

Questo sistema, attivo da febbraio 2024, rappresenta un esempio concreto di intervento tecnologico rapido che va a colpire la pirateria nel momento in cui si realizza, ossia in diretta. L’estensione di Piracy Shield ad altri contenuti audiovisivi potrebbe ampliare l’efficacia degli strumenti contro la pirateria, ma resta cruciale aumentare la conoscenza e la fiducia delle persone nelle norme e negli interventi.

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