La regione Lazio ha avviato un intervento mirato contro la cimice asiatica, insetto che da tempo danneggia le coltivazioni di nocciole nella zona della Tuscia. L’obiettivo principale è limitare il diffondersi di questo parassita attraverso l’utilizzo della vespa samurai, un antagonista biologico capace di contrastare efficacemente la proliferazione dell’insetto nocivo. L’azione si concentra su numerose aree del territorio regionale, con particolare attenzione al Viterbese dove la cimice ha provocato danni significativi.
La vespa samurai come strumento di lotta biologica contro la cimice asiatica
La vespa samurai è un piccolo imenottero che si inserisce nell’ecosistema senza provocare danni alle colture o alla biodiversità locale. La sua funzione è quella di parassitizzare le uova della cimice asiatica , riducendo così drasticamente il numero di individui dannosi per le piante. Questa specie è stata scelta proprio per la sua capacità di agire in modo mirato ed efficace contro un insetto che compromette il raccolto e influisce sull’economia agricola della zona.
Dichiarazioni di giulio zelli sulla lotta biologica
Il presidente della commissione agricoltura e ambiente della Regione Lazio, Giulio Zelli, ha seguito da vicino le operazioni di rilascio sul territorio, sottolineando che la lotta biologica rappresenta la soluzione più adeguata, perché non introduce specie invasive e si basa su un principio naturale. L’approccio evita l’uso di pesticidi chimici, preserva la salute dell’ambiente e si dimostra sostenibile nel lungo termine per le colture di nocciole e altre produzioni locali.
Le aree interessate dal rilascio della vespa samurai nel viterbese
Nella mattinata di oggi si sono svolti i lanci della vespa samurai in 47 siti della regione Lazio, di cui 35 nella provincia di Viterbo, un territorio particolarmente colpito dall’infestazione della cimice asiatica. Tra i comuni coinvolti ci sono Capranica, Carbognano, Sutri, Ronciglione e Vetralla. Quest’ultimo è stato teatro di una delle operazioni più rappresentative, con una partecipazione diretta delle istituzioni locali e regionali.
Importanza del piano regionale
Questi interventi regolati dal piano regionale favoriscono un controllo diffuso e capillare della popolazione della cimice asiatica, sfruttando la distribuzione uniforme e controllata della vespa samurai. Il metodo permetterà di proteggere in modo più efficace le nocciole e le altre colture da eventuali danni futuri, garantendo al tempo stesso un minor impatto ambientale.
Il ruolo dell’università degli studi della tuscia e delle organizzazioni agricole
Fondamentale nell’intervento è stata la collaborazione con l’università degli studi della Tuscia, che ha fornito un supporto scientifico indispensabile per comprendere le dinamiche della lotta biologica nel territorio. Le analisi condotte dall’ateneo hanno consentito di scegliere le tecniche più idonee e di valutare l’efficacia della vespa samurai nel contenere la popolazione della cimice asiatica, garantendo al contempo la sicurezza ambientale.
Il contributo delle associazioni agricole
Oltre all’università, sono stati coinvolti attivamente anche enti associativi come Cpn e Assofrutti, rappresentativi delle organizzazioni dei produttori locali. Queste realtà hanno svolto un ruolo di raccordo tra gli agricoltori e le istituzioni regionali, assicurando che le pratiche di rilascio e monitoraggio della vespa samurai fossero eseguite correttamente e con il sostegno delle comunità agricole.
L’intervento nel Viterbese si presenta quindi come un esempio di azione integrata, in cui scienza, istituzioni e mondo agricolo collaborano per ridurre l’impatto di una specie aliena che ha minacciato le colture della zona negli ultimi anni. Lo sviluppo di questa iniziativa, al momento, rappresenta uno step importante per la tutela delle coltivazioni e per la promozione di pratiche agricole più sane.