La maturità 2025 è in corso e, come spesso accade, le prove orali regalano momenti curiosi e imbarazzanti. Gli strafalcioni commessi dai candidati, raccolti da studenti e testimoni, mettono in luce lacune grandi e piccole su letteratura, storia e scienze. Tra confusione sugli autori, errori cronologici e attribuzioni errate, il racconto delle sessioni d’esame rivela come, in certi casi, la preparazione vacilli proprio sulle basi essenziali. Vediamo le principali gaffe che sono emerse in questi giorni, che coinvolgono anche membri delle commissioni.
I grandi errori sulla letteratura e l’identità degli autori
Tra gli strafalcioni più emblematici di quest’anno spicca quello legato a Gabriele d’Annunzio. Un allievo ha associato al poeta la professione di estetista, confondendo un simbolo della letteratura con un mestiere che nulla ha a che fare con la sua figura. Non è stata la sola svista: un altro candidato ha attribuito “La pioggia nel pineto”, opera nata dalla penna di d’Annunzio, a Giovanni Pascoli. Lo stesso Pascoli, tradizionalmente noto per “Il Fanciullino”, è stato erroneamente indicato come l’inventore di una teoria letteraria, la “frantumazione dell’io”, che invece appartiene a Luigi Pirandello.
Confusione non solo italiana
I fraintendimenti non si fermano alla letteratura italiana. C’è chi ha collocato Alessandro Manzoni nel Seicento, lasciandosi ingannare dal contesto storico de “I promessi sposi” senza capire che il romanzo è ambientato nel XVII secolo ma scritto in pieno Ottocento. Più curiosa la confusione legata a Émile Zola, celebre scrittore francese e difensore di Alfred Dreyfus, che qualcuno ha ritenuto italiano. Forse si è sovrapposto all’immagine dell’ex calciatore sardo Gianfranco Zola, un dettaglio che introduce un alone di umorismo in mezzo alle imprecisioni.
Questi errori testimoniano come l’approccio agli autori classici, spesso percepiti come aridi – per via dei programmi d’esame – possa tradursi in una conoscenza approssimativa che trascura nomi, opere e date chiave. Non a caso, proprio in un momento delicato come l’esame di maturità, queste confusioni rischiano di pesare sulla valutazione finale.
La storia tra date sbagliate e fatti storici confusi
La cronaca dagli orali degli studenti evidenzia imprecisioni gravide di conseguenze. Tra queste, la più clamorosa riguarda Adolf Hitler: un candidato ha riferito che il dittatore nazista avrebbe ricevuto il premio Nobel per la Pace. Una leggerezza che travisa completamente il significato storico di questa figura e lascia perplessi chi conosce anche solo i fatti di base.
Un altro esempio riguarda l’errata liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, che secondo uno studente sarebbe stata opera degli americani. In realtà, la liberazione avvenne nel gennaio 1945 da parte dell’Armata Rossa sovietica. Questi errori rivelano una conoscenza frammentata e superficiale che va al di là di semplici confusioni.
Lapsus temporale e ignoranza sulle istituzioni
Tra gli errori cronologici emerge anche chi ha anticipato di sei anni l’inizio della Seconda guerra mondiale, fissandolo nel 1933 anziché nel 1939. Un lapse temporale che altera la comprensione degli eventi e la loro sequenza. Non manca chi ha affermato che l’Italia sarebbe ancora una monarchia, ignorando il referendum del 2 giugno 1946 con cui il Paese divenne Repubblica.
Alcune risposte sorprendono anche per il senso comune storicamente noto: pare che alcuni studenti abbiano attribuito la responsabilità del rapimento e dell’omicidio di Aldo Moro a Cosa Nostra, mentre l’azione è stata da sempre legata alle Brigate Rosse. Questi errori rischiano di compromettere la comprensione della storia italiana recente con effetti concreti sull’apprendimento e sul giudizio della Commissione.
La scienza e l’arte vittime degli errori d’esame
Non solo storia e letteratura, anche la scienza subisce dimenticanze e confusione. L’esempio più eclatante riguarda Marie Curie, che uno studente ha visto premiata con due premi Oscar invece che con il Nobel per la Fisica. Il riconoscimento cinematografico è stato probabilmente confuso con il premio scientifico, il quale fu assegnato a Curie già nel 1903 per i suoi studi sulla radioattività. Questo tipo di errore denota la difficoltà di collegare correttamente i protagonisti e i traguardi della scienza.
Errori artistici
Nell’ambito artistico si segnalano grosse sbavature soprattutto nei confronti di Pablo Picasso: un giovane ha italianizzato il nome in “Paolo”, dimostrando distrazione. Sulla sua opera “Guernica”, è stato detto che è “dipinta di rosso”, mentre in realtà il quadro è realizzato con bianco, nero e grigio. Il colore è stato scelto appositamente dall’artista per sottolineare la tragicità e il dramma, una particolarità che ogni studente di storia dell’arte dovrebbe conoscere.
Questi episodi sottolineano come le competenze disciplinari rischino di diventare superficiali, portando a errori semplici ma significativi in sede di esame. Il risultato è una visione approssimativa di personaggi e opere fondamentali per la cultura contemporanea e il patrimonio artistico.
Atteggiamenti fuori luogo e imbarazzi durante gli orali
La maturità è anche un banco di prova per la preparazione, ma non solo. Alcuni candidati mettono a dura prova la pazienza dei commissari con comportamenti che sfidano il galateo scolastico. Un caso esemplare è quello di uno studente che ha scelto di non rispondere a nessuna domanda, restando in silenzio e trasformando il suo orale in un vero e proprio spettacolo muto. L’atteggiamento può essere stato provocatorio o ingenuo, ma ha sollevato il rischio di una bocciatura.
Silenzi imbarazzanti e disinteresse
Un altro giovane si è contraddistinto per la totale assenza di risposte in scienze, rispondendo “non la so” a ogni richiesta. Quando l’insegnante gli ha chiesto se avesse trovato qualche argomento interessante nel corso dell’anno, la risposta negativa è stata netta, lasciando senza parole la docente. La sua reazione è stata di richiamo ufficiale. Questi episodi mettono in luce anche l’aspetto emotivo e la difficoltà di mantenere la concentrazione e la motivazione nel corso di un esame così impegnativo.
Questi comportamenti, oltre a influenzare negativamente le valutazioni, rischiano di lasciare un ricordo negativo di momenti importanti per l’ingresso nell’universo degli adulti.
Gli errori che coinvolgono anche i membri delle commissioni
Non sono solo gli studenti a incappare in errori. Le commissioni d’esame a volte sorprendono per qualche caduta di attenzione o di accuratezza. Una commissaria di arte ha dichiarato che il futurismo è nato nel 1919, sbagliando di una decade rispetto alla data esatta, il 1909. A peggiorare le cose, il professore di storia ha corretto la collega, scatenando una discussione in un momento delicato del colloquio.
Errori delle commissioni
Un altro episodio curioso riguarda un commissario di scienze che, durante un’interrogazione sul Dna, ha coinvolto la madre e la sorella gemella di una studentessa chiedendo conferme sul patrimonio genetico dei gemelli. Un’ambientazione insolita per un esame che ha trasformato l’orale in un incontro di famiglia.
Tra i casi più emblematici di confusione interna si segnala il commissario di inglese che ha associato Charles Dickens al romanzo The picture of Dorian Gray, opera invece di Oscar Wilde. Anche un docente di latino si è soffermato su domande inerenti a una materia non prevista dal programma di quella classe, senza che nessuno correggesse l’errore.
Questi episodi dimostrano che anche chi dovrebbe guidare e valutare gli studenti talvolta cade in svarioni che complicano la prova d’esame e, da un certo punto di vista, ne mostrano il lato umano, fatto di distrazioni e imprecisioni.