Il primo fine settimana di agosto si apre con una serie di eventi culturali in Italia dedicati all’arte classica e contemporanea. Dai musei civici di Domodossola alle aree archeologiche di Boscoreale, fino a festival e rassegne in Calabria e Abruzzo, il calendario offre occasioni per immergersi in mondi creativi diversi. Tra figure storiche dell’arte e proposte site-specific, le esposizioni si susseguono fino a settembre inoltrato, mantenendo vivo l’interesse per la cultura in città e territori segnati da radici profonde.
Una mostra tra klee, chagall e picasso a domodossola
A Domodossola, nei musei civici “Gian Giacomo Galletti“, ha aperto il 1° agosto una mostra che si spinge oltre la rappresentazione razionale. Intitolata “Fuori dai confini della realtà. Tra Klee, Chagall e Picasso“, l’esposizione rimane visitabile fino all’11 gennaio. Il progetto, curato da Antonio D’Amico con Stefano Papetti e Federico Troletti, si concentra sui decenni in bilico tra le due guerre mondiali e gli anni ’60.
Espone una selezione di dipinti e oggetti d’arte applicata inediti, con l’obiettivo di mostrare come vari artisti abbiano sfidato i limiti della visibilità ordinaria per raggiungere livelli più profondi della percezione spirituale e liberatoria. Tra le opere spiccano nomi come Pablo Picasso, Osvaldo Licini, Fausto Melotti, Paul Klee, Marc Chagall e Gastone Novelli.
L’arte che supera la razionalità
Il percorso si compone di esempi dove il segno e la forma si liberano dalle restrizioni della razionalità classica, proponendo visioni che cercano di superare l’oggettività e spingono lo spettatore a un’esperienza oltre il visibile. Il taglio scelto da chi ha ideato la mostra invita a riflettere su quanto l’arte possa essere voce di un ordine altro, una finestra su spazi interiori spesso trascurati nel racconto storico e critico tradizionale.
La dimensione temporale della rassegna abbraccia periodi complessi della storia, in cui artisti hanno tentato di tradurre in segni la tensione fra la realtà concreta e il desiderio di evasione da essa, soprattutto dopo i traumi della prima guerra mondiale. In questo percorso, le opere spiegano le diverse risposte creative che hanno intuito una via aperta verso mondi più vasti e meno definiti.
L’arte contemporanea incontra la memoria a boscoreale
Boscoreale, nei pressi di Napoli, ospita fino all’11 gennaio una personale di Cerith Wyn Evans negli spazi dell’Antiquarium e Villa Regina. La mostra intitolata “Pompeii Threnody” si inserisce nel progetto Pompeii Commitment dedicato a interventi contemporanei negli scenari archeologici dell’area vesuviana.
Il lavoro di Evans è pensato specificamente per questi luoghi, con 12 opere che esplorano i temi della memoria, del tempo e della trasformazione. Il curatore Andrea Viliani, insieme a Stella Bottai, Laura Mariano e Caterina Avataneo, ha scelto di sottolineare il dialogo profondo e inconsapevole che l’artista stabilisce con la storia di Pompei.
Un dialogo tra passato e presente
L’esposizione porta a riflettere sulla vitalità della memoria di una città che, pur nascosta sotto strati di cenere, continua a parlare e a influenzare sensi e racconti contemporanei. Il format site-specific consente a ciascuna opera di entrare in contatto diretto con gli spazi archeologici, suggerendo nuovi modi di percepire luoghi carichi di storia.
Le installazioni intrecciano eterogenee forme espressive riuscendo a evocare la potenza del passato senza banalizzare l’esperienza ma anzi stimolando lo sguardo a cogliere ciò che, sotto la superficie, resiste al tempo. Così, il lavoro di Cerith Wyn Evans si configura come un ponte tra archeologia e contemporaneità, invitando il pubblico a un ascolto più attento del presente attraverso i segni del passato.
Festival fotografico in calabria: radici e città raccontate per immagini
San Lucido, in Calabria, accoglie fino al 12 ottobre il Fotografia Calabria Festival giunto alla quarta edizione e affidato alla direzione di Anna Catalano. Le 16 mostre collegate ruotano attorno al tema “Radici comuni: luoghi“, un filo conduttore che unisce proposte fotografiche su identità e rapporto con l’ambiente.
Tra queste si distingue il progetto “It Was Once My Universe” di Marie Tomanova. L’artista racconta attraverso immagini il ritorno nella Repubblica Ceca, dopo anni trascorsi negli Stati Uniti, esplorando il dialogo tra il passato e la propria evoluzione personale. Questo lavoro narra un senso di appartenenza che si rigenera anche a distanza, scandendo il tempo attraverso paesaggi e persone.
Storie urbane e radici lontane
Il festival ospita anche “Cast Out of Heaven” di Hashem Shakeri, che documenta le città satellite sorte intorno a Teheran, rappresentando luoghi di isolamento e mancate promesse. Questi spazi urbani, fotografati con attenzione, diventano testimonianze di storie complesse di migrazione e aspettative tradite.
Una mostra collettiva mette insieme più voci: Paul Gambin con “Parlami d’amore” intreccia paesaggio, suono e immagini personali in una trama che coinvolge lo spettatore emotivamente; Jung Ui Lee, in “Urban Tattoo – This Is Beautiful“, trasforma il caos visivo delle insegne commerciali di Seoul in simboli di memoria e resistenza; infine, Ciro Battiloro documenta la vita familiare e comunitaria nei quartieri popolari del Sud Italia con “Silence Is a Gift“, mettendo in luce dinamiche spesso ignorate dalle cronache.
Questa rassegna fotografica amplia la percezione dei luoghi, facendo emergere storie di radici, trasformazioni e legami personali attraverso linguaggi visivi molto diversi, ma accomunati dalla volontà di raccontare vite e territori attraverso lo sguardo diretto e sincero degli autori.
Esposizioni a tagliacozzo: omaggi e storie di guerra
Palazzo Ducale Orsini Colonna di Tagliacozzo ospita dal 3 agosto al 21 settembre la dodicesima edizione di Contemporanea, curata da Cesare Biasini Selvaggi e diretta da Emanuele Moretti. La rassegna presenta due mostre personali importanti: una retrospettiva dedicata a Concetta Baldassarre e un progetto di Annu Palakunnathu Matthew.
La prima rassegna espone circa sessanta opere tra dipinti e disegni, ricostruendo la carriera di Baldassarre, artista del secondo Novecento. Allieva di Toti Scialoja, Concetta era nota per i suoi ritratti intensi e per un modo di lavorare che racconta la vita intima e artistica. La mostra rappresenta il primo grande omaggio dopo la sua scomparsa, mostrando una produzione che racconta sia i momenti privati sia l’impegno con le forme e i colori.
Storie nascoste nella guerra e oltre
Contemporaneamente, Annu Palakunnathu Matthew presenta “Storie nascoste. Gli italiani d’Abruzzo e i soldati indiani nella seconda guerra mondiale“. L’installazione permette di approfondire vicende poco note relative ai soldati indiani internati in un campo prigionieri ad Avezzano, dopo aver combattuto al fianco degli inglesi. La curatela di Maria Teresa Capacchione valorizza un racconto che attraversa memorie di guerra, incontri culturali e la realtà di territori spesso dimenticati.
L’esposizione mette in luce un pezzo di storia sommersa delle comunità locali e il ruolo che hanno avuto in eventi tragici come la seconda guerra mondiale. Questi progetti mostrano come arte e storia si incontrano nella rassegna di Tagliacozzo per rievocare e far conoscere vicende personali che si intrecciano con narrazioni collettive, dando voce a realtà spesso ignorate.
Le mostre confermano la funzione di Contemporanea come palco per riflettere sull’arte del passato, sul presente e sugli eventi storici che hanno plasmato identità e ricordi delle persone. Tutto questo si svolge in uno spazio che, con la sua atmosfera storica, dialoga con i contenuti esposti, rafforzando il senso di contatto tra opera e luogo.