Il meteorite marziano NWA 16788, scoperto nel deserto del Sahara nel 2023, ha raggiunto un prezzo record all’asta di Sotheby’s a New York. Questa roccia extraterrestre, definita la più grande frammento di Marte mai raccolto sulla Terra, rappresenta un pezzo raro e prezioso per la ricerca scientifica. L’acquisto da parte di un collezionista privato lascia però due campioni all’università di Firenze, dove si continueranno gli studi.
NWA 16788 pesa quasi 25 chilogrammi, cifra mai vista prima tra i meteoriti marziani conosciuti. Il frammento venne scoperto nel luglio 2023 nel Sahara nigerino, nella zona di Agadez, da un cercatore di meteoriti locale. La roccia è stata espulsa da Marte a seguito dell’impatto di un asteroide con la superficie del pianeta rosso, evento avvenuto milioni di anni fa. Da allora, il frammento ha vagato nello spazio per oltre 140 milioni di chilometri, fino a precipitare nella distesa desertica africana.
Il meteorite si presenta con una tonalità rosso-bruna, tipica di questi materiali vulcanici, ed è classificato come shergottite. Gli esami mineralogici indicano una struttura a grana grossa, dominata da elementi come pirosseno, olivina e maskelynite. Quest’ultimo componente è un vetro formatosi sotto la pressione enorme dell’impatto, che ha portato il meteorite a lasciare Marte. NWA 16788 contiene circa il 6,5% del totale del materiale marziano raccolto finora sulla Terra, una quantità che la rende unica anche per le collezioni scientifiche.
Prima della vendita all’asta, il meteorite è stato affidato al gruppo di ricerca dell’università di Firenze, guidato da Giovanni Pratesi, docente di Mineralogia. Il team composto anche da Annarita Franza e Xhonatan Shehaj ha approfondito la composizione e l’origine del frammento marziano. Questi studi si inseriscono nel progetto Space It Up, finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana e dal Ministero dell’Università e della Ricerca.
I risultati delle analisi del gruppo fiorentino sono stati pubblicati su riviste scientifiche come “Heritage” e presentati alla Lunar and Planetary Science Conference. Il meteorite mostra caratteristiche tali da suggerire una possibile revisione delle classificazioni attuali dei meteoriti marziani. L’unicità di dimensione, composizione e grado di conservazione apre nuove prospettive sullo studio dei materiali provenienti da Marte.
Anche se a seguito dell’asta il meteorite è finito nelle mani di un collezionista privato , due fette di NWA 16788 resteranno all’università di Firenze. Questi campioni tipo sono conservati per garantire l’accesso alla comunità scientifica internazionale e permettere l’approfondimento delle ricerche.
Il numero di meteoriti provenienti da Marte riconosciuti con certezza dalla comunità scientifica è inferiore a 400, su un totale che supera i 79.000 frammenti extraterrestri individuati sulla Terra. Il mercato di queste rocce è decisamente limitato, ma a volte raggiunge cifre elevate, come nel caso di un piccolo meteorite marziano da 1,4 grammi venduto nel 2021 da Christie’s per 13.750 dollari.
NWA 16788 è stato ufficialmente incluso nel Meteoritical Bulletin soltanto a giugno 2024. Questo passaggio ha certificato l’autenticità e la provenienza della roccia, elemento fondamentale per la ricerca e per la gestione di questi reperti da parte di collezionisti e istituzioni.
La vendita a cifra record per un meteorite marziano ha riacceso il dibattito nel mondo scientifico. Il timore principale è che pezzi di elevate dimensioni e significato scientifico finiscano in mani private, con minori possibilità per la ricerca di accedervi. Paul Asimow, geologo del Caltech, ha sottolineato il valore di questi meteoriti come archivi cosmici. “È preferibile che parti di tale materiale vengano cedute alle comunità scientifiche per approfondimenti continui.”
Nel caso di NWA 16788, l’Italia ha garantito un compromesso: mantenere una parte dei campioni all’università di Firenze, salvaguardando l’accesso a questa risorsa per scienziati di diverse nazionalità. La vicenda mette a fuoco la necessità di bilanciare il mercato privato con le esigenze della ricerca.
L’asta organizzata da Sotheby’s a New York ha attirato l’attenzione internazionale con un risultato superiore a ogni aspettativa: 5,3 milioni di dollari, più del doppio della stima iniziale. Cassandra Hatton, vicepresidente della sezione Scienze e Storia Naturale della casa d’aste, ha commentato l’importanza della scoperta definendola “una connessione tangibile con Marte”, un pianeta che continua a stimolare interesse e curiosità.
L’acquisto da parte di un collezionista privato, di cui circolano voci circa l’identità, non impedisce che NWA 16788 rimanga al centro delle attenzioni scientifiche. In effetti, la presenza dei campioni all’università di Firenze permette di proseguire le analisi mineralogiche e geochimiche necessarie per comprendere meglio la storia di Marte.
In definitiva, la vendita rappresenta un evento che lega mercato e scienza, evidenziando i nodi aperti sulle proprietà e sull’uso di meteoriti provenienti da altri corpi celesti. La collaborazione fra privati e centri di ricerca potrà forse portare a nuove regole per conservare questa preziosa eredità cosmica.
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