Un gruppo di bambini ucraini, accolti dalla Caritas italiana e dalla diocesi di teggiano-policastro, ha incontrato papa leone XIV in una cerimonia carica di significato nel cuore del Vaticano. L’evento ha offerto ai piccoli ospiti uno spazio per esprimere paure, speranze e interrogativi legati alla guerra che ha segnato le loro vite. Il pontefice ha risposto con parole rivolte alla pace e al dialogo, creando un’atmosfera di empatia e condivisione.
L’incontro in aula Paolo VI: fede e domande dei bambini ucraini
Il 2025 ha visto una pagina importante nell’accoglienza di minori stranieri, con una delegazione di 38 bambini ucraini ospitati nel Salernitano, più precisamente nel campus estivo di postiglione, accompagnati dal direttore della Caritas diocesana e parroco don Martino De Pasquale. Nell’aula Paolo VI, all’interno del Vaticano, questi piccoli hanno dialogato apertamente con papa leone XIV. I temi affrontati durante l’incontro sono stati la guerra, la fede e la speranza, tutti declinati attraverso le domande spontanee dei bambini.
Un momento di emozioni e spiritualità
Don Martino De Pasquale ha descritto il momento come un mix di emozioni e spiritualità. Ha ricordato la forte energia che ha animato la platea, con il papa che ha saputo rispondere a ciascuna curiosità con parole semplici ma ricche di significato. Per i presenti, è stato un momento di grande impatto emotivo perché ha avvicinato il pontefice alla realtà di chi vive quotidianamente le difficoltà provocate dal conflitto. Questa iniziativa rientra nel progetto “È più bello insieme”, un programma della Caritas che si impegna nell’assistenza e nell’inclusione dei minori rifugiati.
Le parole di papa leone XIV: un invito a costruire la pace
Durante l’incontro il papa ha condiviso alcuni ricordi legati alla propria infanzia, disegnando un legame umano con i bambini. Ha invitato i piccoli a diventare “costruttori di pace”, sottolineando che il cristianesimo chiama tutte le persone a vivere come fratelli e sorelle. Queste parole hanno avuto un valore particolare nel contesto delle domande, spesso dolorose, legate alla guerra e al desiderio di un futuro migliore.
Riflessioni sul rispetto e convivenza
Le sentences di papa leone XIV hanno accompagnato i minori verso una riflessione semplice ma intensa sull’importanza del rispetto e della convivenza. Ha ricordato che la pace si costruisce con gesti quotidiani, dialogo e attenzione reciproca. La conclusione dell’incontro è stata segnata da una preghiera collettiva, momento di raccoglimento che ha rafforzato il senso di comunità tra il pontefice e i bambini. Qui, un abbraccio tra papa leone XIV e don Martino De Pasquale ha suggellato l’affetto e la solidarietà emersa durante la giornata.
Il ruolo della caritas e della diocesi di teggiano-policastro nell’accoglienza dei minori
I 38 minori presenti a Vaticano sono ospitati in un campus estivo a postiglione, gestito dalla Caritas della diocesi di teggiano-policastro. Il progetto, che prosegue nel corso di queste settimane, propone ai bambini attività di formazione, momenti di svago e percorsi spirituali. Tutto avviene sotto la guida di volontari della Caritas e con l’attenzione del vescovo monsignor antonio de luca.
Un ambiente protetto e sicuro
Questa accoglienza integra il sostegno pratico e psicologico necessario per chi ha attraversato eventi traumatici legati al conflitto ucraino. Nel campus i bambini trovano un ambiente protetto dove ricostruire un senso di normalità, in cui si alternano momenti di gioco e occasioni per riflettere sulle proprie esperienze. La presenza delle istituzioni religiose rappresenta un punto di riferimento importante, capace di dare sicurezza e favorire il benessere dei minori.
L’incontro con il papa ha rappresentato un’occasione per i bambini di sentirsi protagonisti di una storia di pace, in cui la comunità si impegna a non dimenticare le loro difficoltà e a sostenerli verso un futuro meno incerto. Questo episodio conferma l’impegno della Caritas e della diocesi di teggiano-policastro nella risposta alla crisi umanitaria determinata dalla guerra in Ucraina, offrendo soluzioni concrete in un contesto che richiede solidarietà e attenzione continua.