La questura di Latina ha messo in campo nuove operazioni mirate a fermare la permanenza irregolare di cittadini stranieri sul territorio nazionale. L’intervento rientra nel quadro più ampio di salvaguardia dell’ordine pubblico collegato al fenomeno migratorio. Durante le giornate scorse, è stato esteso il controllo su diverse aree della provincia, tra cui Villaggio Trieste, Cisterna di Latina e Terracina, con particolare attenzione a cittadini privi di permesso di soggiorno.
Interventi mirati a latina per contrastare la presenza irregolare di cittadini stranieri
Il 15 luglio scorso, gli agenti della polizia di stato si sono concentrati sul Villaggio Trieste, noto per episodi legati a comportamenti criminosi attribuiti frequentemente a persone senza dimora fissa o straniere irregolari. Qui è stato individuato un giovane di nazionalità nigeriana, con precedenti penali, che non aveva alcun permesso valido per soggiornare nel paese. L’azione della polizia si è sviluppata seguendo la segnalazione di residenti e forze dell’ordine locali, che avevano notato la sua presenza sospetta e potenzialmente pericolosa.
Attività di controllo e rintraccio
Il rintraccio è avvenuto dopo un’attività di controllo sul territorio, supportata da verifiche incrociate e monitoraggio costante, con i poliziotti impegnati a identificare soggetti irregolari che potrebbero alimentare situazioni di degrado o di insicurezza pubblica nella zona. La decisione di intervenire in questa area non è casuale, visto che Villaggio Trieste si colloca tra i punti più sensibili della provincia, spesso al centro di segnalazioni legate a piccoli reati e disordini.
Situazioni simili riscontrate a cisterna di latina e terracina
L’azione della polizia non si è limitata al solo centro abitato di Latina. A Cisterna di Latina e a Terracina, durante lo stesso servizio di controllo, sono stati rintracciati altri due cittadini stranieri, provenienti rispettivamente dal Bangladesh e dall’India. Anche in questi casi, gli individui non avevano documenti validi per la loro permanenza nel territorio e risultavano estranei alla normativa sull’immigrazione.
Il controllo ha incluso attività di verifica presso punti nevralgici delle due località, indirizzate a identificare e bloccare la presenza di chi si trovava in Italia senza titolo. Gli agenti del locale ufficio immigrazione hanno lavorato in stretta collaborazione con le pattuglie sul campo, eseguendo approfondimenti su ogni soggetto fermato e valutando la posizione normativa di ciascuno. Questa cooperazione si è rivelata fondamentale per distinguere i casi di irregolarità e predisporre le misure di espulsione.
Approfondimenti sulle verifiche
Le verifiche effettuate hanno permesso di accertare le diverse situazioni di irregolarità, confermando l’assenza di documenti validi e procedendo con le misure previste dalla legge.
Provvedimenti di espulsione e trattenimento nei centri di permanenza
Al termine delle verifiche, per tutti e tre i casi è stato emesso un provvedimento di espulsione dalle autorità competenti. Il cittadino nigeriano è stato trasferito al centro di permanenza per i rimpatri di Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza, dove sarà trattenuto in attesa della sua espulsione definitiva dal territorio italiano. Intanto, i due cittadini provenienti da Bangladesh e India sono stati collocati nel centro di Ponte Galeria a Roma, un’altra struttura dedicata al trattenimento di stranieri irregolari in attesa di rimpatrio.
Queste disposizioni fanno parte del procedimento previsto dalla normativa italiana per fronteggiare la permanenza irregolare di stranieri. I centri di permanenza rappresentano tappe obbligate in cui vengono svolte ulteriori valutazioni e si attende l’effettivo rimpatrio. La scelta delle sedi di trattenimento tiene conto della disponibilità e della tipologia di reati o di irregolarità riscontrate al momento dei controlli.
Impegno sul territorio e sicurezza pubblica
Gli interventi sul territorio della provincia di Latina evidenziano un impegno concreto delle forze di polizia nella gestione del fenomeno migratorio, con particolare attenzione agli aspetti legati alla sicurezza pubblica. Il controllo capillare sui soggetti privi di documentazione regolare sottolinea la volontà di contrastare situazioni che potrebbero creare disagio o tensioni nella comunità locale e in eventuali aree considerate sensibili.