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Pompei protagonista della 79ª edizione del premio strega con quattro finalisti sul palco

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La città di Pompei ha ospitato una tappa importante della 79ª edizione del premio strega, portando al centro dell’attenzione temi legati alla famiglia, al dolore e alla forza della letteratura come strumento per raccontare storie intense e personali. Un incontro che ha visto sfidarsi sul palco autori rilevanti, coinvolgendo giovani studenti e cittadini in una riflessione diretta sulle parole e sulle emozioni suscitate dai libri finalisti.

I protagonisti e i libri al centro del dibattito a pompei

Sul palcoscenico, davanti alla Casa comunale – Palazzo De Fusco, hanno preso parte all’evento quattro degli autori finalisti: Andrea Bajani con “L’anniversario” edito da Feltrinelli, Paolo Nori con “Chiudo la porta e urlo” pubblicato da Mondadori, Elisabetta Rasy con “Perduto è questo mare” di Rizzoli, e Nadia Terranova con “Quello che so di te” di Guanda. Michele Ruol, autore di “Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia” per Terrarossa, ha invece partecipato tramite un contributo video.

Gli scrittori si sono confrontati con le domande delle giurie composte dagli studenti del liceo Caccioppoli di Pompei, diretto da Domenico D’Alessandro, dell’IIS Pacinotti di Scafati , coordinato da Adriana Miro, e del liceo Pascal di Pompei, guidato da Filomena Zamboli. A condurre la serata è stato il giornalista Angelo Cerulo mentre Paolo Blasio ha curato la presentazione.

Tematiche e atmosfere al centro degli interventi degli autori

La serata ha evidenziato la presenza di storie che esplorano rapporti con figure paterne spesso conflittuali, vicende familiari segnate da lutti dolorosi e riflessioni sull’identità attraverso la narrazione letteraria. In particolare, molte opere finaliste affrontano drammi personali che si riflettono dicendo qualcosa di più ampio sulle dinamiche dei legami umani e sui momenti di rottura.

Il racconto della sofferenza dei genitori per la perdita dei figli ha avuto un ruolo centrale negli interventi, così come la descrizione di famiglie segnate da tensioni e follia. Questa impronta autobiografica ha attirato l’attenzione sia degli adulti sia degli studenti, coinvolgendo il pubblico presente in un dialogo che ha messo in luce il potere delle storie come vere e proprie esperienze di vita.

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Il valore culturale dell’evento per la città di pompei

Il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, ha aperto l’incontro sottolineando il rilievo nazionale della manifestazione e il valore di trasformare Pompei in un polo culturale vivace. La presenza di questo evento ha permesso a cittadini, studenti e appassionati di stare a contatto diretto con autori contemporanei, favorendo momenti di confronto su narrativa e tematiche sociali.

L’assessora alla pubblica istruzione Pina Piedepalumbo ha ribadito l’impegno dell’amministrazione comunale nel promuovere la lettura come strumento di crescita personale e collettiva, con particolare attenzione ai giovani. Pompei diventa così un luogo dove la letteratura può accendere riflessioni profonde, contribuendo a costruire una comunità attenta e partecipe delle sfide culturali del presente.

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