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Tensione nella casa circondariale di poggioreale a napoli: detenuto con disturbi psichiatrici dà fuoco alla cella e ferisce agenti

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Una serata difficile si è consumata nel carcere di poggioreale, a napoli, dove un detenuto affetto da disturbi psichiatrici ha scatenato un’emergenza accendendo un incendio nella propria cella. L’episodio ha messo in evidenza le criticità legate alla gestione di persone con problemi mentali in strutture penitenziarie non attrezzate per queste situazioni. L’intervento della polizia penitenziaria ha evitato un aggravarsi della situazione, ma sette agenti sono rimasti feriti durante le operazioni.

Incendio nella cella e gestione dell’emergenza nella casa circondariale di poggioreale

L’episodio si è verificato nella serata di ieri nel carcere di poggioreale, situato nel cuore di napoli, uno degli istituti più popolosi d’Italia. Un detenuto con disturbi psichiatrici ha appiccato il fuoco a una busta per la spazzatura e ad alcuni suppellettili presenti nella sua cella, dando rapidamente origine a un incendio. L’incendio ha creato un pericolo immediato non solo per il detenuto stesso ma anche per gli altri ospiti e il personale presente nella struttura.

Le guardie della polizia penitenziaria sono intervenute prontamente per spegnere le fiamme e mettere in sicurezza l’area coinvolta. Durante queste operazioni, il detenuto ha reagito con aggressività. La situazione è rapidamente degenerata in uno scontro fisico tra il reo e il personale di polizia. Fortunatamente l’intervento coordinato ha scongiurato danni maggiori, ma sette agenti sono rimasti feriti e hanno ricevuto cure mediche, anche se nessuno versa in condizioni gravi.

Le difficoltà della gestione di detenuti con disturbi mentali in carcere

Il fatto di poggioreale evidenzia un problema strutturale più ampio all’interno del sistema penitenziario italiano. I detenuti che presentano disturbi psichiatrici spesso non trovano risposte adeguate nelle carceri tradizionali. Gli edifici sono generalmente organizzati per la detenzione standard, senza reparti o risorse specifiche per assistere persone con condizioni mentali complesse.

Luigi Castaldo, vicepresidente del sindacato di polizia penitenziaria Con.Si.Pe., insieme al dirigente nazionale Santoriello ha sottolineato come questa sia ormai una delle principali emergenze per le strutture penitenziarie. Secondo loro, l’aumento di detenuti con problemi psichiatrici mette a dura prova la sicurezza all’interno degli istituti e pesa molto sul benessere fisico e psicologico del personale incaricato di vigilare.

Le carceri si trovano così a gestire situazioni che richiederebbero competenze mediche e strumenti adeguati, ma spesso non dispongono né di personale formato né di infrastrutture adatte. Questi limiti portano a episodi di tensione e pericolo, con rischi elevati anche per gli agenti.

Le richieste sindacali per migliorare la gestione dei detenuti psichiatrici

Il sindacato Con.Si.Pe., rappresentato da Castaldo e Santoriello, ha chiesto un intervento più deciso da parte delle istituzioni competenti. I sindacalisti invocano la creazione di reparti specializzati all’interno delle carceri, dotati di risorse specifiche e personale adeguatamente formato per affrontare i casi di detenuti con disagi psichiatrici.

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Secondo loro, i problemi sanitari profondi che caratterizzano parte della popolazione carceraria non possono gravare esclusivamente sugli istituti penitenziari. Occorrono strutture e servizi separati, pensati per rispondere alle molteplici esigenze di salute mentale, senza gravare sulle forze di polizia penitenziaria.

Questa posizione è condivisa da diversi operatori e esperti nel settore, che vedono nelle carceri un luogo inadatto a gestire malattie mentali e la necessità di spostare l’assistenza verso strutture mediche dedicate. Il rischio di incidenti come quello di ieri rimane alto fintanto che non saranno adottate misure mirate per una sistematica assistenza ai detenuti vulnerabili.

Il quadro della sicurezza negli istituti penitenziari italiani

Gli eventi di poggioreale rappresentano un segnale preoccupante per quanto riguarda la sicurezza all’interno delle carceri italiane. Episodi di violenza e disordini sono frequenti nelle strutture con alto numero di detenuti psichiatrici non seguiti da personale specializzato.

La polizia penitenziaria, spesso sovraccaricata, deve affrontare situazioni di rischio senza poter contare su mezzi e ambienti studiati per prevenire crisi simili. Le ferite riportate dai sette agenti testimoniano il peso fisico e psicologico che questi episodi comportano a carico del personale.

La presenza di detenuti con problemi mentali aggravati dalla carenza di servizi dedicati alimenta i rischi di tensioni e incidenti, rendendo urgente un ripensamento dell’organizzazione delle carceri. Senza interventi mirati, la sicurezza continua a essere messa a dura prova, con potenziali conseguenze anche per gli stessi detenuti più fragili.

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