La sicurezza di alcune attività commerciali in centro ad aprilia è stata messa alla prova da un tentativo di rapina nella notte. Tre uomini con i volti nascosti hanno cercato di irrompere dentro una nota gioielleria usando attrezzi da scasso. Un sistema di allarme ben funzionante ha però bloccato l’azione degli assalitori, costringendoli alla fuga prima che potessero causare danni gravi. I dettagli sul modo in cui è avvenuto il fatto arrivano da filmati e testimonianze di chi gestisce il negozio.
Il tentativo di irruzione dentro la gioielleria di via carducci
Poco prima delle quattro di mattina, tra le strade silenziose di via carducci, tre individui hanno preso di mira la gioielleria trilogy. I malviventi indossavano passamontagna e si sono presentati armati di piede di porco e spranghe. Volevano entrare con la forza nel negozio, evidentemente per rubare preziosi o denaro. Il fatto si è svolto nel cuore della notte, in un momento in cui i negozi sono chiusi e le strade sono vuote. Ora le immagini recuperate mostrano i tre che si avvicinano con atteggiamento deciso all’ingresso.
Le loro intenzioni sembravano chiare ma qualcosa ha cambiato i piani. Il dispositivo di sicurezza è scattato, rivelandosi un ostacolo inatteso. Forse non avevano considerato che la gioielleria fosse protetta da un sistema di allarme pronto a segnalare ogni movimento sospetto. L’allarme ha fatto immediatamente scattare una segnalazione per evitare che i ladri potessero agire indisturbati.
Il sistema di allarme che ha bloccato i ladri
Quando il sistema di allarme è entrato in funzione, è partita la fase decisiva nella breve scena del tentato furto. L’avvertimento sonoro e quello collegato alla sicurezza ha sorpreso i tre banditi, i quali hanno abbandonato il loro piano. Nonostante fossero armati di strumenti più pesanti come spranghe e il piede di porco, l’allarme li ha costretti a fermarsi.
L’efficacia di questo sistema è stata determinante per impedire che i ladri riuscissero a entrare nel locale. La segnalazione tempestiva ha, infatti, allertato chi di dovere e ha creato quel clima di confusione che ha messo in fuga i malviventi. Il negozio, così, ha potuto evitare danni materiali e la perdita di beni preziosi. Questi allarmi sono spesso gestiti per garantire una risposta immediata in situazioni di emergenza, evidenziando quanto sia importante la tecnologia nel contenimento di certi episodi.
La fuga dei malviventi e i sospetti su un quarto complice
Le forze dell’ordine non hanno segnalato alcun arresto finora. Dai fotogrammi pubblicati dai responsabili della gioielleria si vedono chiaramente tre uomini mascherati, ma secondo le ricostruzioni e alcune testimonianze, potrebbe esserci stato un quarto complice. Questo soggetto si trovava probabilmente in auto, pronto a far partire la fuga appena i tre avessero completato l’assalto.
L’auto usata invece per la fuga non è stata ancora individuata. Si tratta di un elemento importante nell’indagine, proprio perché senza questo mezzo, i malviventi rischiavano di essere bloccati più facilmente dopo la fuga a piedi. Restare con un veicolo a disposizione significa abbandonare in fretta il luogo e ridurre le possibilità di essere identificati o bloccati.
Gli inquirenti stanno raccogliendo ulteriori immagini di videosorveglianza della zona nella speranza di identificarlo e capire se si tratti di un complice esterno o interno alla banda. L’episodio, a maggio 2025, conferma come la microcriminalità non si fermi nemmeno nelle ore più tranquille della città.