Al termine di un mese e mezzo di confronto, il deputato Federico Gianassi ha deciso di rilanciare l’attività congressuale del Partito Democratico nella federazione provinciale di Frosinone. Dopo un lungo stallo iniziato lo scorso dicembre tra le diverse anime interne, ora è stata tracciata una road map chiara per il tesseramento 2025 e l’organizzazione del congresso provinciale, fissato tra il primo e il 21 settembre. L’annuncio arriva con l’obiettivo di mettere fine a una fase di divisioni e rinvii che hanno pesato sulla vita politica locale.
Calendario e modalità per tesseramento e congresso nella provincia di Frosinone
Il piano prevede alcune tappe precise. Si partirà con il rinnovo delle iscrizioni 2024, da completare entro il 31 luglio tramite gli uffici adesioni dei circoli locali. Contemporaneamente, dal 5 al 20 luglio, si aprirà una finestra straordinaria per il tesseramento 2025 nelle otto sedi designate dal commissario provinciale. Questa fase permetterà di raccogliere nuovi iscritti o di far ripartire chi aveva smesso di rinnovare.
All’inizio di agosto si stilerà l’anagrafe definitiva degli aventi diritto al voto per il congresso. Il 8 agosto scadrà il termine per presentare le candidature alla segreteria provinciale. Le operazioni di voto si svolgeranno in un arco temporale ampio che va dal primo al 21 settembre, con un sistema che coinvolgerà fisicamente gli iscritti nelle sedi della federazione.
Gianassi ha espresso la convinzione che questo percorso sarà gestito con maturità da tutti i protagonisti e che al termine sarà possibile eleggere organismi legittimati, capaci di rappresentare tutta la comunità democratica della provincia. Sarà un congresso trasparente che mette la parola fine a mesi di immobilismo.
Il percorso deciso da gianassi per rilanciare il partito democratico di Frosinone
Federico Gianassi, deputato toscano, ha passato settimane ascoltando con attenzione i rappresentanti delle varie correnti che si fronteggiano nel PD di Frosinone. Tra queste spiccano le forze di Rete Democratica/Energia Popolare e quelle di Area Dem/Area Schlein , ma anche altre minoranze interne come quella di Cuperlo con Alessandra Maggiani. Nel dialogo ha raccolto diverse istanze e criticità dovute al blocco del congresso scattato dopo le tensioni di dicembre.
Alla fine Gianassi ha redatto una relazione dettagliata, confrontandosi con i livelli nazionali del partito. Il risultato è una svolta che concede via libera all’organizzazione del congresso provinciale. Ha parlato pubblicamente di un “percorso serio, trasparente e ordinato” che possa portare il partito a riorganizzarsi e a selezionare i nuovi gruppi dirigenti. L’intento è riportare unità dopo mesi di stallo e consolidare una base solida in vista delle prossime sfide elettorali, locali e nazionali.
Le tensioni interne ancora vive nonostante gli sforzi di distensione
Il Partito Democratico di Frosinone arriva a questa fase dopo una lunga sequenza di tensioni. La direzione provinciale dello scorso novembre è stata teatro di scontri accesi tra i rappresentanti di Area Dem e Rete Democratica. A dicembre la questione è piombata in una fase alta con ricorsi da parte di varie correnti alle commissioni di garanzia, dopo un massiccio tesseramento promosso da Area Dem e sostenuto anche dal partito a livello regionale.
Nonostante alcuni tentativi di alleggerire le tensioni a livello regionale, legati anche alla mediazione tra le figure di Leodori e Mancini, in provincia i conflitti non si sono del tutto dissolti. Ora l’attesa è tutta sul congresso di settembre, quando i due candidati alla segreteria provinciale avranno modo di confrontarsi ufficialmente. Si tratta di Luca Fantini per Rete Democratica/Energia Popolare e Achille Migliorelli per Area Dem/Area Schlein.
Le opinioni restano divise su come si svolgerà la competizione. C’è chi immagina un confronto meno duro, con possibili aperture a una sintesi finale. Altri temono che la partita si giochi soprattutto sul conteggio delle tessere, per stabilire chi detiene la maggioranza e guida di fatto il partito in provincia. Queste dinamiche stanno sotto la lente proprio perché indicano quanto la divisione interna sia ancora un nodo aperto.
I casi di cassino e Frosinone: nodi aperti per le prossime elezioni comunali
Due punti caldi per il futuro politico sono rappresentati da Cassino e Frosinone. Nel comune di Cassino, dentro la maggioranza sono in discussione almeno tre possibili candidature: Barbara Di Rollo presidente del consiglio comunale, Andrea Vizzaccaro capogruppo di maggioranza, e Luca Fardelli, vicino a Di Stefano. Questa molteplicità rischia di creare frizioni interne piuttosto forti.
A Frosinone, il capoluogo di provincia, resta aperto il tema della rappresentanza all’interno della federazione e dell’apporto alle prossime elezioni comunali, previste tra due anni e mezzo. Al momento il nome più gettonato per la candidatura a sindaco è Angelo Pizzutelli. Accanto a questa ipotesi si lavora sul possibile accordo con il PSI di Vincenzo Iacovissi, ma si tratta di idee preliminari che dovranno confrontarsi con la realtà.
La difficoltà locale si estende oltre le candidature. La provincia affronta crisi economiche drammatiche, come quella del settore automotive, carenze di personale e servizi essenziali negli ospedali, e problemi di welfare. A questi si aggiungono nodi sulle infrastrutture, dal potenziamento della stazione TAV alle vie di collegamento, che richiedono risposte concrete e immediate. Questi temi pesano e richiedono una classe dirigente capace di dare risposte oltre le dispute interne.
Il ruolo strategico del segretario provinciale nell’attuale contesto politico
Il congresso assume importanza rilevante in un momento in cui il centrodestra domina molte realtà locali e il Partito Democratico arranca nella provincia di Frosinone. Il nuovo segretario provinciale stabilirà quale corrente avrà il controllo sulla federazione locale. Finora la componente di De Angelis ha esercitato un forte peso; ora la bilancia potrebbe pendere verso Battisti, Pompeo e la loro area.
La carica incide anche sulla distribuzione delle cosiddette “caselle” elettorali, cioè le candidature da assegnare nei prossimi appuntamenti elettorali. Queste scelte influenzano il radicamento territoriale e la capacità di tenere vivo il consenso. Il segretario provinciale infatti ha un ruolo riconosciuto dallo statuto, eletto dagli iscritti, e può incidere nel governo interno del partito.
Il nuovo assetto sarà decisivo anche in vista del rinnovo del consiglio provinciale programmato entro quest’anno. Le strategie e le alleanze contenute nel congresso di settembre si rifletteranno su questa tessera fondamentale della rete democratica locale.