Home Sabaudia Sabaudia, nuovo affidamento gestione rifiuti: nodo costi e criticità nella relazione illustrativa in consiglio comunale
Sabaudia

Sabaudia, nuovo affidamento gestione rifiuti: nodo costi e criticità nella relazione illustrativa in consiglio comunale

Share
Share

Il Comune di Sabaudia ha avviato ufficialmente la procedura per il nuovo affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. La proposta, discussa durante l’ultimo consiglio comunale, si concentra su una relazione illustrativa che dovrebbe motivare le ragioni e comprovare i requisiti per scegliere la modalità di affidamento. Tra i vari punti sollevati però emergono dubbi su come l’amministrazione ha gestito fino ad ora il dossier, con riflessi importanti sulla trasparenza e sull’analisi economica delle spese sostenute. In questo articolo esaminiamo i dettagli della delibera, le osservazioni sulle criticità della relazione e i numeri che la Regione e il Comune stanno portando avanti nel dibattito pubblico.

Avvio della gara per il servizio rifiuti a sabaudia: quadro normativo e stato dell’arte

L’atto che ha aperto la nuova gara di gestione rifiuti è stato presentato al consiglio comunale sotto forma di una “Relazione illustrativa delle ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti per la forma di affidamento”. Si tratta di un passaggio previsto dalla legge e necessario prima di procedere con l’affidamento vero e proprio. Il servizio raccolta e smaltimento rifiuti è uno dei più rilevanti per il Comune non solo per il suo impatto igienico-sanitario, ma anche per il costo che comporta nel bilancio.

L’amministrazione comunale si è dunque trovata a definire le caratteristiche tecniche, economiche e operative del servizio, così come previsto dall’articolo 14, commi 2 e 3, di una norma nazionale, che richiede di tenere conto dei profili qualitativi, degli investimenti, della situazione economico-finanziaria, delle esperienze passate e della qualità richiesta per il servizio prima di lanciare gare di appalto. Secondo quanto riportato nella delibera, la modalità di gestione deve nascere da un’analisi approfondita che accompagni tutte le scelte, dando conto dei risultati prima di avviare le procedure. Nel caso di Sabaudia però la relazione pare affrontare solo in maniera superficiale questi aspetti. In effetti manca un’analisi puntuale sulle condizioni attuali del servizio, un aspetto cruciale per comprendere il contesto da cui si parte, e soprattutto i dati economici più precisi rispetto agli ultimi anni.

Criticità nella relazione: assenze e incongruenze sul modello scelto e sui costi

Uno dei punti focali della discussione ha riguardato la modalità di suddividere il bando in più lotti, strumento scelto in modo esplicito nella relazione per favorire la massima partecipazione, ma che prima non era stato accolto con lo stesso criterio dall’amministrazione. Questa ammissione rappresenta un’inversione di posizione rispetto a quanto espresso dal sindaco su gare precedenti, ad esempio quella per i cosiddetti chioschi, dove una scelta diversa aveva suscitato polemiche.

Ma più inquietante è la superficialità con cui la relazione presenta il quadro generale, soprattutto nella parte legata all’analisi tecnico economica. Non viene specificata la situazione del servizio in carica, né si approfondisce l’esperienza maturata o i costi effettivamente sostenuti. Inoltre, non si segnala una valutazione precisa del trend economico relativo agli ultimi anni, che invece avrebbe offerto indizi importanti sui bisogni e sulle criticità. Di fatto manca un confronto esaustivo tra i dati 2021, 2022 e 2023, utili per capire se il costo del servizio sia aumentato o meno in modo giustificato.

Un punto molto rilevante è che il costo medio indicato nella relazione — 218,23 euro per abitante nel 2023, secondo dati Ispra — non trova un confronto diretto con gli anni precedenti: nel 2022 il costo era sceso a 186,16 euro, mentre nel 2021 si aggirava sui 174,82 euro. Questo salto, soprattutto quello del 2023, sembra influenzato dalla presenza di una somma extra di 237 mila euro legata a un contenzioso, imputazione che poi è stata esclusa dalla cifra definitiva. Nonostante ciò, il documento non corregge questo impatto mostrando un dato che non rispecchia lo scenario reale dei costi. Da qui nasce un interrogativo: la stima del costo unitario è stata adattata a questa correzione o rimane gonfiata, portando il Comune a basare scelte importanti su dati limitati?

Mancanze nell’analisi economica e implicazioni per il futuro affidamento

Non appena si arriva alla definizione del percorso di gara vero e proprio, la relazione si appoggia a parametri poco definiti. In particolare manca una quantificazione chiara dell’aumento di costo previsto con il nuovo appalto. È presente solo un richiamo vaga che indica l’aumento come certo, senza però indicare numeri o scenari. Ciò lascia il consiglio comunale e la cittadinanza senza riferimenti precisi su quale sarà l’impatto futuro sul bilancio comunale e, in definitiva, sulle tariffe pagate dai cittadini.

Un’altra assenza significativa è l’analisi economico-finanziaria completa che dovrebbe accompagnare ogni gara. Qui si lascia la preparazione del piano economico-finanziario al soggetto che poi gestirà il servizio, rinunciando a un controllo preventivo e a una verifica indipendente da parte dell’ente. Una scelta che rischia di diminuire la trasparenza e rende la relazione stessa carente secondo i parametri minimi attesi per questo tipo di atti amministrativi.

LEGGI ANCHE
Sabaudia tra i comuni del lazio premiati per la tutela delle botteghe storiche

In definitiva, i nodi appena emersi indicano una composizione della relazione approssimativa: elementi essenziali vengono trattati con disattenzione, altri del tutto lasciati in sospeso. Le decisioni che avranno ricadute finanziarie e operative sul territorio infatti non appaiono sorrette da un lavoro di base sufficientemente articolato e puntuale. Il dibattito in consiglio ha messo a fuoco proprio queste lacune, sottolineandole come un segnale di metodo e di gestione poco rigorosa.

La posizione del consigliere vincenzo avvisati sulla relazione illustrativa

Il consigliere di Fratelli d’Italia, Vincenzo Avvisati, ha espresso in una nota dure critiche alla relazione illustrativa. Avvisati sottolinea l’assenza di un metodo nell’approccio all’affidamento, parlando di “superficialità” e “approssimazione successiva” per definire l’azione dell’amministrazione sulle gare in corso. In particolare mette in evidenza la contraddizione sulla divisione in lotti, riconosciuta nella relazione come misura a tutela della concorrenza, ma precedentemente negata o contestata dal sindaco in altre occasioni.

Avvisati solleva dubbi forti sulla correttezza dei dati economici presentati, in particolare sulla valutazione dei costi riferiti al 2023, in cui si sarebbe inserito un conguaglio per un contenzioso che dovrebbe invece essere escluso dalla cifra ufficiale, alterando così la visione reale della spesa.

Richiama infine la necessità, da parte del consiglio e quindi della cittadinanza, di conoscere con chiarezza i numeri e le scelte politiche che presiedono alla gestione di un servizio così strategico, che incide sulla vita quotidiana di ogni abitante. L’assenza di un’analisi completo-finanziaria prima dell’avvio della gara viene considerata un segnale inquietante, perché lascia spazio a incertezze sull’effettivo carico economico che ricadrà sulla collettività.

Le osservazioni di Avvisati rappresentano una critica puntuale e circostanziata che ha acceso il dibattito al consiglio comunale di Sabaudia, e aprono la strada al confronto sulle modalità e sulle responsabilità nelle future decisioni sul servizio rifiuti.

Circeonews.it è un magazine online che si concentra principalmente sul territorio del Pontino e sulla città del Circeo.

Letu2019s keep in touch

Subscribe to our newsletter to get our newest articles instantly!

Copyright © 2025 proprietà Influencer Srls - Via Luca Bati 57 - Roma - P.iva 14920521003 - - Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001