Una bambina di 11 anni, Giada Pompili, è deceduta nei giorni scorsi dopo essere stata trovata priva di sensi nelle acque vicino alla foce del fiume Sisto, a Terracina. L’intervento immediato di soccorritori e medici non è stato sufficiente a salvarle la vita. L’episodio ha sconvolto la comunità locale e richiamato l’attenzione sulle condizioni di sicurezza nelle aree lacustri e marine vicine alla costa pontina.
Il ritrovamento di giada pompili sulla spiaggia di terracina
L’incidente si è verificato nel pomeriggio di mercoledì scorso nei pressi della foce del fiume Sisto, una zona frequentata per pesca e attività ricreative. Due giovani pescatori, che stavano pescando sulla riva, hanno udito delle urla e, rivolgendosi verso il fiume, hanno individuato un corpo fluttuante in acqua. Senza esitazioni, si sono tuffati per recuperare la bambina. La loro prontezza ha permesso di tirare fuori Giada rapidamente dal mare, anche se, purtroppo, era già priva di sensi.
L’intervento in acqua, in condizioni difficili visto il movimento delle onde e la posizione vicina alla foce, è stato rischioso. La tempestività dei pescatori ha però dato il via a una catena di soccorsi che ha coinvolto altre persone presenti sulla spiaggia in quel momento.
I soccorsi tempestivi dei passanti e degli operatori sanitari vicino al luogo dell’incidente
Sul posto si trovavano anche un bagnino e un operatore sanitario dell’Ares 118, entrambi fuori servizio ma pronti a intervenire. Il bagnino ha provveduto subito ad assistenza base, mentre l’operatore sanitario ha iniziato le manovre di rianimazione cardiopolmonare. L’azione di queste due figure si è rivelata decisiva per mantenere in vita Giada nell’attesa dell’arrivo dei soccorsi più articolati.
La Croce Azzurra di Sabaudia e l’automedica 1267 di Terracina sono intervenute rapidamente presso la zona della foce, coordinate dal dottor Ranaldi. La squadra medica ha continuato le procedure di emergenza con grande impegno e competenza, ma le condizioni cliniche della piccola erano subito apparse gravissime. Le manovre sono proseguite senza sosta fino al trasferimento urgente in eliambulanza verso l’ospedale Bambin Gesù di Roma.
Il ricovero in ospedale e il dramma dei genitori
Giada Pompili è stata ricoverata nel reparto di terapia intensiva pediatrica del Bambin Gesù con prognosi riservata. I medici hanno lavorato con tutti i mezzi a disposizione per tentare di salvare la sua vita, ma i danni provocati dall’annegamento e la situazione critica hanno impedito qualsiasi recupero. Dopo alcuni giorni di lotta tra la vita e la morte, la bambina è purtroppo deceduta.
I genitori, Stefania e Maurizio, sono rimasti sconvolti da quanto accaduto. Non sono stati resi noti dettagli sulle condizioni della famiglia, ma la tragica perdita ha provocato grande commozione nella comunità di Ceccano e Terracina.
Riflessioni sull’incidente e sull’attività di soccorso nelle zone di mare e fiume
L’episodio evidenzia il pericolo che possono rappresentare alcune aree di balneazione, specialmente vicino a foci di fiumi dove le correnti sono imprevedibili. La presenza di persone esperte come bagnini o operatori sanitari anche fuori servizio si è mostrata fondamentale nel salvare tempo prezioso. In casi come questo nel territorio pontino, la collaborazione tra cittadini e operatori del soccorso aumenta le probabilità di intervento rapido.
La vicenda di Giada ha richiamato attenzione sulle misure di sicurezza da adottare nelle spiagge frequentate per pesca e svago, oltre a sottolineare l’importanza di presidiare queste aree con personale preparato. I soccorsi sanitari e le manovre di rianimazione precoce restano cruciali per chi rischia la vita in acqua.