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Caracalla festival 2025 a roma: cinque produzioni, opera, balletto e un cast di grandi nomi in scena

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Il caracalla festival 2025 prende il via a roma con una serie di spettacoli di opera e danza che animano l’estate della città. Organizzato dal teatro dell’opera di roma, il festival propone cinque nuove produzioni in poco più di un mese, coinvolgendo centinaia di professionisti. La manifestazione raccoglie grande attenzione per la qualità delle proposte, la varietà dei generi e la presenza di nomi noti del panorama musicale e teatrale italiano e internazionale.

Un festival tra sacro e umano alla basilica di massenzio

Il teatro dell’opera di roma apre il caracalla festival 2025 il primo luglio con l’oratorio la resurrezione di handel. Il luogo scelto è la basilica di massenzio, che conferisce un’atmosfera suggestiva alla prima serata. La regia è affidata a ilaria lanzino, che debutta in italia dopo numerose esperienze all’estero, mentre sul podio si presenta george petrou, nome di rilievo nel circuito barocco.

La scelta del titolo del festival, tra sacro e umano, richiama l’anno del giubileo e il confronto tra musica colta e generi più popolari. La resurrezione affronta temi di lutto, fede e speranza, raccontando una famiglia che si confronta con la morte. Per la regista, questo lavoro apre riflessioni profonde sulle differenze tra la concezione tradizionale di resurrezione e il senso attuale di rinascita.

Il debutto di damiano michieletto con west side story

Il 5 luglio alla basilica di massenzio arriva west side story, musical di leonard bernstein che per la prima volta entra nel repertorio dell’opera di roma. Damiano michieletto, direttore artistico del festival, firma la regia, cimentandosi in un genere diverso dall’opera tradizionale. Questa versione ambienta la storia d’amore tra tony e maria, ispirata a romeo e giulietta, in una piscina abbandonata degli anni Cinquanta, in una nuova york segnata dalla tensione tra gang rivali.

La musica è affidata all’orchestra diretta da michele mariotti, anch’egli al suo debutto con il musical. Michieletto ha voluto combinare l’elemento musicale classico con l’energia del ballo, coinvolgendo il corpo di ballo del teatro. Nella scena del mambo, infatti, sono chiamate a muoversi fino a sessanta persone, rendendo la performance uno spettacolo d’insieme di grande impatto e dimensioni.

La forza di la traviata attraverso uno sguardo femminile

Il 19 luglio debutta la traviata, uno dei titoli più amati di giuseppe verdi, diretto da francesco lanzillotta. La regia è curata dalla slovacca slàva daubner, che ha impostato il lavoro su un’interpretazione femminile e femminista del personaggio di violetta valéry. La regista ha voluto sottolineare il contrasto tra la forza interiore e la fragilità fisica della protagonista, affrontando la sua malattia con un taglio realistico e non edulcorato.

Il corpo di ballo dell’opera di roma svolge un ruolo significativo nella messa in scena, accentuando l’effetto drammatico con coreografie fitte e cariche di significato. Questa traviata evita i toni romantici tradizionali per mostrare la protagonista in una luce più dura e complessa, nel momento cruciale della malattia e della morte.

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Don giovanni e la sfida della messa in scena tra serio e leggero

Dal 20 luglio la scena si sposta a massenzio con don giovanni di mozart, altro classico del repertorio operistico. La direzione musicale è affidata ad alessandro caldaro. La regia è firmata da vasily barkhatov, mentre nel ruolo principale debutterà roberto frontali interpretando un don giovanni maturo e consapevole.

Il regista ha confessato le difficoltà di mettere in scena un’opera che bilancia leggerezza e gravità. Ha inoltre ammesso che senza l’invito del teatro dell’opera di roma probabilmente non avrebbe affrontato questo titolo, vista la complessità drammaturgica e musicale. La produzione punta a mantenere fede al testo originale, con attenzione particolare alle sfumature psicologiche dei personaggi.

Danza e spettacoli speciali: il sacre du printemps e roberto bolle and friends

Il 30 e 31 luglio l’attenzione si sposta sulla danza con le rappresentazioni de le sacré du printemps, coreografia di pina bausch. Per la prima volta una compagnia italiana affronta questa opera, sotto la direzione di eleonora abbagnato, direttrice del corpo di ballo. L’allestimento è a cura di clémentine delui e jorge puerta armenta, con la partecipazione di damiano ottavio bigi e tsai-chin yu.

Nel programma di danza figurano anche within the golden hour, firmato da christopher weeldon, e boléro di ravèl, con coreografia di maurice bejart ripresa da piotr nardelli. L’artista ospite di questa edizione sarà friedeman vogel. Il 15 e 16 luglio torna inoltre l’appuntamento con roberto bolle and friends, evento che accoglie danzatori di fama internazionale e pubblico numeroso.

Il caracalla festival 2025 si concluderà il 7 agosto con i carmina burana, diretti da diego matheuz, accompagnati dal coro sotto la guida di ciro visco. Il programma conferma la volontà di offrire spettacoli di alti livelli artistici che arricchiscono l’estate romana.

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