Una forte scossa di terremoto ha colpito il tratto di mare antistante il castello Aragonese di Baia, nel comune di Bacoli, registrata con magnitudo 4.6. Questo evento sismico rappresenta la scossa più intensa degli ultimi quarant’anni nell’area, scatenando preoccupazione sia per la sicurezza delle persone sia per la stabilità dei costoni che si affacciano sul mare. Le verifiche sui danni e i controlli in corso riflettono la complessità della situazione in una zona già sottoposta a forte crisi vulcanica e geologica da due anni.
La scossa di terremoto e l’epicentro nel mare di baia
Il terremoto si è verificato nel tratto marino di fronte al castello Aragonese di Baia, un’area nota per la sua rilevanza storica e naturalistica. L’epicentro è stato localizzato in mare aperto, vicino all’isolotto di Punta Pennata, una zona dove si concentra un complesso costone roccioso che si affaccia sulla costa. L’entità del sisma, pari a magnitudo 4.6, conferma la naturale tensione geologica in una regione fortemente interessata dall’attività dei Campi Flegrei.
Sopralluogo del sindaco di bacoli
Il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, ha dichiarato di aver subito compiuto un sopralluogo via mare per valutare i danni sui costoni. “La presenza di una frattura di quella portata in una zona di grande interesse ambientale e urbanistico impone un monitoraggio serrato per scongiurare rischi per gli abitanti e per i frequentatori delle coste.” Il timore principale riguarda l’instabilità dei costoni rocciosi che potrebbero subire crolli o erosioni accentuate dalla scossa, mettendo a rischio le abitazioni e le attività marittime.
La crisi sismica dei campi flegrei e l’emergenza alla costa di bacoli
Negli ultimi due anni l’area dei Campi Flegrei ha mostrato segnali di crisi sismica e vulcanica di intensità crescente. La scossa del 4.6, a Bacoli, rappresenta uno degli eventi più significativi in questa fase, confermando la necessità di una risposta tempestiva da parte delle autorità. Il sindaco ha evidenziato che questa epoca quasi continua di sollecitazioni geologiche richiede investimenti importanti per la messa in sicurezza del territorio, specie dei complessi costoni che proteggono la costa.
Rischi per abitazioni e frequentatori della costa
Le abitazioni che sorgono prossime ai costoni e le migliaia di persone che ogni anno frequentano la zona – compresi i diportisti che usano le acque di Bacoli per nuotare e navigare – sono esposte a rischi concreti in caso di crolli o movimenti franosi. La presenza del parco archeologico sommerso, uno dei più vasti al mondo, aggiunge un ulteriore elemento da preservare dai danni diretti e indiretti provocati da fenomeni naturali di questa portata. Le sollecitazioni geofisiche possono infatti influire sulla stabilità sia della costa che delle strutture sottomarine.
Gli interventi economici e la richiesta di accelerare i lavori sulla costa
Da anni si parla di finanziamenti per mettere in sicurezza i costoni di Bacoli; i fondi stanziati per questa attività ammontano a circa 10 milioni di euro. Il sindaco Della Ragione ha detto che questa cifra non basterà per garantire una protezione adeguata e duratura: serviranno risorse più ingenti e un cantiere di lunga durata per contrastare i danni provocati dal dissesto e dalle continue sollecitazioni del territorio.
Secondo le dichiarazioni del primo cittadino, “in questa fase non si può più aspettare. Le promesse di intervento devono tradursi in azioni concrete e rapide.” La sicurezza della popolazione, ma anche la tutela del patrimonio naturale e archeologico, richiedono una programmazione immediata e interventi sul campo prima che possano verificarsi ulteriori emergenze. Le comunità locali attendono risposte chiare e una pianificazione pragmatica degli interventi contro il rischio frane e cedimenti.
Il coordinamento tra le autorità e le prime reazioni istituzionali
Subito dopo la scossa, il capo del dipartimento nazionale della Protezione civile, Fabio Ciciliano, ha contattato il sindaco di Bacoli per ottenere informazioni agibili in tempo reale sui danni e le condizioni di sicurezza del territorio. Anche il prefetto di Napoli, Michele di Bari, si è mosso rapidamente convocando il centro coordinamento soccorsi in prefettura per monitorare la situazione.
Questa reazione rapida da parte degli enti governativi evidenzia la gravità percepita dell’evento e la necessità di un coordinamento immediato tra istituzioni per fronteggiare qualsiasi possibile emergenza. Sul territorio si stanno svolgendo ispezioni e monitoraggi per rilevare ulteriori criticità e pianificare gli interventi necessari. L’attenzione resta alta presso le autorità locali e nazionali, in attesa di sviluppi sulla situazione sismica e sulle conseguenze per il territorio di Bacoli e l’area Flegrea.