La crisi nello stabilimento Stellantis di Termoli sta creando tensioni e preoccupazioni tra i lavoratori metalmeccanici molisani. L’attesa per il lancio di un nuovo cambio, che dovrebbe arrivare solo a metà 2026, getta incertezza sul futuro occupazionale. Intanto, l’azienda si prepara a una drastica riduzione del personale, con uscite incentivate e trasferte che coinvolgono centinaia di dipendenti.
Situazione attuale dello stabilimento di termoli dopo la chiusura del reparto fire
Nel capoluogo molisano, lo stabilimento Stellantis di Termoli affronta una fase complessa. La chiusura del reparto “Fire“, storico per la produzione, ha lasciato 200 lavoratori in eccesso tra operai e impiegati. Questi dipendenti usciranno dall’azienda entro il 30 settembre 2025, sfruttando incentivi previsti per l’uscita anticipata dal lavoro.
Questa riduzione riguarda una parte consistente della forza lavoro, che finora contava 1.920 persone impiegate nella fabbrica. A questi vanno aggiunti altri 180 lavoratori inviati in trasferta a Torino, sede principale di Stellantis, per continuare le attività produttive su altri prodotti o processi. Di conseguenza, a fine estate, la platea di addetti a Termoli scenderà a circa 1.720.
Questa situazione mette a dura prova la stabilità dello stabilimento, considerando che l’attività produttiva principale subirà uno stop fino all’arrivo del nuovo cambio, un componente importante per l’immagine e il rilancio dello stabilimento.
Il nuovo cambio previsto per il 2026 e le conseguenze per i lavoratori
Il nuovo cambio, che rappresenta la principale speranza per il rilancio della produzione a Termoli, non sarà operativo prima della metà del 2026. Questa tempistica lunga implica una situazione difficile per gli operai e gli impiegati attualmente impiegati nello stabilimento.
Nel frattempo, l’azienda ha deciso di attivare uscite anticipate e trasferte. Le uscite incentivate sono destinate a ridurre il numero di dipendenti presenti, per evitare eccessi di personale rispetto al carico di lavoro disponibile. Il trasferimento di 180 lavoratori a Torino offre una soluzione temporanea, ma comporta disagi per chi deve lasciare la propria città e adattarsi a nuovi ritmi e mansioni.
Questa fase è delicata perché non solo impatta sull’occupazione, ma anche sulla comunità locale di Termoli, che da sempre dipende in modo importante dallo stabilimento automobilistico per l’economia e la vita sociale.
La richiesta dei sindacati per un incontro con l’ad di stellantis antonio filosa
I sindacati metalmeccanici molisani, in particolare la Uilm, hanno intensificato la loro azione per provare a invertire questa tendenza. Il segretario regionale Uilm Molise, Francesco Guida, ha chiesto un incontro urgente con l’amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa.
L’obiettivo è chiarire quali sono i piani dell’azienda per il futuro dello stabilimento di Termoli e ottenere l’assegnazione di nuovi prodotti in attesa del lancio del cambio nel 2026. I sindacati puntano a trovare alternative concrete per salvaguardare posti di lavoro o quantomeno limitare l’impatto negativo delle riduzioni.
Il confronto con il vertice aziendale nasce dalla necessità di fare chiarezza e di valutare possibilità di rilancio o diversificazione della produzione. Solo una decisione sull’assegnazione di nuovi prodotti potrebbe mantenere stabile l’occupazione e il ruolo dello stabilimento all’interno del gruppo Stellantis.
Impatti sul territorio e sulle prospettive lavorative a termoli
Termoli, città con una forte presenza industriale legata all’automotive, si trova a un punto critico. La diminuzione dei dipendenti di Stellantis minaccia i bilanci familiari di centinaia di famiglie e riduce la capacità economica della zona.
L’uscita di 200 lavoratori e le trasferte continuano a sottolineare come l’orizzonte sia incerto, in attesa dell’entrata in attività del nuovo cambio. Alla luce di questa situazione, le autorità locali e sindacali hanno sollecitato un impegno più chiaro sul futuro produttivo dello stabilimento Periodola.
La questione riguarda il ruolo di Stellantis nella regione. Se non arriveranno nuovi incarichi produttivi entro tempi brevi, la presenza industriale a Termoli potrebbe ridursi ulteriormente, con conseguenze su indotto, commercio e servizi. La richiesta di un incontro con l’ad Filosa rappresenta un passaggio cruciale per provare a indicare una strada che eviti un ridimensionamento troppo marcato.
Le prossime settimane saranno decisive per capire se Stellantis abbasserà i toni e annuncerà nuove produzioni o se confermerà le attuali previsioni di riduzione, che porteranno meno personale e maggiori difficoltà socioeconomiche per l’area.