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Sventata occupazione abusiva nel quartiere Gionchetto a Latina da parte di esponente della famiglia di Silvio

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Un recente intervento dei carabinieri ha impedito l’occupazione abusiva di un’area comunale nel quartiere Gionchetto, sul territorio di Latina. La zona, al confine con Campo Boario, ha da sempre segnato punti caldi per la presenza di esponenti di famiglie legate a traffici illeciti. L’azione militare ha bloccato sul nascere il tentativo di un’esponente legata al clan Di Silvio di prendere possesso di un terreno con una roulotte, restituendo ordine a uno spazio pubblico destinato a verde.

Il caso specifico dell’intervento nel quartiere gionchetto

Il quartiere Gionchetto, ai margini di Campo Boario, rappresenta una delle aree più delicate di Latina per la sua storia di controllo da parte di famiglie legate ad attività criminali organizzate. Per anni queste famiglie hanno avuto una forte influenza locale, sia per la gestione degli affari illeciti sia per la pressione sociale esercitata sugli abitanti e sulle istituzioni.

L’area pubblica interessata dall’episodio era stata riqualificata dopo ripetute occupazioni abusive e l’obiettivo di impedire nuove intrusioni è stato al centro dell’azione delle forze dell’ordine. Le forze carabinieri hanno infatti svolto un’attività di pattugliamento specifica per impedire che spazi destinati alla collettività potessero essere strumentalizzati da personaggi legati a gruppi criminali.

La costanza del controllo territoriale

Il controllo sul territorio è un elemento che prosegue con costanza. La storia di infiltrazioni e pressioni nella zona ha infatti reso necessaria una sorveglianza puntigliosa. Questo episodio, emblematico per la presenza diretta di una persona collegata al clan Di Silvio, è solo l’ultimo di una serie di interventi volti a evitare il rilancio di attività abusive con implicazioni mafiose.

La donna e il tentativo di occupazione abusiva con una roulotte

Nei giorni scorsi una donna di 54 anni, collegata per parentela ai membri più rilevanti della famiglia Di Silvio, ha cercato di insediarsi senza autorizzazioni su un terreno comunale a Gionchetto, all’angolo tra via Moncenisio e via Pionieri della Bonifica. La zona è destinata a verde pubblico e, dopo anni di sgomberi, era stata liberata da occupazioni non autorizzate.

La donna si è presentata come rimasta senza dimora a seguito dello sgombero della sua abitazione, occupata senza titolo. Con una roulotte, di poco precedente acquisita, ha provato a stabilirsi nel cuore dell’area verde, probabilmente pensando di approfittare di una situazione di emergenza abitativa.

Gli inquirenti, pur non escludendo la reale necessità della donna, hanno valutato anche la possibilità che questa mossa fosse funzionale a un tentativo del clan di riaffermare un controllo sul territorio. Il segnale lanciato sarebbe stato quello di confermare una presenza attiva e una certa impunità nel gestire spazi pubblici.

L’occupazione abusiva avrebbe in effetti configurato una nuova forma di pressione territoriale. L’interpretazione degli agenti suggerisce il tentativo di riappropriarsi di spazi chiave in un’area storicamente piegata da queste dinamiche.

Le motivazioni di fondo e sospetti degli inquirenti

“Il tentativo di stabilirsi in quell’area potrebbe non essere solo un bisogno abitativo, ma un segnale di ripresa di controllo criminale,” sottolineano le fonti investigative.

Intervento dei carabinieri e conseguenze giudiziarie

Durante un controllo la sezione radiomobile della compagnia di Latina ha individuato la roulotte parcheggiata nel prato pubblico di via Moncenisio. La casa mobile era appena stata collocata nel verde, vicino alla casa dove la donna aveva vissuto con il padre prima dello sgombero.

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La donna non è stata in grado di spiegare da dove provenisse la roulotte, né ha fornito dati certi sull’acquisto o sulla proprietà del mezzo. Questo ha portato i militari a denunciarla in stato di libertà per il reato di ricettazione. Il mezzo stesso è stato posto sotto sequestro per approfondimenti successivi.

L’autorità giudiziaria adesso deve esaminare anche l’occupazione abusiva del terreno comunale che costituisce un illecito penale. Tale reato, rafforzato dal pacchetto sicurezza varato negli ultimi anni, vieta esplicitamente l’appropriazione, anche temporanea, di aree pubbliche non assegnate.

Dichiarazioni del comando carabinieri

Il comando carabinieri, guidato dal maggiore Paolo Perrone e dal tenente Nicola Pantano, ha dichiarato che la vigilanza sull’area non si arresterà. “L’obiettivo è impedire che simili manovre si ripetano, senza margine di tolleranza verso chiunque provi a sottrarre spazio pubblico per interessi personali o di gruppo.”

La famiglia di silvio e il suo ruolo nel territorio di latina

La famiglia di Silvio è nota tra le organizzazioni criminali della provincia di Latina per il suo coinvolgimento in estorsioni e spaccio aggravati dal metodo mafioso. Diverse inchieste della direzione distrettuale antimafia di Roma hanno posto sotto attenzione questo gruppo, collegato a fenomeni di controllo violento del territorio.

Gli esponenti della famiglia mantengono un forte radicamento soprattutto in quartieri popolari come Gionchetto e nelle aree limitrofe. La vicinanza della roulotte sequestrata alle abitazioni di fratelli e nipoti considerati capi della fazione testimonia la continuità del legame con il luogo.

Doppio significato dell’intervento

L’intervento recentemente attuato dai carabinieri ha dunque un valore doppiamente significativo. Da un lato blocca un abuso immediato, dall’altro ostacola simbolicamente la ripresa di un dominio criminale ormai messo in crisi dalle indagini e dalla pressione della magistratura.

Il controllo delle forze dell’ordine, in questo senso, assume un ruolo chiave per arginare l’espansione di queste presenze che hanno da sempre gettato un’ombra sulla convivenza civile del territorio.

Le forze dell’ordine hanno ribadito, anche con questo gesto concreto, l’impegno a impedire che gruppi legati a clan continuino a imporre la loro legge, occupando spazi comunali o gestendo affari illeciti sotto la soglia dell’attenzione pubblica.

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