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Villa Santa Lucia, la procura dispone un amministratore di sostegno per uomo in stato di abbandono vicino a supermercato

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Una vicenda a villa santa lucia si illumina dopo mesi di segnalazioni riguardanti un uomo di origine marocchina che viveva in condizioni critiche nei pressi del supermercato Todis lungo via Casilina. La procura della repubblica ha deciso di intervenire nominando un amministratore di sostegno, dando seguito alle richieste del sindaco e alle segnalazioni delle forze dell’ordine. Il caso, che aveva sollevato preoccupazioni tra i residenti e i commercianti, ora entra in una fase decisiva con l’udienza fissata a settembre.

La situazione dell’uomo senza documenti e con disagi psichici a villa santa lucia

L’uomo al centro della vicenda, un cittadino di origine marocchina, viveva da mesi in stato di abbandono nella zona attorno al supermercato Todis situato su via Casilina a villa santa lucia. Era privo di documenti, fatto che ha complicato le procedure di assistenza da parte delle autorità competenti. Lo stato di disagio psichico dell’uomo è risultato evidente durante i molti tentativi di avvicinamento messi in atto dalle istituzioni locali. Le sue condizioni, inoltre, lo portavano a rifiutare ogni tipo di aiuto, spesso manifestando atteggiamenti imprevedibili e qualche volta anche aggressivi. Questo ha reso la convivenza con i residenti e i negozianti particolarmente difficile, suscitando allarme crescente nella comunità.

Il Comune di villa santa lucia si è mosso più volte in questi mesi, attivando i servizi sociali e coordinandosi con i carabinieri di piedimonte san germano per monitorare e supportare la situazione. In diversi momenti si è cercato di offrire accoglienza e protezione, ma la resistenza dell’uomo ha ostacolato interventi diretti più sostanziali. La condizione di vita all’aperto, priva di riferimenti burocratici e sanitari, ha messo a rischio la salute e la sicurezza dell’uomo stesso oltre che quella dei cittadini.

Il ruolo degli enti locali e la nomina dell’amministratore di sostegno

Dopo mesi in cui i casi analoghi sono stati spesso lasciati in stato di sospeso, la procura della repubblica ha accolto la richiesta formale presentata dal sindaco di villa santa lucia, Orazio Capraro, e autorizzato la nomina di un amministratore di sostegno per l’uomo. Questo provvedimento ha come obiettivo fornire una figura incaricata legalmente di prendersi cura delle necessità dell’individuo, tutelandone i diritti e gestendo le questioni amministrative e sanitarie.

Il sindaco Capraro ha considerato questo passo come un atto di civiltà, necessario non solo per rispettare la dignità di una persona fragile ma anche per ristabilire un clima di sicurezza e tranquillità nella zona dove l’uomo viveva. Il Comune continuerà a seguire l’intero iter, collaborando con le autorità giudiziarie e i servizi sociali, per garantire che l’intervento rispetti le normative e assicuri condizioni minime di igiene e tutela.

Il coinvolgimento della procura con la nomina dell’amministratore rappresenta un esempio di collaborazione tra enti pubblici e forze dell’ordine e sarà monitorato attentamente per valutare sviluppi concreti nelle settimane successive.

L’udienza fissata a settembre e i prossimi passi per tutelare i diritti dell’uomo

L’udienza ufficiale per la nomina definitiva dell’amministratore di sostegno si svolgerà il 15 settembre davanti al giudice tutelare del tribunale di cassino, in via Tasso. Pur essendo una data non immediata, segna un punto di partenza concreto per sbloccare la situazione drammatica che ha riguardato l’uomo per mesi.

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Il procedimento giudiziario ha il compito di esaminare tutti gli elementi raccolti finora e stabilire le modalità di tutela più adeguate, garantendo che l’intervento rispetti i diritti e le esigenze sanitarie e sociali dell’interessato. Nel frattempo, il Comune promette di accompagnare questa fase con l’attenzione necessaria, mantenendo alta la collaborazione tra i vari soggetti coinvolti.

L’obiettivo è uscire da un impasse durato troppo a lungo e arrivare a un sostegno più strutturato che metta fine alla condizione di abbandono e insicurezza vissuta dall’uomo. La vicenda di villa santa lucia resterà un caso di riferimento per chi si occupa di assistenza a persone in situazioni analoghe.

Un modello operativo per affrontare casi di disagio sociale nelle comunità locali

L’intervento a villa santa lucia viene visto come un possibile modello per la gestione di casi simili in altre realtà, spesso ignorati o lasciati senza risposte. La situazione ha evidenziato quanto possano essere complicate le procedure quando si tratta di persone senza documenti e con problemi di salute mentale non seguiti regolarmente.

L’impegno delle istituzioni locali, che hanno raccolto dati, ascoltato le segnalazioni e chiesto un intervento formale, ha dimostrato l’importanza di un approccio coordinato tra autorità giudiziarie, forze dell’ordine e servizi sociali. La possibilità di nominare un amministratore di sostegno, in casi come questo, si presenta come una soluzione efficace per tutelare chi non è in grado di gestire autonomamente la propria situazione.

Il sindaco Capraro ha evidenziato che dietro ogni disagio c’è una persona che merita rispetto e attenzione, un principio che dovrebbe guidare le azioni delle comunità e delle istituzioni. La speranza è che il caso di villa santa lucia spinga altre amministrazioni a intervenire tempestivamente, evitando che situazione simili scivolino nel dimenticatoio.

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