La serata del 29 giugno a pontecorvo ha visto un auditorium colmo di spettatori emozionati dalla messa in scena di “scherzi da Čechov”. Lo spettacolo, frutto del secondo corso gratuito di teatro organizzato dalla pontecorvo actors academy e sostenuto dal comune, ha catturato l’interesse di una città intera. Un’occasione per scoprire come il teatro possa diventare strumento di crescita e aggregazione sociale, coinvolgendo persone di tutte le età attraverso un progetto nato nella biblioteca comunale e sviluppato nel corso di sei mesi.
Un percorso teatrale aperto a tutta la cittadinanza
L’idea base da cui è nato questo progetto era semplice: offrire a pontecorvo un corso di teatro gratuito, accessibile a tutti senza limiti di età o esperienza. La biblioteca comunale ha fatto da casa per un percorso tenuto da fabio d’avino, attore e regista con esperienza anche nella formazione teatrale. Nell’arco di sei mesi, i partecipanti hanno imparato le basi della recitazione e lavorato su testi ispirati a anton Čechov. L’obiettivo non era soltanto quello di mettere in scena uno spettacolo, ma di far vivere ai cittadini un’esperienza condivisa capace di stimolare crescita personale e comunitaria. Il gruppo è cresciuto passo dopo passo, superando le sfide tecniche e artistiche, fino alle prove finali svolte sotto la guida attenta di d’avino.
Un teatro per tutte le età
Non a caso, il coinvolgimento ha abbracciato persone giovani e meno giovani, segno che il teatro può parlare a ogni generazione. L’accesso gratuito e la qualità della proposta hanno permesso di avvicinare chi magari non aveva mai pensato di salire su un palco. Questo tipo di iniziativa ha funzionato come punto di incontro e scambio, dando vita a una rete di relazioni nuove e a un senso di appartenenza riaffermato dal confronto con l’arte teatrale.
La messa in scena: un omaggio a Čechov tra ironia e intensità
“scherzi da Čechov” ha tratto ispirazione da alcune opere brevi e dal celebre Il giardino dei ciliegi, mettendo in risalto la capacità di anton Čechov di fondere ironia e temi profondi. Lo spettacolo ha saputo catturare l’attenzione grazie all’interpretazione diretta e pulita dei partecipanti, guidati dall’occhio esperto di fabio d’avino. Ogni scena ha evidenziato le sfumature della scrittura cechoviana, dalla leggerezza delle battute all’esplorazione di situazioni umane complesse.
Rispetto per il testo e freschezza nelle interpretazioni
L’allestimento ha mantenuto un equilibrio tra rispetto per il testo originale e freschezza nelle interpretazioni. Il risultato è stato un racconto che suonava autentico, lontano da qualsiasi stereotipo teatrale. Il lavoro ha richiesto mesi di prove, affinate dalla pazienza e collaborazione tra allievi e regista. I personaggi si sono animati con naturalezza, restituendo al pubblico momenti di sincera emozione e riflessione, mescolando intelligenza e sensibilità narrativa.
Il team dietro le quinte e la risposta del pubblico
Dietro lo spettacolo non c’è solo fabio d’avino, ma un gruppo affiatato che ha curato ogni dettaglio. luigi sparagna ha gestito l’organizzazione e la logistica, garantendo il corretto svolgimento delle prove e degli eventi. sandra mazzucco si è occupata delle scenografie e degli allestimenti, creando ambienti che hanno accompagnato gli attori senza sovrastare le scene. federica trani, assistente alla regia, ha lavorato nel backstage per sostenere la regia e coordinare gli interventi durante lo spettacolo. Questo lavoro congiunto ha fatto sì che la rappresentazione si svolgesse in modo fluido e coinvolgente.
Le due repliche di domenica 29 giugno sono andate entrambe esaurite, un’indicazione chiara del valore dell’iniziativa per la comunità locale. Il pubblico ha seguito con attenzione e partecipazione, dimostrando apprezzamento con lunghi applausi e interventi calorosi alla fine dello spettacolo. L’interesse mostrato da cittadini di ogni età conferma che quando la cultura arriva vicino alle persone, sa farsi portaltrice di emozioni condivise e momenti di bellezza collettiva.
Il ruolo istituzionale e l’impegno per la cultura inclusiva
Durante la serata è intervenuta anche katiuscia mulattieri, assessora alla cultura del comune di pontecorvo, che ha portato alla luce l’importanza di questo progetto per la città. Mulattieri ha sottolineato come lo spettacolo non fosse solo rappresentazione teatrale, ma un momento in cui la comunità stessa si è rispecchiata e ha trovato un punto d’incontro reale. Ha definito la cultura come elemento che non divide o esclude, ma che accoglie e aiuta a far crescere tutti i cittadini.
Il sostegno del comune, in particolare la fiducia espressa dal sindaco anselmo rotondo, è stato fondamentale per garantire continuità a questa esperienza. Il progetto è considerato un esempio concreto di come la cultura possa farsi strumento di coesione sociale, radicato nella quotidianità di pontecorvo. L’intenzione è chiaramente di proseguire su questa strada con nuovi corsi e iniziative capaci di coinvolgere la cittadinanza su più livelli.
Cultura e coesione sociale
L’esperienza del corso e dello spettacolo ha inciso profondamente su chi ha partecipato direttamente, sia attori esordienti sia organizzatori. Le prove hanno richiesto costanza e attenzione, permettendo a ciascuno di migliorare e superare i propri limiti davanti a un pubblico vero. Questo lavoro collettivo ha permesso di costruire qualcosa che supera il semplice evento artistico, diventando ricordo e stimolo per chi lo ha vissuto.
Anche per chi ha seguito lo spettacolo come spettatore è nato un legame speciale con la città, un sentimento di appartenenza rinforzato da un’esperienza condivisa. La gratuità e l’accessibilità sono state leve fondamentali, dimostrando che la cultura non deve essere un privilegio ma un diritto per chiunque voglia avvicinarsi. Pontecorvo si mostra così capace di valorizzare il suo patrimonio umano e culturale, cercando nel teatro uno spazio aperto dove sogni e realtà incontrano la vita quotidiana.
